«Posso dire che stiamo valutando di lasciare qui la struttura di prima accoglienza, cioè tutto quello che non confligge con l’attività del porto per evitare di sprecare soldi, smontare e montare. Se un giorno ci diranno che c’è un’emergenza, noi logicamente dobbiamo rispondere come abbiamo già fatto. La mia opinione è che ovviamente un sistema che funziona non può che essere considerante».
A riferirlo è stato il presidente dell’Autorità Portuale, Vincenzo Garofalo, giunto questa mattina alla banchina 22 del porto dorico dove ha attraccato la nave Ong Geo Barents di Medici Senza Frontiere. «Questo sistema ha funzionato – ha aggiunto – ma dipende da cosa succederà e dall’evoluzione di questo fenomeno che va ben oltre l’accoglienza qui a terra. Abbiamo comunque fatto un servizio che doveva funzionare bene – ha commentato – e questo era il nostro obiettivo». Lo scalo anconetano dunque, è andato oltre a quello che può essere un ‘rodaggio’, superando ben due prove in meno di 48 ore.
«Come detto dal primo sbarco – ha commentato Garofalo -, abbiamo verificato la capacità di organizzare insieme ad altri un’accoglienza nel rispetto di tutto quello che sono la sicurezza, l’aspetto sanitario e la capacità di lavorare insieme. Non abbiamo lavorato in emergenza – ha sottolineato – e questo è stato un metodo che ha portato a un risultato direi soddisfacente. Ci siamo sentiti chiamati in causa, nella maniera per così dire ‘più facile’, per poter dare il nostro contributo. Abbiamo lavorato tutti: Protezione Civile, Croce Rossa, servizio sanitario, forze dell’ordine. Chiunque – ha ribadito – ha dato un contributo senza uno stress temporale e questo è servito molto».
Circa la possibilità che questi sbarchi possono aprire una nuova rotta Ong, il presidente ha risposto che «non so se queste saranno o meno le rotte del futuro. Vedo soltanto che è chiaro che questa situazione, con il clima e la meteorologia, ha anche un’implicazione».
«Dopo la prima esperienza di sbarco, avvenuto l’altra sera – ha detto l’assessore alle Politiche Sociali, Emma Capogrossi –, abbiamo fatto il punto ieri con la prefettura che sta coordinando in maniera eccellente tutte le operazioni. I servizi sociali sono ovviamente presenti, in supporto in maniera particolare dei minori. Non sappiamo se Ancona accoglierà altri migranti ma posso dire che la città risponde bene all’accoglienza, e lo fa da anni».
al. big.
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