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Terzo polo anconetano,
accordo ancora lontano,
ma resta in ballo solo Di Stasi

ELEZIONI - Resta il professore di Diritto come candidato condiviso della coalizione formata da Altra Idea di Città, Europa Verde, Movimento 5 Stelle e civici, dopo il dietrofront del collega Sauro Longhi. Tuttavia il nome dell'avvocato non convince tutti i soggetti protagonisti

Caterina Di Bitonto, Europa Verde

di Antonio Bomba

Doveva essere l’incontro definitivo quello di ieri sera tra i partiti e le liste del cosiddetto terzo polo anconetano per la scelta del candidato sindaco condiviso. E invece così non è stato. Le acque sostanzialmente non si sono mosse ma qualche novità è comunque spuntata fuori. Nonostante il muro alzato dai protagonisti di questa vicenda politica sia sempre più alto e le bocche cucite a ribattitura doppia.

A restare in corsa, come unico rappresentante dell’eventuale coalizione formata da Altra Idea di Città, Europa Verde, Movimento 5 Stelle e la lista civica vicina a questi ultimi, è il solo professore di  diritto Antonio Di Stasi.

Esce definitivamente dalla corsa invece l’altro professore, ma di ingegneria, Sauro Longhi per una scelta personale. L’uomo ha infatti preferito farsi da parte e ritirare la propria disponibilità a rappresentare la coalizione progressista.

Longhi nelle settimane scorse aveva ricevuto due mezzi veti che si erano trasformati in tre no. Il primo da un buon ramo del m5s, per via di vecchie ruggini sorte in tornate elettorali precedenti e mai completamente sanate. Con loro, di conseguenza, il parere negativo era giunto anche dalla civica a loro molto legata. L’altra da un’ala abbastanza radicale di Aic, che vede in Longhi un uomo troppo legato al Pd e troppo poco alla sinistra vera e propria. Ciò nonostante il loro leader Francesco Rubini avesse provato a convincere i suoi che quel nome andava comunque bene in nome della causa comune: arrivare al ballottaggio e vincere. L’iniziativa però non ha avuto successo.

Andrea Vecchietti, Movimento 5 Stelle

A questo punto tuttavia la domanda sorge spontanea: come mai, se è rimasto un solo candidato condiviso, non si riesce a raggiungere la celeberrima quadra? La risposta è che Europa Verde ha qualche resistenza sull’avvocato Di Stasi. Un nome che non convince ancora del tutto il partito di nuda e pura ispirazione ecologista.

E così, ancora una volta, le forze politiche sedute al tavolo si sono salutate dandosi l’ennesimo ultimatum: o si trova un accordo entro domenica o non se ne farà niente, nonostante il programma condiviso sia già stato accettato da tutti.

Ma, sempre giunti a questo punto, un’altra domanda sorge altrettanto spontanea: sarà davvero domenica il termine ultimo prima che ognuno vada per se? Staremo a vedere. Al momento non ci sentiamo nemmeno di escludere nulla, neanche che la coalizione possa proseguire rimodellata in qualche altra maniera. Staremo a vedere.

E sempre per domenica, nella sede del Dopo Lavoro Ferroviario alle ore 10, è convocata l’Assemblea locale di Europa Verde. Da decidere i due portavoce e i componenti dell’esecutivo.

Francesco Rubini, Altra Idea di Città

Oggi invece Francesco Rubini ha detto la sua sull’eccessivo traffico in centro città e nell’area portuale: «Trovo francamente incredibile – inizia così il comunicato – che si discuta ancora di portare altro traffico nella zona del centro storico e del porto. Leggo che ancora qualcuno propone di riaprire alle auto via sotto mare, mentre è cosa nota che il progetto di realizzazione della nuova folle banchina grandi navi al molo clementino prevede la realizzazione di una nuova strada tra Fincantieri e la mura storica. Noi invece pensiamo che andrebbe fatto l’esatto opposto e cioè, tra le altre cose: pedonalizzazione di piazza del Teatro e via della Loggia con riapertura di via Sotto Mare come luogo di aggregazione e socialità; pedonalizzazione, riapertura completa e libera fruizione del porto antico con abbandono del progetto della nuova banchina grandi navi e contestuale spostamento dei traffici marittimi nelle banchine più a nord; difesa delle maestranze di Fincantieri con riorganizzazione del loro accesso al posto di lavoro tramite un sistema integrato di parcheggio fuori dal porto e servizio navette dedicato; riportare eventi di richiamo al porto antico facendone il fulcro estivo della vita serale e notturna della città. Fine all’ordinanza che vieta l’ingresso in porto a bici, monopattini e skate».

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