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Univpm, l’open day è un successo:
centinaia gli studenti presenti (Foto)

ANCONA - Sono serviti più turni per illustrare ai futuri diplomati i corsi offerti dalla Politecnica delle Marche. Ad accogliergli il Magnifico Rettore Gregori e tanti professori delle più svariate discipline

Il Rettore Gian Luca Gregori

di Antonio Bomba (Foto di Giusy Marinelli)

Giornata speciale per l’Università Politecnica delle Marche che oggi ha aperto le proprie porte ai suoi futuri studenti con l’Open Day.
Centinaia e centinaia sono stati gli studenti di quinto superiore, corsi all’aula magna di Agraria per ascoltare le proposte formative offerte delle varie facoltà e distribuite tra le diverse città marchigiane in cui essa è presente. Un appuntamento sentito. Basti pensare che, per quanti erano i ragazzi giunti ad informarsi alla giornata di orientamento, che è occorso organizzare la conferenza di presentazione su più turni.
Ad accoglierli il Magnifico Rettore Gianluca Gregori e molti altri professori in rappresentanza delle varie discipline e offerte dell’Univpm.
«Vorrei sottolineare – ha esordito così il professor Gregori dopo aver dato un caldo benvenuto agli studenti – l’importanza di essere insieme fisicamente per corsi e lezioni. Una scelta specifica del nostro ateneo. Perché dopo anni di distanziamento causa pandemia, siamo sempre più convinti che il contatto e la frequentazione siano determinanti».

Il Rettore Gian Luca Gregori

Il Rettore è poi passato ad elencare qualche numero arricchito da qualità e risultati raggiunti: «Al momento abbiamo 16.759 studenti per 3.786 titoli di laurea. La soddisfazione media di chi frequenta la nostra Università è stata rilevata al 90.18%. Siamo in costante crescita come numero di matricole. Siamo noti a livello nazionale e internazionale per la ricerca, considerata tanta in volume quanto profonda, al punto che 7 dipartimenti sono stati riconosciuti come ‘eccellenza’. Siamo poi conosciuti -tocca un tema che da sempre ritiene molto importante il Rettore – per la cosiddetta terza missione. Vale a dire per la collaborazione con altri enti e istituti. Ne sono un esempio l’ospedale di Torrette, la creazione di brevetti, aziende ‘spin off’ e il job placement. Abbiamo collaborazioni e contatti con chiunque in Italia e all’estero. Come il Servizio Sanitario Nazionale. È un falso mito quello che con l’università non si venga inseriti nei posti di lavoro».
Tanta l’attività pratica e non solo teorica che si differenzia dal classico ma sempre utile laboratorio: «Penso ad esempio all’orto botanico noto come ‘Selva di Gallignano’ e all’Azienda Agraria Didattico Sperimentale». Poi i vantaggi pratici di frequentare l’Univpm: «Qua tutti trovano lavoro. In Italia come all’estero. Senza dimenticare che abbiamo una forte internazionalizzazione anche in entrata. Sempre più studenti stranieri vengono infatti da noi per formarsi. Abbiamo 15 nuovi corsi di studio, alcuni in lingua inglese. L’università non ha più la divisione ferrea di una volta. Adesso ad esempio va di moda andare a studiare a Milano. E allora prima di andarci vi chiedo di prendere bene in considerazione cosa offriamo noi e ponderare il tutto per bene. Quantomeno per la triennale. L’offerta è così vasta e interessante che, avessi tempo, mi iscriverei anche io».

Gli studenti presenti

Poi una serie di consigli da buon padre di famiglia: «Ricordatevi di investire bene il vostro tempo. Perché quello perso o speso male non torna e non si recupera. Siate pronti ad adattarvi ad ogni cambiamento. L’università dovrà servirvi a trovare un lavoro consono alle vostre capacità, che vi renda contenti di ciò che state facendo. L’ambizione è positiva quando è sana e rivolta a migliorare sé stessi, non a penalizzare gli altri. Serve pertanto un giusto connubio tra passione e razionalità».

L’università però non è solo un luogo di studio ma anche di emozioni: «Il giorno della laurea è uno di quei giorni che non si scordano. Le sensazioni che si provano restano dentro per tutta la vita e per renderlo ancora più speciale da anni lo abbiamo portato nelle principali piazze della nostra regione. E io mi sento debitore di questo ateneo per tutto ciò che mi ha dato. Pertanto – Conclude il professor Gregori – vi auguro un giorno di sentirvi anche voi debitori dell’Univpm».

