di Antonio Bomba (foto di Giusy Marinelli)
Un progetto nato all’insegna della ricerca dell’identità cittadina perduta e nel segno della discontinuità con le ultime amministrazioni. Il tutto per far tornare Ancona un vero capoluogo di Regione.
È questa in ampia sintesi la motivazione che ha spinto Daniele Silvetti a candidarsi a sindaco di Ancona per le comunali di primavera.
A spiegarlo lo stesso avvocato anconetano nel primo pomeriggio in una conferenza stampa tenuta al SeePort Hotel, in cui ha presentato la propria lista ‘Ancona Protagonista’, le liste civiche (‘60100’ e ‘Ankon Civica Verde e Popolare’) e i partiti (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Unione di Centro) con cui andrà a formare la coalizione di centrodestra. E, per bocca degli stessi protagonisti, altri progetti dovrebbero unirsi nei prossimi giorni, al massimo settimane. Oltre cento le persone presenti, compresi molti politici locali.
«Sono particolarmente orgoglioso – inizia così la conferenza Silvetti – di annunciare la mia candidatura a sindaco di Ancona. La nostra coalizione, fatta di civici e partiti di centrodestra, punta dritta alla vittoria finale. No. Non ci nascondiamo. Ciò, nonostante sarà una corsa estremamente complessa. Ma è anche un grande stimolo. Metro dopo metro – specifica l’avvocato – ora dopo ora, parleremo a ogni elettrice e a ogni elettore». Poi un’importante convinzione a motivare tutta la coalizione: «Siamo infatti convinti che in questa città gli steccati ideologici sono finiti. E nel quesito se siamo per la continuità o la discontinuità noi ci proponiamo per la completa discontinuità, come antagonisti all’attuale amministrazione con un progetto completamente differente».
Non mancano parole di stima e collaborazione certa con il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, colui che, stando ai bene informati, più di tutti lo ha voluto candidato a sindaco: «Con Acquaroli ho parlato in un incontro poi reso pubblico. L’intesa con lui è su tutto. C’è tanta voglia di riportare Ancona dove merita, a recitare il ruolo centrale di vero capoluogo di Regione, facendo rete. Arriveranno le risorse per anni. Avremo molta più facilità a collegarci con gli assessori regionali e anche con i ministri di riferimento. Perché Ancona ha tante potenzialità ma nel corso degli anni è mancata visione. E so quanto la Regione punti su questo tema. Perché la città ha smesso di sognare anni fa».
Un ringraziamento alle civiche alleate: «È stato un ragionamento politico articolato e approfondito che ha portato all’accordo con Stefano Tombolini e Daniele Ballanti. Il mio confronto con ogni alleato sarà continuo al contrario di come hanno agito altri. Gli uomini o le donne sole al comando non funzionano».
E poi ai quattro partiti di centrodestra: «Un grazie ai segretari e commissari regionali. Essere così uniti fin da subito ha fugato ogni dubbio. Agli altri lasciamo la paura perché il cittadino anconetano resta il nostro interlocutore principale».
Si continua con la cultura un tema secondo Silvetti pivot di tutto: «Qual è stato l’ultima luce sulla città? Penso proprio le Muse, 20 anni fa. Visti certi incarichi assegnati nel corso degli anni, mi pare chiaro che la cultura è sempre stata tra gli ultimi pensieri di un sindaco. Per me non sarà così. La cultura sarà centrale anche nell’urbanistica, che è ferma da 40 anni, come nel bilancio e in tanto altro. E, sempre sul bilancio, accenderemo i riflettori perché quando si dice che il bilancio è a posto, non so. A tal proposito esprimo la mia solidarietà a tutti i lavoratori della Conerobus. Faremo trasparenza. Qualcuno – conclude l’unico intervento di vero attacco al centrosinistra – avrà bisogno di buona fortuna».
E al Partito Democratico che ne aveva chiesto le dimissioni immediate da presidente dell’Ente Parco del Conero risponde che: «Il consiglio direttivo mi dà ancora fiducia e lì c’è tanto da fare. Poi, se vincerò, lascerò la presidenza. E sulla sostenibilità – aggiunge ancora – potremo dimostrare che non siamo secondi a nessuno. Faremo capire che tipo di mobilità vorremmo. E per me il Cardeto, era e resta il cuore verde pulsante di Ancona come un’estensione naturale del parco del Conero».
