di Francesca Pasquali (foto e video Giusy Marinelli)
Capannoni recuperati. Magazzini rimessi a nuovo con pannelli fotovoltaici sui tetti. Pareti di acciaio e cristallo con dentro uffici, divanetti e tapis roulant. Plana sui cieli del porto di Ancona l’aquila che dà il nome alla riqualificazione della nuova darsena.
Si chiama “Eagle”, aquila appunto, il nuovo progetto della Frittelli Maritime Group, presentato ieri pomeriggio al teatro delle Muse durante l’evento organizzato per festeggiare i centoventi anni dell’azienda logistica portuale anconetana. «L’intervento più importante nel porto di Ancona degli ultimi cinquant’anni», l’ha definito il presidente della Fmg, Alberto Rossi. Il progetto riguarda l’area retrostante le banchine 19, 20 e 21 ed è «un amalgama di filosofia imprenditoriale vicina alle questioni ambientali, con una componente sociale che lo rende unico».
Tre i pilastri sul quale si fonda. Il primo riguarda il recupero dell’area industriale che fino all’anno scorso era di proprietà di una multinazionale americana e che, dopo un lungo contenzioso, è passata nelle mani della Frittelli. «Ventimila metri quadri di magazzini con caratteristiche adatte per attrarre merci che ora non transitano per il porto», ha spiegato Rossi. Il lavoro, per adesso, sta riguardando l’eliminazione dell’amianto. «Finora, sono stati rimossi più di quattromila metri quadri di lastre», ha fatto sapere il presidente. Ha precisato poi che la nuova area industriale è stata progettata «con tecniche compatibili con le norme ambientali più stringenti». Da qui la scelta di installare – il secondo pilastro – impianti fotovoltaici da 2 megawattora sui tetti dei magazzini. L’energia prodotta «in piccola parte servirà a soddisfare i nostri fabbisogni, mentre il resto sarà messo in rete, rendendo possibile una proficua collaborazione tra pubblico e privato».
La sezione più innovativa del progetto è il Fmg Village. Riguarda l’area superiore del silos, che verrà trasformata, con pareti di cristallo e acciaio e dentro uffici, ambienti ricreativi e una palestra. «Spazi dedicati al personale – ha spiegato Rossi –, da destinare in parte a eventi e progetti con l’università, per far sì che la città conosca sempre più il porto e il porto conosca sempre più la città e per rendere la città sempre più inclusiva, dinamica e internazionale».
La presentazione del progetto è stata anche l’occasione per ripercorrere le tappe della lunga storia della Fmg. Una storia – ha ricordato il presidente – nel corso della quale l’azienda ha dovuto affrontare anche momenti difficili. «Ma un bravo timoniere guarda sempre dov’è l’onda da surfare e noi l’abbiamo surfata sempre, guardando al futuro e anticipandolo», ha detto Rossi che guida un’azienda da «cento milioni di euro di fatturato e seicento dipendenti».
«Un pezzo importante della storia della città – per la sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli – che si sta confrontando con le sfide del terzo millennio a cui arriviamo tutti non particolarmente preparati e non nei tempi necessari». «Sfide ineludibili – ha aggiunto la prima cittadina – che vanno affrontate con la convinzione di poterle vincere. Perché accada, serve forza e cooperazione tra imprese e istituzioni».
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