di Antonio Bomba
È previsto in settimana l’incontro finale per l’investitura ufficiale a candidato sindaco del centrodestra per il comune di Ancona di Daniele Silvetti. Protagonisti saranno nientemeno che il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli e i vertici della Lega marchigiani, partito che al momento rappresenta lo scoglio maggiore alla nomina dell’avvocato anconetano. Per il partito di Matteo Salvini dovrebbe partecipare sicuramente il commissario regionale e deputato, Riccardo Augusto Marchetti. Poi? Qualcun altro magari di Ancona? Questo si vedrà.
Il lungo verticione di ieri pomeriggio a Roma, a cui han preso parte alti esponenti di tutti e quattro i partiti di centrodestra, avrebbe dovuto essere determinante. E invece anche stavolta occorrerà aspettare un altro pò per sapere chi correrà come sindaco alle comunali del 2023 sotto l’egida ‘Cdx’. Tuttavia, nonostante ciò, passi avanti importanti sono stati fatti, tanto che sono emerse ben tre notizie molto importanti. La prima è la compattezza assoluta di Forza Italia e Fratelli d’Italia nel puntare su Silvetti. E fin qui vi erano pochi dubbi. La seconda è il rientro nei cosiddetti ranghi dell’Udc, dopo che i principali esponenti dorici del partito hanno convinto quelli regionali e nazionali che Silvetti è la persona giusta. Anche se espressione di un partito. Anche se non proviene dalla società civile, come era stato pubblicamente chiesto oltre un mese fa dagli analoghi regionali. Terzo e ultimo, la Lega che continua ad opporsi, ma solo in parte. Eh sì. Perché sulla questione ‘candidato sindaco di Ancona’ il partito ha un’ampia spaccatura al proprio interno, tra chi individua in Silvetti l’uomo giusto e chi vedrebbe meglio una figura extrapartitica come Michele Caporossi che tanto bene ha fatto come dirigente dell’ospedale di Torrette negli ultimi anni.
Da qui la necessità del presidente Acquaroli di incontrarsi con i politici del carroccio per trovare un accordo, una convergenza totale su quel nome che da qualche settimana anche a lui tanto piace.
Fatto ciò, chissà se prima o dopo l’annuncio ufficiale, è assai probabile che Silvetti debba iniziare a fare ampio spazio, nella propria agenda di impegni professionali, a una lunga lista di rendez vous con i partiti della coalizione e, soprattutto, con gli esponenti delle liste civiche, le quali sono un pò tutte in fermento. Su tutte la 60100 di Stefano Tombolini e Arnaldo Ippoliti. Entrambi hanno speso negli ultimi tempi parole di stima e fiducia verso Silvetti. Il primo tuttavia ha anche espresso qualche critica qua e la verso altri soggetti, senza mai nominarli, del centrodestra, e il loro modo di operare. Cosa sia accaduto di preciso non è dato a sapere ma di certo qualcosa non è andato giù all’ex candidato sindaco e adesso toccherà a Silvetti ricucire lo strappo, calmare le acque e rifare quadrato attorno a sé. Attesi poi incontri e dialoghi anche con altri soggetti intenzionati a creare movimenti e liste di appoggio, compresi quelli che in maniera più o meno ufficiale si sono già chiamati fuori.
L’occasione infine è buona per dire che vanno ritenute completamente prive di fondamento le voci uscite martedì, a tarda sera, in base alle quali una parte anconetana di Fdi avrebbe improvvisamente spinto anch’essa per Michele Caporossi come candidato sindaco. Anzi. I maggiori esponenti anconetani di Fratelli d’Italia sono i primi a ritenere che oggi come non mai serva proporre una figura politica di spicco, convinti come sono che sia necessaria per avere una linea di continuità diretta con il governo nazionale e quello regionale. E, sempre secondo loro, l’attuale presidente dell’Ente Parco del Conero ha tutti i requisiti necessari per svolgere questo ruolo. Tutto ciò senza dimenticare che Michele Caporossi, ex consigliere comunale per il Partito Socialista Italiano ai tempi del sindaco Del Mastro, è sempre stata associato direttamente o indirettamente, ma sempre in modo organico, al Pd e al centrosinistra, viste le nomine avute e i ruoli ricoperti. Un qualcosa, sempre per Fdi, di difficilmente digeribile per il partito così come per l’elettorato di centrodestra.
Di avviso completamente opposto è, come ribadito, una parte della Lega, sotto la cui ‘protezione’ è finito Caporossi, il quale dall’incontro Acquaroli-Marchetti potrebbe a questo punto spuntare un qualche incarico di prestigio in ambito regionale. Che sia proprio questa la pedina decisiva per far accettare a tutti, ma proprio tutti tutti, Daniele Silvetti candidato sindaco, bypassando così i tempi d’attesa necessari affinché la Lega faccia al suo interno una sintesi? Staremo a vedere.
Silvetti candidato sindaco, a ore l’ufficialità da parte del centrodestra
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