Nicola Paone

La parola è poi passata al professor Nicola Paone: «Qui comincia il periodo più entusiasmante della vostra vita: quello universitario». Tanti i cambianti che aspettano gli studenti «La didattica sarà differente rispetto a come siete stati abituati sino a oggi. Avrete autonomia e libertà. Sceglierete voi il vostro percorso di studi, quali esami fare: Orali, scritti, parziali. Dovrete imparare a pianificare e gestirvi. Il ritmo sarà molto intenso. Si studia e si danno gli esami. Si Studia e si danno gli esami. E poi si ricomincia. La frequenza non è obbligatoria ma è molto importante per tutti i motivi detti prima di me dal Rettore. Imparerete poi a sbagliare e fare tesoro dei vostri errori». Spazio poi alla spiegazione dei contenuti che «Sono pensati con estrema logica: Le basi prima e la disciplina stessa poi. Tra i contenuti includiamo anche il tirocinio e la tesi. E, anche se la didattica in presenza è fondamentale, stiamo sfruttando anche la tecnologia digitale. Tra gli strumenti che vi mettiamo a disposizione vi sono aule, la biblioteca, gli alloggi, la mensa e gli impianti sportivi. Gli spazi comuni vi permetteranno di conoscere gente proveniente da tutta Italia nonché da fuori». Consiglio finale: «Non evitate mai confronto e rapporti personali però. La nostra porta (di noi professori, ndr) per voi è sempre aperta. Mettetevi in gioco».

Marco D’Orazio

«L’università in Italia – spiega il Pro Rettore Marco D’Orazio – ha costi contenuti grazie a delle scelte politiche decise molti anni fa. Tuttavia per molte famiglie è comunque difficile pagare retta, vitto, alloggio e spese varie ai propri figli e permettergli di studiare. Il diritto allo studio previsto dalla costituzione è attuato nelle Marche grazie al sistema Erdis che eroga servizi in base al reddito e al merito. E, l’Università Politecnica delle Marche, ha a sua volta da tempo adottato la strategia di tenere la retta d’iscrizione bassa per permettere a quante più persone possibili di studiare. Sono poi presenti borse di studio, agevolazioni per mensa e trasporti, attività di lavoro part time che garantiscono una qualche entrata agli studenti».

Il professor Massimo Conti ha invece illustrato lo stretto connubio tra sport e università: «Attraverso il Cus potrete trovare una vasta offerta di attività e discipline sportive da poter svolgere. Sia da soli che di squadra. Penso ad esempio alla pallamano. Inoltre gli studenti meritevoli, distintisi in ambito nazionale e non, godono di agevolazioni con borse di studio e la possibilità di svolgere gli esami in sessioni extra, fuori da quelle ordinarie. Cito come esempi Simone Barontini, anconetano, tra i migliori sugli 800 metri in Europa e nel mondo e all’altista Alessia Trost. Stessa cosa vale per chi pratica sport tra i diversamente abili».

Gli studenti presenti all’open day

Il professor Antonio Palestrini ha poi parlato ai presenti di mobilità internazionale «Da 20 anni insegno e come dico sempre questo (dell’università per gli studenti, ndr) è il periodo più bello della vita. Tante sono le opportunità, compresa quella di andare all’estero. Perché a mio modo di vedere non ci si completa senza vedere altre culture, modi di fare, vivere e pensare. Il mondo è ormai integrato. Fare una matita, lo dico sempre, coinvolge mediamente 20 paesi. Offriamo pertanto delle borse di studio Erasmus per programmi di studio, di 6 o 12 mesi da svolgere in Europa ma anche fuori grazie al progetto Campus World. C’è la possibilità di svolgere ovunque un tirocinio e di lavorare all’estero grazie alla tesi congiunta che dà la possibilità di ottenere un titolo di studio valido in Italia e nel paese dove lo si è ottenuto. L’internazionalizzazione tuttavia è sempre più forte anche in entrata. Sempre più studenti stranieri scelgono l’Univpm per formarsi grazie ai corsi in lingua inglese, al global consulting e i tirocini vari. Tra i miti da sfatare infatti, vi è quello che in questi ultimi si va a fare le sole fotocopie».

A Palestrini ha fatto seguito l’intervento della studentessa Marika Semeraro che ha parlato delle associazioni studentesche e della loro attività. «Le associazioni sono organizzazioni fatta da noi ragazzi che si impegnano ad organizzare attività extra come corsi di fotografia ma anche a scambiare opinioni su tutto ciò che accade nella politica e in ogni altro campo della vita quotidiana. Ci occupiamo anche di redarre guide e kit per i nuovi studenti. Non mancano poi momenti di svago e socialità con feste e aperitivi vari. Troverete le sedi delle varie associazioni in ogni facoltà. I rappresentanti degli studenti sono e saranno sempre a vostra disposizione per ascoltare le vostre problematiche e le vostre proposte. Vi consiglio inoltre di partecipare alle attività didattiche in modo attivo».

