Il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni ha scritto una lettera alla nuova dg dell’Inrca, Maria Capalbo, per invitarla a visitare insieme l’ospedale Ss Benvenuto e Rocco e per risolvere al più presto alcune criticità. Dopo aver formulato le congratulazioni per la nomina a direttore generale Inrca, Simone Pugnaloni nella missiva ricorda che l’Inrca «ha rappresentato e continua a rappresentare per la mia Amministrazione, uno dei principali impegni in materia sanitaria per la mia comunità». In questi anni, è stato infatti siglato il protocollo con la Regione Marche che ha sancito il passaggio del nosocomio Ss Benvenuto e Rocco da Asur ad Inrca, tanti sono stati gli obiettivi raggiunti, come ad esempio la nomina di nuovi primari, il rafforzamento delle maestranze, l’attivazione di nuovi servizi alla collettività.
«Il mio impegno a collaborare con la vostra struttura è rappresentarvi la voce dei miei concittadini e poter costruire assieme politiche sanitarie che possano migliorare la qualità dei servizi resi alla comunità osimana. – scrive il sindaco di Osimo Per tale ragione spesso mi sono ritrovato a riunirmi con il vertice Inrca per avere delucidazioni su investimenti previsti o da prevedere, focus sulle necessità assunzionali e nuove progettualità da poter eventualmente sostenere anche come Comune. A lei rivolgo un appello affinché possano essere concluse le opere messe in cantiere come l’ampliamento del Pronto soccorso, la fornitura di strumentazione medica all’avanguardia, l’assunzione di nuovi medici ed infermieri».
Sono in sintesi due gli obiettivi «importanti e ravvicinati da condividere». Attengono intanto a «garantire il proseguimento dei lavori di realizzazione della nuova Inrca/ospedale di rete ad Aspio di Camerano e contemporaneamente studiare e costruire una nuova funzionalità per il 55 Benvenuto e Rocco. Il Ss Benvenuto e Rocco potrebbe per noi divenire un domani sia la sede ideale del Poliambulatorio, sia ospitare la Casa della Salute gestita dai medici di famiglia». Prima dei saluti finali, l’invito a vedersi «per una visita, quanto prima, insieme, all’ospedale di Osimo».
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