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Il Pd all’attacco: «Daniele Silvetti è
il tipico candidato berlusconiano»

ANCONA - É ufficialmente iniziata la campagna elettorale con il Partito Democratico che chiede all'aspirante sindaco di centrodestra di dimettersi da presidente dell'Ente Parco. Carlo Ciccioli di Fdi suggerisce invece agli avversari di guardare alle spaccature a casa loro. Nel mentre il leader di 'Ancona Protagonista' riceve parole di apprezzamento da quasi tutti i capigruppo in consiglio comunale della propria area politica

Daniele Silvetti (Archivio)

 

Di Antonio Bomba

Venghino signore e signori. È iniziata la campagna elettorale. E con essa gli attacchi trasversali tra una coalizione e l’altra con i relativi candidati sindaci a fare da obiettivo principale. Ci attendono mesi infuocati da qui a primavera, quando si andrà a votare per le comunali di Ancona per scegliere il successore di Valeria Mancinelli.
Dimostrazione ne è che il confronto politico si infiamma all’ora di pranzo di una tranquilla domenica invernale. Con un comunicato firmato dal segretario provinciale Jacopo Francesco Falà e da quello comunale Simone Pelosi, il Pd apre le danze e dà il ‘benvenuto’ a Daniele Silvetti, da venerdì sera uscito allo scoperto come candidato di centrodestra.

Simone Pelosi

«Dalle fitte nebbie delle divisioni – inizia così il messaggio dei due segretari – e dei contrasti interni al centrodestra, è infine emersa la (auto)candidatura di Daniele Silvetti a Sindaco di Ancona. A lui auguriamo una buona campagna elettorale: ne avrà bisogno, visto che, dopo i numerosi veti ricevuti, in 48 ore ha ottenuto il sostegno solo di un deputato di FdI e di una parte del proprio partito, Forza Italia, quantomai frammentata e attraversata dalle dure critiche di una componente di dissidenti al neocandidato e al commissario provinciale Tombolini. Si rinverdisce la tradizione (sempre perdente) dei candidati sindaco di Ancona di provenienza del partito di Silvio Berlusconi o comunque di area centrista, nessuna novità: dopo Bugaro, D’Angelo e Tombolini, oggi Silvetti. Auspichiamo un confronto serio sulle proposte per la città di Ancona, capoluogo di Regione, improntato al rispetto reciproco». Questo il messaggio inviato al Silvetti politico di centrodestra.

Jacopo Francesco Falà

Il comunicato però va avanti. E nella seconda parte Falà e Pelosi partono all’attacco del Silvetti presidente Dell’Ente Parco del Conero: «Non possiamo tuttavia esimerci – proseguono pertanto – da due considerazioni: 1. Ci auguriamo che Silvetti non utilizzi il proprio delicato ruolo di Presidente del Parco del Conero, oltre che come trampolino di lancio per la candidatura, nel campo della competizione elettorale, evitando ridondanti autocelebrazioni e valutando anche l’opportunità di rassegnare le dimissioni. 2. Siamo rimasti delusi per la volubilità e volatilità delle posizioni espresse dal Presidente Silvetti rispetto alla scellerata legge regionale di riforma dei Parchi. Ad Aprile, avevamo ascoltato nella commissione competente critiche durissime e feroci, sia sul contenuto della proposta di legge in oggetto, sia in merito all’insufficienza dei finanziamenti che la Giunta Acquaroli aveva assegnato alla rete dei parchi. Ne risultava apprezzabile l’onestà intellettuale, il coraggio e l’esercizio del ruolo istituzionale come Presidente dell’Ente Parco. Quando poi si è tornati a ridiscutere la proposta a Dicembre, Silvetti ha cambiato posizione, riaprendo alla riforma nella sua struttura portata avanti dal Governo Regionale. Risulta oggi, vista la sua candidatura a Sindaco con il possibile appoggio dei del centrodestra, più comprensibile la valutazione strumentale e di opportunità sul suo cambiamento di opinione, finalizzato a ottenere il consenso necessario dalla Regione per il via libera alla candidatura. Questo, d’altronde, non deve stupire: è tipico della destra cambiare posizione in modo repentino in base alle convenienze, basti pensare a quanto avvenuto rispetto ai proclami sul caro-carburanti e l’eliminazione delle accise, millantate e promesse durante la campagna elettorale per le elezioni politiche». Sul primo punto val la pena di ricordare che Silvetti ha già risposto ieri proprio dalle pagine online di Cronache Ancona. Vale a dire che si dimetterà da presidente dell’Ente Parco in caso di elezione a sindaco, dato che le due cariche sono incompatibili. E non prima. Anzi, da qui alla primavera porterà avanti tutti i progetti e gli impegni presi. Su tutti gli altri dubbi posti dal Pd si vedrà.

