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Il centrodestra presenta Daniele Silvetti
come candidato sindaco
«Ha l’identikit perfetto ed è anconetano»

POLITICA - A palazzo degli Anziani i massimi esponenti locali di Fdi, Lega, Fi e Udc hanno speso parole di stima e fiducia verso l'attuale presidente del Parco del Conero. L'obiettivo dichiarato è vincere le elezioni e portare l'alternanza in città

Daniele Silvetti in mezzo a Gianluigi Tombolini (Fi), Stefano Benvenuti Gostoli (Fdi), Giorgia Latini (Lega) e Massimo Meles (Udc)

di Antonio Bomba (Foto Giusy Marinelli)

Due settimane fa Daniele Silvetti aveva presentato la propria candidatura a sindaco di Ancona assieme ai compagni di avventura, i civici Daniele Ballanti e Stefano Tombolini.

Oggi sono stati i partiti del centrodestra a presentare lui a palazzo degli anziani. Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Unione di Centro. Un esponente per ognuno dei quattro partiti ha preso la parola per incensare il candidato e legittimare la scelta fatta agli occhi delle cento e più persone presenti nella saletta.

E Silvetti? Ha parlato per ultimo ribadendo che Ancona deve tornare a essere un vero capoluogo di regione che faccia da traino a tutte le Marche facendo rete e senza imporsi. E, per fare ciò, sarà indispensabile puntare su cultura e turismo. Ribaditi i punti fin qui essenziali della sua campagna elettorale poi, l’avvocato si è descritto come «Un federatore di un patto sociale che vuole portare l’alternanza in questa città. Un cambiamento. È un concetto democratico e sta accadendo qualcosa di impensabile anni fa. L’entusiasmo non mi manca e sento una grande spinta. Devo qualcosa a questo territorio perché sono figlio di Ancona e orgogliosamente anconetano. Incontro ogni giorno professionisti, associazioni, esponenti del volontariato. Ecco una cosa per me è certa – ci tende a ribadirlo – voglio condividere le scelte con i partiti e poi all’ultimo fare una sintesi. È la strada più difficile, quella di incontrare tutti ma è la migliore. Prometto inoltre che sarò un sindaco a tempo pieno e delegherò quanto e più possibile. Me lo richiede il ruolo e me lo chiedono i cittadini».

Silvetti in conferenza stampa

Poi l’ammissione che «So bene che per vincere, oltre che i voti del centrodestra, avrò bisogno anche di quelli di una parte dell’elettorato di centrosinistra. Perché occorre a mio modo di vedere uscire dalle dinamiche destra/sinistra. Il buon governo si porta parlando e ascoltando i cittadini. Farò scelte di carattere scientifico, economico e culturale non ideologiche. Perché la gente è stufa del solito teatrino. La città ha bisogno di ritrovare una grande coesione sociale tra quartieri e segmenti. Poi dovremo essere bravi tutti noi con un ascolto capillare. Alla sintesi (cioè il programma finale, ndr) riusciremo a proporre alla città le linee guida per i prossimi 10 anni facilitati dalla continuità politica con Stato e Regione. Ma, resta il fatto, che non possiamo puntare tutto su questo».

E sugli avversari, in particolare Ida Simonella candidata sindaco del centrosinistra dice che «Il comune è in dissesto. Ha tanti debiti causati dai tanti mutui accesi negli ultimi 20 anni. Gli altri hanno paura, ecco perché mi vogliono dipingere come un candidato di destra. Ma ormai il recinto è aperto. C’è chi parla di game over. Ma riprendono i miei argomenti e spuntano soldi da chissà dove per investimenti e opere. Promesse elettorali. Ecco, è molto ridicolo tutto questo. Ma lo so, sarà una campagna elettorale molto aspra e mi aspetto ulteriori attacchi ma non presteremo il fianco a chi vuole fare ‘cagnara’».

Infine, sul porto, tema centrale per tutti i candidati (compreso Francesco Rubini per la sinistra che se eletto porterà l’area marina protetta), Silvetti spiega che «È l’unica grande industria sul territorio» E più che essere contrario al programma di centrosinistra che prevede il banchinamento del molo Clementino per accogliere quanti e più traghetti e navi da crociera possibili ritiene che «Ben vengano, ma il porto non deve più essere un posto di sbarco e basta o adatto a un turismo mordi e fuggi come è stato sino ad ora. Il vero problema è questo. Trattenere i turisti in città».