Deborah Pacetti

L’open day è proseguito con l’intervento della professoressa Deborah Pacetti di Agraria per spiegare che «La sostenibilità è ormai parte della conoscenza. Il dipartimento di agraria si occupa pertanto di formare professionisti forestali e agronomi. Insegniamo agricoltura di precisione, gestione ambientale e innovazione applicata agli alimenti. Sono figure sempre più fortemente richieste dalla nostra società, sia nel settore pubblico che in quello privato, nonché in grandi organizzazioni internazionali come la Fao o l’Ue. Non a caso siamo stati classificati come dipartimento di eccellenza».
Il professor Francesco Chelli, componente del consiglio nazionale dell’Istat, ha invece illustrato il ramo economico della politecnica delle Marche: «Tra i 35 e i 50 anni – è tuttavia la sua premessa – abbiamo una percentuale di laureati inferiore a Costa Rica e Colombia. Il mondo è sempre più complesso e, come già detto da altri prima di me, l’università è sempre meno rigida e modulare. Penso ad esempio alla digital economics dove sono indispensabili fondamenta di ingegneria. L’economia in sé ha bisogno di crescere, svilupparsi, migliorare. E per raggiungere tutti questi obiettivi serve il vostro contributo. Vi aspetteranno, nel mondo del lavoro, aziende e istituzioni pubbliche e private. Buona scelta a tutti».

Maurizio Bevilacqua

Il professor Maurizio Bevilacqua si è soffermato sui i pregi della facoltà di ingegneria: «La nostra è una istruzione di qualità che punta anche alla parità di genere. Il numero delle donne ingegnere è arrivato al 28%. In aumento ma occorre fare ancora passi avanti». Ma cosa potrà fare un ingegnere nel futuro? «Un po’ di tutto. Un ingegnere sarà indispensabile e quindi ricercato per il ripristino e il miglioramento degli ambienti urbani, per i servizi sanitari e la distribuzione di acqua e alimenti. Poi anche per la messa a terra dei risultati della ricerca scientifica e la garanzia di sicurezza per i sistemi informatici. L’ingegnere dovrà operare in ambienti sempre più complessi e difficili. E potrà risolverne i problemi ad esempio facilitando la transizione digitale, facilitare l’internazionalizzazione, creare prodotti sempre più personalizzati, migliorare la gestione dei big data. Segnalo inoltre, come nuovo corso, quello sull’informazione per videogame e realtà virtuale. Pertanto – conclude amorevolmente Bevilacqua – vogliatevi bene e investite su di voi e le vostre competenze».

Erica Adrario

La professoressa Erica Adrario, parlando della facoltà di medicina, ha esaltato il fatto che «Si parla sempre più di medicina di genere. Ciò vi pone sempre più di fronte ad un individuo, non ad un cliente. Ed è spesso un individuo fragile da accudire. Chi sceglie medicina si fa carico del paziente e della sua famiglia. Tutto ciò ci rende a nostra volta vulnerabili e ci condizionerà nel trattamento che riserveremo agli individui, qualsiasi cosa andremo a fare: lezioni, laboratori, visite nei reparti. Siamo e sempre saremo comunque con il paziente. Poi volete un consiglio? Non fatevi condizionare da parenti e amici. Puntate sempre sulle vostre qualità».

Infine il professor Luca Tiano ha illustrato la facoltà di Scienze: «Vita e ambiente. Due parole che ben descrivono la nostra attività di ricercatori prima e di didattici poi. Tanto che risultiamo un’eccellenza. Ciò è una garanzia per i futuri laureati per affrontare le sfide per il futuro che saranno: impatto antropico, clima e, come ben imparato ultimamente, le pandemie. Perché il nostro compito era e resta quello di capire i cambiamenti e trovare le soluzioni per adattarsi il meglio possibile a esso, contribuendo da protagonisti ad un mondo più sostenibile. Nella nostra facoltà troverete tanta attività pratica, in laboratorio e sul campo. Tutto ciò per facilitare il vostro ingresso nel mondo del lavoro».

La presentazione è terminata. I futuri studenti universitari lasciano l’aula felici e contenti. Alcuni convinti dell’indirizzo di studi da prendere. Altri con qualche dubbio in più. Ma tutti, ne siamo certi, arricchiti dalla giornata investita ad imparare che cosa è il mondo dell’Università Politecnica delle Marche direttamente dai suoi massimi esponenti.

Nicola Paone

Massimo Conti

Marika Semeraro

Luca Tiano

Il Rettore Gian Luca Gregori

Un momento dell’Open Day

Il Rettore Gian Luca Gregori durante l’Open Day

Francesco Maria Chelli

Erica Adrario

Gli studenti all’Open Day

Gli studenti all’Open Day

 

 

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