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No al messaggio di Zelensky
all’Ariston di Sanremo,
protesta in piazza Roma

ANCONA - Un centinaio di persone si sono radunate in centro per ascoltare le voci del dissenso alle politiche della Nato e dunque anche dell'Italia

Lo striscione simbolo della manifestazione

di Antonio Bomba (Foto di Giusy Marinelli)

Manifestazione di protesta questo pomeriggio ad Ancona, dove il Comitato ‘No Guerra No Nato’ ha espresso il proprio dissenso contro il messaggio di Zelensky che verrà letto a Sanremo e più in generale contro la guerra tra Ucraina e Russia.

Un centinaio di persone si sono così riunite in piazza Roma alle 17,30 con bandiere e cartelloni in mano per ascoltare i leader delle varie forze organizzatrici della manifestazione spiegare la propria presenza e i motivi del dissenso alla partecipazione, anche se solo tramite messaggio che verrà letto nel teatro Ariston, del capo di Stato ucraino alla manifestazione canora. Diversi anche i manifesti attaccati alla rete metallica che sta proteggendo la fontana dei cavalli in questo periodo di recupero e restauro.

Alessandro Belfiore, rappresentante del comitato ‘No guerra no Nato’

«Questa è un’importante manifestazione – ha esordito Alessandro Belfiore del comitato – ma questa sera ce ne sarà una ben più importante a Sanremo. Protestiamo quindi contro la decisione del governo e della Rai che la esegue per lo spazio che daranno al presidente dell’Ucraina, Zelensky. Egli questa settimana si è incontrato con i principali capi europei e ha chiesto più armi. Armi sempre più potenti che non sanno nemmeno come usare. Lo riteniamo (a Zelensky, ndr), incapace di fare gli interessi del suo popolo. Perché più armi significa più guerra e di conseguenza più morti. Questa è una guerra per procura della Nato contro la Russia. E noi siamo contrari a tutto questo. Nato e Usa – va avanti Belfiore – sono direttamente coinvolte nel conflitto e mai come adesso siamo vicini a una guerra nucleare. E la Nato si prepara a un’ulteriore espansione nel Pacifico (Si parla degli ingressi di Australia, Giappone e Corea del Sud, ndr) perché dopo la Russia sarà il turno della Cina. Eppure sempre meno persone si riconoscono in questa politica ‘occidentale’. Dovremmo essere decine di migliaia a protestare perché non basta dire ‘Io non guardo Sanremo’. Pertanto ribadiamo – conclude Belfiore – che quel che serve è la pace e una mediazione che nasca dagli accordi di Minsk e che si tenga conto dell’autonomia del Donbass».

«Ribadiamo il nostro no – inizia a parlare Paolo Sandonnini di Vita – alla guerra e ai metodi di Zelensky. L’Italia deve dire basta e non può più essere complice di questo genocidio che rischia di portarci alla guerra nucleare. Occorre far sentire la nostra voce, la guerra non è una cosa giusta. Chiediamo pertanto pace e neutralità. Basta appartenere a uno dei due schieramenti. Noi italiani non siamo un popolo bellicoso. Abbiamo già provato durante la seconda guerra mondiale cosa significa essere in guerra, subirla. Dobbiamo prodigarci tutti per la pace».

Un manifestante indossa la bandiera russa a mò di mantello

«Sono figlia – esordisce così Marianella Fioravanti – segretaria del Partito Comunista di Fermo in rappresentanza di Democrazia Sovrana e Popolare – di una generazione che voleva costruire un mondo migliore, memore dei racconti dei nostri nonni che ben ci avevano spiegato cosa fossero le sofferenze di una guerra. Perché una guerra mondiale è una guerra tra popoli. E mi hanno insegnato ad oppormi alle cose ingiuste e così faccio ancora oggi. Il Donbass è stato massacrato negli ultimi 9 anni nel più completo disinteresse. L’unico antidoto per fermare la guerra non è tifare più forte per una fazione, ma cercare disperatamente la pace senza mettere benzina sul fuoco. E io di pace non sento più parlare».

Sono seguiti gli interventi di diversi altre personalità presenti.

La manifestazione, oltre che da parte del già citato comitato ‘No Guerra No Nato’, è stata organizzata anche da Democrazia Sovrana e Popolare, Fronte Del Dissenso, Comitato di Liberazione Nazionale, Nau, Usb, Fisi e la Confederazione delle Sinistre Italiane.

La manifestazione si è svolta nella più assoluta regolarità.

A garantire l’ordine, presenti la polizia della questura di Ancona, i carabinieri e i vigili urbani.

 

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