L’onorevole di Fdi Stefano Benvenuti Gostoli

Dicevamo però all’inizio che Silvetti ha parlato per ultimo. Il primo a prendere parola è stato infatti l’onorevole anconetano Stefano Benvenuti Gostoli di Fdi «Con questa conferenza stampa – ha esordito il coordinatore del partito – dichiariamo l’unità del centrodestra al progetto Daniele Silvetti. Una candidatura avvenuta spontaneamente. Perché – ci tiene a sottolinearlo – il suo nome è stato il filo conduttore pur nella normale dialettica esistente tra i partiti e le relative alternative. Però, sempre, tutti concordavano che Daniele Silvetti era la figura migliore» Benvenuti Gostoli poi ha voluto smentire le voci secondo cui il centrodestra era abbondantemente spaccato: «Non siamo divisi, nessun clima rovente. Ma era giusto vi fosse un dialogo all’interno della coalizione che al momento rappresenta la maggioranza del Paese». «Avvertiamo – ha poi proseguito il deputato – grande senso di responsabilità alla luce dei risultati elettorali. E Silvetti, in base al principio dell’alternanza, rappresenta in tutto e per tutto l’identikit del candidato ideale che avevamo in testa». I motivi sono presto detti: «Ha dalla sua – spiega Gostoli – l’età, essendo ancora giovane. Nonostante ciò ha una ampia esperienza politica, con 10 anni in consiglio comunale, 10 anni in consiglio regionale, ex presidente Erap e ora presidente del Parco del Conero. Inoltre ha una caratteristica molto apprezzata dagli anconetani. È uno di noi. Ha giocato, studiato, vissuto e lavorato ad Ancona. Gli anconetani hanno il bisogno di sentirsi rappresentati da uno di loro. Infine per la sua capacità di dialogo. Perché, lasciatemelo dire – e qui parte un attacco all’attuale sindaco Valeria Mancinelli – alla città serve più autorevolezza e meno autorità. Una cosa che negli ultimi anni è assolutamente mancata».

L’onorevole leghista Giorgia Latini

«Oggi è un giorno importante – ha poi preso la parola l’onorevole leghista Giorgia Latini – per farci vedere tutti uniti. La sfida, lo sappiamo, è difficile. Ma l’obiettivo per noi era e resta rilanciare questa città che soffre da anni. Purtroppo è così. Lo dicono i numeri. Noi invece abbiamo bisogno di una città che sia capofila per tutta la regione per affrontare meglio e insieme la ripartenza turistica e culturale. Niente più turismo mordi e fuggi, la gente deve fermarsi in città per giorni. E per fare questo sarà indispensabile fare rete con gli altri comuni della riviera del Conero. Ancona non deve più essere solo un porto di sbarco per i traghetti».

«Negli ultimi incontri – spiega adesso Gianluigi Tombolini, commissario di Forza Italia e sindaco di Numana – è successa una cosa importante. Non si è parlato di partiti o di percentuali di voto. Ci siamo invece seduti e siamo partiti dalla città. Una città che vive nel grigiore e nella stagnazione più assoluta. È sotto gli occhi di tutti. Chiaro poi che non si viva male, ma si tira a campare. Diciamo così. La verità è quindi che ad Ancona manca una visione e non si può più procedere per spot. La città deve tornare a ricoprire il ruolo di capoluogo di provincia e di regione. Inoltre – parla adesso da sindaco di Numana – a livello di destagionalizzazione sarebbe importante avere una città con tanti musei, turismo e attrazioni varie. Ne guadagnerebbe ad esempio anche Numana. La gente potrebbe pernottare da noi e poi in 20 minuti raggiungere la città. Ma è soltanto un esempio».

Gianluigi Tombolini, Fi

Tombolini spiega poi come mai la scelta di Silvetti è quella secondo lui giusta: «Porto l’esempio del Parco del Conero. Prima di lui l’Ente era visto come un qualcosa di oppressivo, un ostacolo, un qualcosa che limita. Lui, da presidente, lo ha ‘aperto’ a tutti e lo ha reso un’opportunità. Infine non credo sia mai successo che il centrodestra sia riuscito a presentare un candidato con 4 mesi di anticipo sulle elezioni. E questo è un altro buon segnale che ci permette di lavorare bene».

«Noi siamo una piccola formazione politica – esordisce così Massimo Meles, il coordinatore provinciale dell’Udc – che fa riferimento a quel simbolo, lo scudo crociato, che comprende tanti valori tra cui quelli cattolici. La nostra però è anche una cultura popolare, rivolta all’ascolto dei problemi della gente con tanta umiltà. Non di certo con la prepotenza e la saccenza – anche qui è evidente una critica ai 10 anni di governo Mancinelli – visti ultimamente». Un esempio dei problemi da risolvere secondo Meles è quell de «Le giovani coppie che fuggono dalla città perché i prezzi sono insostenibili. Ma in periferia trovano problemi e disservizi continui. Posti abbandonati a loro stessi».

Silvetti ha poi concluso ringraziando il mondo civico ‘60100’ e ‘Ankon Verde Civica e Popolare’ che hanno già aderito al suo progetto di ‘Ancona Protagonista’ e ha annunciato che altre civiche e comitati di quartiere a breve dovrebbero aderire al suo progetto.

Massimo Meles, Udc

Tra le autorità presenti in sala si segnalano in ordine sparso Angelo Eliantonio, capogruppo in consiglio comunale di Fdi, Antonella Andreoli, consigliera comunale e neo segretaria della Lega per Ancona, il consigliere regionale della Lega Mirko Bilò, Daniele Ballanti di Ankon Verde Civica Popolare, Arnaldo Ippoliti di 60100, Stefano Tombolini capogruppo in consiglio comunale di ‘60100’ Daniele Berardinelli capogruppo in consiglio comunale di Fi, il capogruppo di Fdi in consiglio regionale Carlo Ciccioli, Jacopo Toccaceli, la consigliera comunale di Fdi Maria Grazia De Angelis, la senatrice della Lega Elena Leonardi e Marco Ausili, consigliere comunale e regionale di Fdi.

 



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