Carlo Ciccioli

Nel mentre, a stretto giro di posta, ha risposto Carlo Ciccioli, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio Regionale: «Quando è il competitor politico che ti garantisce un surplus di visibilità, occorre ringraziare. Con la loro nota, ironica ma nella quale traspariva evidente nervosismo, la sinistra ha confermato come la scelta di Daniele Silvetti, quale candidato per la carica di Sindaco di Ancona, sia forte come mai accaduto negli ultimi anni per il centrodestra. Soprattutto se si considera, e faccio pubblica ammenda per averlo sottovalutato, come sia debole dall’altra parte la candidatura di Simonella. Non tanto perché il partito ne è uscito spaccato, come testimonia il risultato delle loro Primarie. Ma in quanto, e questo non me lo aspettavo lo ammetto, sia completamente isolata dalla sinistra della città di Ancona, assolutamente non gradita da quell’elettorato. Silvetti, invece, rappresenta non solo l’area del centrodestra tradizionale, ma anche una galassia di forze civiche e ambienti elettorali che mai si sono identificati con la nostra coalizione a livello marchigiano. Per cui, come sempre, tutte le candidature generano movimenti favorevoli e contrari, ma sicuramente quella di Silvetti, candidato anconetano, gode di molto più consenso rispetto a quella della Simonella: Daniele Silvetti ha l’innegabile vantaggio di partenza di essere una candidatura plurale e molto forte a livello di notorietà e di esperienza politica personale, proprio ciò di cui Ancona ha bisogno dopo il baratro nella quale l’hanno portata le Giunte della Mancinelli».

Daniele Berardinelli

Qualcuno una volta disse che con l’ironia si risolve tutto. A ciò devono probabilmente essersi ispirarati oggi Falà, Pelosi e Ciccioli. Meglio così.
Nel mentre possiamo dire che, da un nostro giro di pareri chiesti ai capigruppo di centrodestra in consiglio comunale, Silvetti trova il consenso tra la gran parte di loro per questa tornata elettoral-cittadina. «Per me – inizia Daniele Berardinelli di Forza Italia, stesso partito a cui è iscritto Silvetti – è una candidatura autorevole essendo una persona di esperienza. Ha dimostrato di saper gestire bene il parco del Conero e porterà lo stesso modo di amministrare nel comune di Ancona. Per me è il candidato ideale per fare breccia e vincere». Berardinelli passa poi all’attacco della candidata sindaca per il centrosinistra Ida Simonella: «Quanto meno Silvetti è di Ancona e fa l’avvocato. Rispetto a Simonella che è di Fermo e risiede a Pesaro e non ho ancora ben capito che lavoro faccia, poco non è. Silvetti invece unisce esperienza professionale a quella politica, è già stato consigliere comunale e regionale. È una candidatura di spessore come sempre sono state le nostre, checchè ne dicano gli altri, non certo il primo che passa».

Angelo Eliantonio, consigliere comunale FdI

«Seguiamo con grande interesse -dichiara invece Angelo Eliantonio di Fratelli d’Italia – l’annuncio della disponibilità del Presidente del Parco del Conero a dare un contributo per risollevare la nostra città, saranno poi gli organi provinciali e regionali di Fratelli d’Italia a pronunciarsi. Di certo Daniele Silvetti è un profilo credibile per restituire centralità politica e autorevolezza amministrativa ad Ancona. I cittadini anconetani vogliono competenza e concretezza, sono garanzie indiscutibili per dare al Capoluogo di Regione un ruolo da protagonista. In questi ultimi due anni alla presidenza dell’Ente Parco ha dimostrato sul campo di essere all’altezza dando lustro anche alla nostra città. Siamo da tempo a lavoro per il programma, ci confronteremo presto con Silvetti e con tutti coloro che vogliono dare un’opportunità di sviluppo al nostro territorio dopo anni di occasioni perse. Siamo pronti».

Antonella Andreoli

Decisamente più abbottonata invece Antonella Andreoli della Lega: «Attendo la riunione prevista nei prossimi giorni». E Stefano Tombolini, ‘padre’ della lista civica 60100 nonché candidato sindaco per il centrodestra alle ultime elezioni cosa ne pensa? «Silvetti? Spero che rappresenti il futuro della nostra città, al momento priva di una vera identità. Sostenibile e diversa da quella che siamo abituati a vedere. Inoltre ha conoscenza del territorio e competenza. È il soggetto giusto per attirare il consenso delle persone per interpretare e mettere in pratica quel sentimento di cambiamento che tanti chiedono. Per quanto ci riguarda – conclude Tombolini – ‘60100’ verrà senza dubbio integrata. Stiamo parlando con diversi soggetti, compreso il candidato sindaco Silvetti, e arriveremo al dunque quanto prima».

Stefano Tombolini

Ma con Tombolini un’altra domanda è d’obbligo visto che qualche giorno fa erano uscite notizie di un suo malumore non con Silvetti, anzi, ma bensì con qualche esponente dei partiti del centrodestra. Tombolini tende a precisare che «Non è proprio così non ho litigato con nessuno e non ce l’ho con nessuno. Semplicemente ho fatto notare che sono mesi che si parla, ma alla fine l’unico vero nome mai uscito è quello di Daniele Silvetti. Rischiavamo di perdere tempo prezioso in logiche e dinamiche lente e complicate che poi la gente non capisce. Tutto qui, nessuna polemica».



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