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Terzo polo anconetano,
ancora in riflessione
sul candidato sindaco condiviso

ELEZIONI - Altra Idea di Città, Europa Verde, Movimento 5 Stelle e civici hanno trovato un'intesa sul programma, ma non su chi proporre all'elettorato come primo cittadino. Entro il 22 occorrerà però trovare un'intesa oppure ognuno andrà per sé

Francesco Rubini, leader di Aic e promotore del cosiddetto terzo polo anconetano

di Antonio Bomba

Terzo polo anconetano, il giorno dopo. Il vertice di ieri sera è sì servito a firmare un’intesa sul programma e a confermare i sicuri intenti delle forze politiche sedute al tavolo delle trattative, ma non a decidere il nome del candidato sindaco condiviso che vada bene a tutti e quattro.

«Verdi (Europa Verde, ndr), M5S, Altra Idea di Città e civici, ad esito dell’incontro odierno, confermano di aver raggiunto un accordo politico programmatico di massima. Si aggiorneranno al 22 febbraio prossimo per la possibile definizione di un candidato sindaco unitario». Questo il comunicato giunto alla nostra redazione ieri sera e firmato da tutti i soggetti politici coinvolti.

Poi, da lì, il silenzio assoluto. Nessuno, di nessuna sponda, che parli o proferisca una singola parola, né ufficialmente né tantomeno in maniera informale. Zero di zero. Nada. Una posizione certamente concordata tra tutti al fine di poter lavorare in pace e serenità. Un muro protettivo issato per consentire alle parti in causa di ragionare all’intero dei propri partiti prima e con i possibili alleati poi.

Tuttavia la corsa al nome, che per tutti, lo ricordiamo ancora una volta, deve essere una personalità di alto profilo della società civile che accetti il programma di coalizione e si riconosca quindi negli ideali del polo progressista, resta una questione a due tra professori universitari: l’ingegner Sauro Longhi e l’avvocato Antonio Di Stasi, citati nell’ordine in cui sono comparsi in questa storia. Qualcuno proverà a trovare altri soggetti? Possibile, ma difficile sia per le indisponibilità date da molti altri personaggi contattati nei mesi scorsi. Inoltre la ricerca è fatta su profili che garantiscano di seguire quanto deciso da partiti e movimenti in sede di programma. Un punto caro soprattutto ad Aic e m5s che da tempo, quando chiedono una completa discontinuità con il passato, fanno riferimento anche al metodo amministrativo adottato secondo loro dal sindaco in carica Valeria Mancinelli considerato troppo verticistico e non inclusivo delle stesse forze di maggioranza. Però, mai dire mai.

Pensieri, considerazioni, intenzioni e la buona volontà di tutti si scontrano però contro un avversario conosciuto e difficilmente sormontabile: il tempo tiranno.

A tal proposito Francesco Rubini, leader di Aic, la settimana scorsa aveva detto che o si trovava una soluzione entro 10 giorni o ognuno sarebbe andato per conto suo. Il termine è stato però prolungato, a significare che le possibilità di trovare una quadra sono ampie e vive e tutti vedono gli altri soggetti propositivi e in piena comprensione delle posizioni altrui. Qualche altro passo, l’uno verso l’altro, e un nome condiviso potrà quindi essere trovato con un ulteriore sforzo.

Il 22 febbraio però sarà con ogni probabilità davvero l’ultima data disponibile prima del rompete le righe definitivo.

E, se proprio un accordo sul candidato sindaco non si troverà, le tre forze hanno già annunciato che correranno da sole con i rispettivi candidati: Aic andrà con Francesco Rubini confermando una scelta fatta addirittura a luglio scorso con larghissimo anticipo rispetto a tutti gli altri. Europa Verde presenterà Roberto Rubegni, tra le altre cose membro del comitato esecutivo Marche di slow food ed ex amministratore delegato di Ancona Ambiente fino a qualche mese fa. Il movimento cinque stelle invece correrà con candidato a sindaco l’attuale capogruppo in consiglio comunale Andrea Vecchietti e, a loro, dovrebbe collegarsi la civica che partecipa alle riunioni di coalizione.

Ancora 5 giorni e sapremo tutto.

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