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Castelli commissario alla Ricostruzione,
la premier Meloni firma il Dpcm

SISMA - Il governo ha ufficializzato la nomina del senatore nel pomeriggio. «La sua esperienza di amministratore e la sua conoscenza del territorio saranno preziosi». Subentra a Giovanni Legnini che resta commissario per Ischia

castelli

Guido Castelli

 

AGGIORNAMENTO DELLE 16,10 – Tramonta la ricostruzione a firma del commissario Giovanni Legnini, il Governo affida l’incarico a Guido Castelli, senatore, ex sindaco di Ascoli ed ex assessore regionale con, tra gli incarichi, quello alla Ricostruzione. Oggi pomeriggio il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha firmato il Dpcm con il quale il Castelli è stato nominato Commissario per la ricostruzione del Centro Italia. «Il governo rivolge a Castelli gli auguri di buon lavoro per questo impegnativo compito, per il quale la sua esperienza di amministratore e la sua conoscenza del territorio saranno preziosi. Il governo ringrazia per il lavoro sin qui svolto il commissario uscente Giovanni Legnini, il quale mantiene le competenze di commissario per Ischia». Con Castelli divengono quattro i commissari per la ricostruzione dopo il sisma del 2016. L’autentico input era però arrivato da Legnini che aveva snellito le procedure e più recentemente realizzato il Testo unico per la ricostruzione entrato in vigore dal 1 gennaio.

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Manca una firma per la nomina di Guido Castelli a nuovo commissario alla Ricostruzione post sisma. La pratica è da tempo sul tavolo del governo. Il senatore Castelli, ex sindaco di Ascoli e assessore regionale fino a qualche mese fa, è sempre stato in pole position per succedere all’attuale commissario Giovanni Legnini, nominato nelle scorse settimane commissario anche ad Ischia. Legnini è “scaduto” il 31 dicembre ma nel frattempo prorogato fino al 14 febbraio. Il decreto di nomina della presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, dovrà passare al vaglio della Corte dei Conti.

Guido Castelli, 57 anni, ascolano nato a Siena e cresciuto ad Offida, per dieci anni (dal 2009 al 2019) sindaco di Ascoli e, prima ancora, nell’ordine, consigliere comunale ad Offida, consigliere della Provincia di Ascoli, la fascia tricolore nel capoluogo, poi assessore regionale con delega, tra le tante, alla Ricostruzione. E infine senatore con l’ingresso a Palazzo Madama con l’elezione dello scorso settembre nelle fila di Fratelli d’Italia, lo stesso partito di Giorgia Meloni.

In queste settimane di attesa il cratere e gli attori della ricostruzione si sono divisi in due “tifoserie”: da una parte chi chiedeva continuità e dall’altra chi tesseva le lodi di Guido Castelli per portare avanti l’ottimo lavoro fin qui fatto da Legnini.

A sorpresa, nei giorni scorsi, a chiedere a Giorgia Meloni di valutare una proroga di Legnini è stata la cabina di coordinamento Anci in cui il centrodestra è molto rappresentato. Ieri Francesco Acquaroli, presidente della regione, ha invece speso belle parole per il suo collega di partito ed ex assessore: «Guido Castelli può fare bene da commissario come ha fatto bene da sindaco di Ascoli e da assessore regionale».  E’ intervenuta ieri anche Irene Manzi, deputata del Pd, che ha caldeggiato invece la proroga dell’attuale commissario «Meloni non faccia dannosi cambi in corsa».

(redazione Cm)

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