di Antonio Bomba
Si delinea sempre più il quadro del cosiddetto terzo polo anconetano in vista del vertice decisivo di giovedì, quando o verrà fatto un sostanziale passo avanti sul nome del candidato comune oppure ognuno andrà per la propria strada.
In vista del ‘Lascia o raddoppia’ di questa settimana, da Altra Idea di Città, Europa Verde e Movimento 5 Stelle arrivano più o meno in coro ulteriori conferme che l’intesa sul programma condiviso è certa, quel che si complica ancora di più è invece la situazione del candidato sindaco che vada bene a tutti e tre, da presentare ai propri elettori alle comunali di primavera. Ed è su questo punto centrale che gira il tutto. Tramonta infatti definitivamente la candidatura del professor Sauro Longhi mentre salgono improvvisamente le quotazioni di un altro docente universitario, l’avvocato Antonio Di Stasi.
Longhi, a quanto pare proposto in maniera informale da Europa Verde e, a mò di suggerimento, da alcuni ex sostenitori di Carlo Pesaresi che non si rispecchiano in Ida Simonella vincitrice delle primarie di novembre e che vedrebbero di buon occhio un polo allargato a sinistra, non è stato il nome in grado di compattare le fila, avendo ricevuto ben due no. Anzi ad essere precisi due mezzi no. Il primo da una parte molto influente del Movimento 5 Stelle che con Longhi ha incomprensioni mai sanate risalenti ad alcune tornate elettorali fa. La seconda da Altra Idea di Città.
Eh sì. Ma, al contrario di come qualche malpensante temeva, l’opposizione a Longhi non è stata posta da Francesco Rubini, reo per qualcuno di aver già piazzato da mesi i cartelloni da candidato sindaco e quindi ritenuto poco propenso, al di là delle dichiarazioni pubbliche rilasciate, a fare un autentico passo indietro. Anzi. Rubini si è battuto con tutte le proprie energie per convincere nell’assemblea di venerdì scorso i propri colleghi di Altra Idea che la coalizione unita sotto Longhi era la scelta migliore per tentare di arrivare al ballottaggio prima e vincere le elezioni comunali poi. D’altro canto l’adunata al progetto era stata chiamata dallo stesso Rubini subito dopo le elezioni politiche del 25 settembre scorso ed è indubbio che se ne senta un pò il padre. L’avvocato però ha trovato una ferma opposizione interna dall’ala, diciamo così, più radicale di Aic. «Noi il candidato sindaco già lo abbiamo, sei tu, non Longhi. Possiamo andare anche da soli se agli altri non vai bene tu come sindaco». Sono state più o meno le parole con cui il professore di ingegneria è stato bocciato.
Ecco così che a qualcuno è venuto in mente il nome del Professor Antonio Di Stasi, avvocato specializzato in diritte e tutela di varie categorie di soggetti. È lui la figura che potrebbe far trovare la cosiddetta quadra a sinistra. O quantomeno in diversi la pensano così. Perché? Da sempre Di Stasi è vicino ai tanti partiti di sinistra che compongono la galassia di Altra Idea di Città. Mai dire mai, per carità, ma la sua figura difficilmente potrebbe essere rifiutata anche dal più oltranzista presente in Aic.
E lo stesso m5s mesi fa lo aveva contattato, quando ancora era alla ricerca di un alto profilo della società civile da proporre a sindaco, prima di ricorrere alla soluzione interna con il consigliere comunale Andrea Vecchietti. A quel punto a Europa Verde, che da sempre parla di ‘bene della città e intesa sui programmi’ senza fare molte obiezioni sui nomi in se, non avrebbe probabilmente nulla da ridere, così come il quarto soggetto partecipante al tavolo delle trattative, vale a dire una lista civica molto vicina al mondo pentastellato. Tutte idee e supposizioni di chi ha proposto di Stasi, basate sui modi di pensare dei protagonisti di questa lunga trattativa politica che, se si tramuteranno in realtà, permetterà al terzo polo anconetano di dire la sua alla imminenti comunali.
Trapela poi che il Professor Di Stasi, dal canto suo, non rifiuterebbe la candidatura e sarebbe pronto a mettersi in gioco da protagonista per il bene e l’amore che prova questa città.
Egli sembra davvero l’ultima carta prima del definitivo sciogliete le righe che porterebbe le tre entità politiche a concorrere singolarmente alle prossime politiche locali, con tre candidati sindaci differenti: Rubini per Aic, Vecchietti per il m5s, e Roberto Rubegni per Europa Verde.
Prima tuttavia il treno ha l’ultima fermata questo giovedì. Poi, si saprà se la corsa proseguirà oppure i passeggeri scenderanno tutti.
E il comunicato stampa giunto questa mattina da parte di Francesco Rubini pare fatto apposta per chiedere un ultimo sforzo a tutti i colleghi del tavolo di trattativa, alla luce dei risultati usciti dalle regionali di Lazio e Lombardia: «Il centrosinistra semplicemente non esiste più. È una formula politica morta. Non rappresenta più nessuno ed è incapace di andare oltre il voto di pochi gruppi di interesse e dei ceti più agiati e garantiti. Dall’altra parte il M5S, nel suo nuovo corso progressista e ambientalista, da solo non basta e la sinistra di alternativa fatica a ricostruire se stessa. In un paese dove la destra dilaga, per interrompere la voragine dell’astensionismo, serve quindi sperimentare, a partire dai territori, coalizioni sociali e politiche coerenti, radicali e coraggiose. Forze guidate da una nuova classe dirigente, lontana da clientele e consorterie, presente sul territorio e riconoscibile. Che dite? Iniziamo dalle elezioni comunali anconetane del prossimo maggio? Noi ci siamo, e non da oggi. Francesco Rubini, candidato sindaco per Ancona».
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