«A dispetto dei continui e roboanti annunci dell’assessore regionale Francesco Baldelli, a oggi la realizzazione della Palazzina delle Emergenze dell’ospedale di Fabriano resta un miraggio, nonostante i 12 milioni reperiti a suo tempo dalla giunta Ceriscioli e il successivo affidamento della progettazione definitiva nell’aprile del 2019. Resta un miraggio e, temo, lo resterà a lungo, vista la risposta data oggi dallo stesso Baldelli in consiglio regionale alla mia interrogazione volta a conoscere i tempi dell’avvio e della conclusione dei lavori». A dirlo è il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi.
«Evidentemente – continua il capogruppo dem – fare vuota propaganda è una prerogativa di Baldelli, visto che anche a Senigallia annuncia da quasi due anni la realizzazione di una nuova palazzina destinata all’emergenza senza che ancora si sia visto nulla. Ma oggi, va detto, l’assessore si è davvero superato, giustificando i gravi ritardi su Fabriano con le presunte difficoltà dovute all’aggiornamento dei prezzari. Una scusa assolutamente risibile, considerato che il rincaro può casomai riguardare il costo complessivo, ma non il progetto. E, in ogni caso, non spiega in alcun modo il motivo per il quale non sia stata fatta nemmeno la gara, che lo stesso assessore, in una conferenza stampa di oltre un anno fa, aveva annunciato per l’estate del 2022, indicando l’inizio dei lavori per l’autunno successivo».
«La sanità fabrianese – conclude Mangialardi – è in grande sofferenza: mancano medici, infermieri, non sono stati assunti gli operatori necessari per riaprire il reparto di Pediatria, non è stato riaperto il punto nascita nonostante le promesse fatte in campagna elettorale, non sono stati stabilizzati i 120 precari dell’Area Vasta 2, celebrati “eroi del Covid” ma poi lasciati a casa dalla giunta Acquaroli. I ritardi nell’inizio dei lavori per la Palazzina delle Emergenze del “Profili” si tradurranno inevitabilmente in ulteriori disservizi che andranno ad aggravare una situazione già disastrosa. Questo ennesimo schiaffo del centrodestra a Fabriano e a tutta l’area montana, si aggiunge alla quasi completa esclusione della zona dal Pnrr Sanità e dal declassamento della prevista Casa della Comunità da “hub” a “spoke”. Serve una mobilitazione per difendere il presidio sanitario e chiedere una netta e sostanziale accelerazione nelle opere da realizzare, nelle assunzioni da fare, nei servizi da garantire e che vengono erogati con difficoltà sempre crescenti».
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