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Rifiuti, dal 2026 si pagherà
in base a quanto si consuma

ANCONA - La tariffa puntuale è il provvedimento più significativo del passaggio alla gestione integrata da parte della Corum. Un provvedimento che oggi ha avuto il 'sì' del consiglio comunale di Ancona. Un atto dovuto per legge visto la partecipazione del comune capoluogo nella Viva Servizi, una delle tre società che andrà a formare la consortile

La raccolta dei rifiuti (Archivio)

di Antonio Bomba

Nuova gestione integrata dei rifiuti, il consiglio comunale di Ancona ha detto sì.
La decisione oggi pomeriggio quando la giunta, come da obbligo di legge, ha dovuto ottenere il parere favorevole dell’assemblea per far sì che, la propria azienda partecipata Viva Servizi, possa costituire assieme a Jesi Servizi e Ecofon Conero la società consortile Corum, la quale si occuperà per tutta la provincia di Ancona della gestione integrata dei rifiuti.
Una decisione già presa dall’Ata 2 in data 27 dicembre quando il provvedimento vide il voto favorevole di 35 rappresentanti dei comuni sui 41 presenti.

Il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli (Archivio)

Oggi il sindaco Valeria Mancinelli ha illustrato la materia, piuttosto complessa, va detto, al consiglio comunale coadiuvata dal direttore generale di Viva Servizi Moreno Clementi e dalla dirigente comunale Daniela Ghiandoni per ottenere il via libera tramite delibera consiliare. Sono stati 18 i voti favorevoli, 8 quelli contrari mentre in 2 si sono astenuti dal votare. Adesso, nell’assemblea straordinaria prevista per i primi di febbraio, è atteso il ‘sì’ definitivo da parte degli organi preposti di Viva Servizi.

Ma cosa comporterà in concreto per i cittadini di Ancona e provincia questo cambio gestionale? La novità più significativa è che dal 1 gennaio 2026 ogni famiglia pagherà la tassa sui rifiuti in base alla quantità prodotta, tramite la cosiddetta tariffa puntuale. Fino ad allora si continuerà a versare la Tari con le stesse modalità in vigore oggi.

Altri chiarimenti? I comuni non saranno soci direttamente, ma tramite le partecipate pubbliche e, è stato garantito, nulla cambierà nei servizi e nella loro qualità. E riguardo alla già citata Tari, tutti hanno assicurato che non vi saranno incrementi, anzi, si cercherà di ridurre le spese a carico dei contribuenti. I Centri di raccolta ad Ancona passeranno invece da 2 a 3.

La Corum tratterà ogni fase del cosiddetto ‘processo rifiuti’: compresi trattamento e conferimento in discarica. Non è invece compresa la gestione dell’impianto di smaltimento. A tal proposito Mancinelli ha spiegato che «Una parte dei comuni, in particolare Jesi, ha posto resistenza a questa cosa. E così si è arrivati a questo compromesso. Ma non è detto che la cosa cambi più avanti. Si vedrà».

Il direttore generale di Viva Servizi Moreno Clementi (Archivio)

Il direttore Clementi ha poi fornito un pò di numeri: «Sono previsti investimenti complessivi per 140milioni in 15 anni. Serviranno per l’avvio della tariffa puntuale, per i nuovi cassonetti, i nuovi automezzi e la loro sostituzione entro 7-8 anni. La spesa aggiuntiva rispetto a quanto richiesto dall’autorità dell’ambito sarà di 15 milioni a fronte di utili complessivi stimati in 40 milioni di euro».

Sulla costituzione della società Corum pesano però i ricorsi al Tar di Rieco e Marche Multiservizi. La prima si occupa della gestione dei rifiuti di diversi comuni tra cui Camerano, Castelfidardo, Chiaravalle, Filottrano e Senigallia. La seconda di Falconara. E infatti proprio dai comuni di Senigallia e Falconara (anch’esse con una partecipazione in Viva Servizi) è stato lanciato un appello per attendere il ricorso al Tar prima di prendere qualsiasi decisione ed evitare brutte sorprese. Una teoria accolta da parte dell’opposizione di destra del comune di Ancona, dove Stefano Tombolini (60100), Arnaldo Ippoliti (60100), Angelo Eliantonio (Fdi) e Daniele Berardinelli (Fi), pur non dichiarandosi contrari in sé alla Corum, chiedono di attendere il parere del giudice e non comprendono tutta questa fretta nel dover votare la delibera in data odierna. L’emendamento specifico da loro proposto però non è passato per 18 voti contrari, 8 favorevoli e 2 astenuti.

Daniela Diomedi (m5s)

Molto critiche anche le consigliere Daniela Diomedi (m5s) e Antonella Andreoli (Lega) che, riassumendo, accusano il Comune di chiedere un ‘sì’ affrettato su una scatola completamente vuota quale è, secondo loro, la nuova società consortile al momento.

A fine giornata il consiglio comunale ha anche deliberato la variazione al piano triennale delle opere pubbliche con 18 voti favorevoli e 6 non votanti e infine, poco prima di cena, la variazione al bilancio di previsione relativo al triennio 2023-2025, sempre con 18 sì e 6 non votanti.



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