di Alberto Bignami (Foto di Giusy Marinelli)
«Ho già analizzato la situazione del territorio dal punto di vista della criminalità. So che tutto sommato, fenomeni drammatici di criminalità e di pericolo per l’ordine pubblico, non ci sono. Ma ci sono dei rischi concretissimi verso i quali esercitare la massima vigilanza».
Così il nuovo procuratore generale di Ancona, Roberto Rossi, che da oggi è entrato in servizio alla Corte d’appello di Ancona. Già procuratore di Arezzo, Roberto Rossi ha portato alcuni esempi per i quali, ha assicurato, «l’attenzione sarà massima. Penso – ha proseguito – ai rischi di infiltrazione di una criminalità organizzata, in modo particolare in quelle situazioni nelle quali si prospettano importanti finanziamenti pubblici: sia per le questioni post terremoto, le recenti inondazioni, il piano investimenti del Pnnr. Sono ovviamente – ha detto – tutte situazioni che attraggono. L’attenzione è altissima – ha aggiunto -. Fenomeni di riciclaggio, inserimento degli appalti nei finanziamenti pubblici, l’attenzione è massima – ha garantito -. Ovviamente, qui, la procura generale ha la sua funzione di coordinamento, di supporto alle procure distrettuali e circondariali, e può dunque svolgere un compito importante. Sicuramente – ha concluso – sarà mia cura svolgerlo nel migliore dei modi». Il nuovo procuratore è stato nominato a novembre dal Csm e prende il posto di Sergio Sottani che, nella primavera del 2021, si è insediato alla procura generale di Perugia.
Originario di Assisi, Rossi è stato sostituto a Siena, Perugia e procuratore ad Arezzo. E quello è stato il suo ultimo incarico prima di arrivare alla guida della procura generale di Ancona.
«Sono onorato per l’incarico ricevuto – ha aggiunto -. Onorato di essere in questa terra bellissima, molto simile a quella dalla quale provengo, essendo Umbro. Ovviamente – ha tenuto a dire – sono consapevole dell’impegno che mi accingo ad assumere e garantisco il massimo, per corrispondere a questo incarico, in modo più opportuno, onorevole ed efficace. Sono entusiasta, e spero di svolgerlo nel migliore dei modi possibile».
Durante la sua carriera, da ricordare come Rossi si sia occupato di inchieste importanti quali il crac della Banca Popolare dell’Etruria e le tangenti al comune di Arezzo sul ‘giro’ di pratiche urbanistiche. Inchiesta che poi prese il nome di ‘Variantopoli’.
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