E ancora «La città cambia e l’inclusione è importante, ma Ancona ha 2.400 anni di storia e deve far tornar fuori la propria identità».
Tutto questo con la promessa che «Sarò un sindaco a tempo pieno per una comunità che sembra essersi smarrita. Rischiamo di scendere sotto i 98.000 abitanti. Ancona non è più appetibile per cittadini, società, imprese. Il brand del Conero ad esempio è conosciuto. Ancona? No. Per quello dico che serve attrarre e fare rete. Le aspettative sono tante e sono alte. Me ne rendo bene conto. Ci faremo trovare pronti».
Spazio poi ai primi sicuri candidati di ‘Ancona Protagonista’ con Manuela Caucci, avvocato specializzato nel diritto di famiglia: «Tutto è nato perché siamo preoccupati per la nostra città. Abbiamo così pensato che ognuno di noi, siamo tutti professionisti, può portare le proprie competenze per fare qualcosa per Ancona. E così dovrà essere chi aderisce alla nostra lista. Dovrà portare delle competenze. Poi abbiamo individuato in Daniele Silvetti la figura ideale per rappresentarci. Faremo un grande lavoro di squadra e l’ascolto sarà fondamentale. Andremo casa per casa ad ascoltare ogni categoria».
Negli interventi è stato poi il turno di Simone Pizzi, già in consiglio comunale anni fa con il Pdl: «La nostra è una proposta che caratterizza il futuro della nostra città. Daniele (Silvetti, ndr) è un grande professionista e ha un’importante esperienza politica. Tra i nostri obiettivi c’è anche quello di coinvolgere le associazioni di volontariato nel governo della città».
Dopo ha preso parola Stefano Tombolini di ‘60100’, consigliere comunale e ultimo candidato sindaco del centrodestra nel 2018: «La collaborazione dei civici con i partiti per me è “la cura” perché spesso i partiti sono distanti dalle logiche politiche e giornalistiche. I civici invece sono questo: collegano. Abbiamo così deciso di aderire per collaborare e fare le cose assieme. Dopo due consigliature abbiamo esperienza, conoscenza e proseguiremo con lo stesso impegno». Tombolini spiega poi che «Da anni c’è un muro tra maggioranza e opposizione. Siamo completamente inascoltati. Silvetti questo errore non lo commetterà perché per migliorare la città, per darle una vera identità, servono le idee e la collaborazione di tutti, a 360 gradi. Prima di tutto per renderla decorosa».
Ha chiuso gli interventi Daniele Ballanti di ‘Ankon Civica Verde e Popolare’: «Ringrazio Silvetti per essersi messo a disposizione della città di Ancona. Noi? Siamo tutti differenti ma a tutti gli effetti siamo una squadra, orientata a dare un cambiamento, quella svolta che serve ad Ancona. Di Silvetti – approfondisce i motivi della sua scelta Ballanti – mi è piaciuto il progetto di riportare Ancona a essere un vero capoluogo di Regione. L’identità per noi è molto importante nel rispetto dell’inclusione. La città cade a pezzi e manca un piano di lungo periodo, a 10-20 anni. Così come manca l’ascolto con dei politici che si vedono nei quartieri solo in campagna elettorale. E poi, per fare degli esempi, mancano i cestini e abbiamo i filobus fermi da un anno e mezzo. Con noi non sarà così».
Presenti tra gli altri e in ordine sparso i capigruppo in consiglio comunale Angelo Eliantonio (Fdi), Daniele Berardinelli (Fi), Antonella Andreoli (Lega), Arnaldo Ippoliti (60100), il capogruppo in consiglio regionale di Fdi Carlo Ciccioli, il capogruppo in consiglio regionale di Fi Jessica Marcozzi, il sindaco di Numana Gianluigi Tombolini (Fi), l’assessore regionale Stefano Aguzzi (Fi) e il consigliere regionale e comunale Marco Ausili, responsabile comunale di FdI Ancona.
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