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Crisi Conerobus,
il Comune anticipa i 2,5milioni
previsti per il trasporto urbano

ANCONA - Pochi biglietti venduti e gli alti costi di energia e carburante tra le cause dei conti in rosso elencate dal sindaco Valeria Mancinelli, la quale chiede alla Regione di anticipare le somme previste per il 2023 per il trasporto extraurbano. Ma il centrodestra l'accusa di fare lo scaricabarile

Il deposito della Conerobus

di Antonio Bomba

Crisi Conerobus. Il Comune corre incontro all’azienda anticipando i 2,5milioni di euro annui previsti per il servizio di trasporto urbano, mentre le associazioni di categoria continuano il pressing sullo Stato affinché i fondi d’aiuto stanziati per il 2022 vengano immediatamente distribuiti e quelli per il 2023 confermati prima e versati con ampio anticipo poi.

Il quadro abbastanza grave è stato evidenziatostamane durante le interrogazioni urgenti in consiglio comunale. Rispondendo a due domande specifiche poste dalla consigliera Antonella Andreoli (Lega) e dal consigliere Daniele Berardinelli (Forza Italia), la sindaca Valeria Mancinelli ha fornito una serie di dati economici: «Al 25 febbraio 2023 – inizia a spiegare Mancinelli – nella cassa di Conerobus risultano esserci 1,600milioni di euro. L’uscita media mensile per gli stipendi ammonta a 940mila euro. I Debiti verso fornitori, sempre a fine 2022, sono di 6milioni, a fronte di crediti verso enti come Stato, Regione e comuni di 7,5milioni. Mediamente poi tra biglietti e corrispettivi, entrano 2milioni di euro al mese».

La sindaca di Ancona Valeria Macinelli (Archivio)

Numeri importanti e che fanno riflettere. «Conerobus – va avanti la sindaca – vive una stagione complicata e difficile come tutto il settore dei trasporti pubblici in tutta Italia. Il minor utilizzo dei mezzi pubblici, trend iniziato con il covid nel biennio 2020 e 2021 è proseguito nel 2022, con un -21% rispetto al 2019. E, seppur in misura minore, sta proseguendo anche nel 2023. I numeri pre pandemia sono ancora molto lontani. L’associazione di categoria Astra – è sempre la prima cittadina dorica a parlare – ha già chiesto al governo un adeguamento dei contratti del corrispettivo Stato/Regioni che incide per i due terzi sulle entrate delle aziende di trasporto pubblico, stimando in 800milioni i ricavi complessivi mancanti dell’era pre covid. Ad oggi il governo ha stanziato 460milioni per correre in aiuto di queste aziende, mediante un fondo, ma i soldi nono sono stati ancora distribuiti. Sempre l’Astra ha sollecitato prima la sua immediata ripartizione, chiedendo poi che il provvedimento venga confermato per il 2023 e che questa somma venga a sua volta distribuita subito, onde evitare gravi crisi di liquidità per molte di queste aziende. Conerobus da parte sua ha già chiesto alla regione Marche un riequilibrio dei contratti di corrispettivo causa minori ricavi. Il comune di Ancona invece – entra infine nello specifico Mancinelli – una sola cosa poteva fare e l’ha fatta: una settimana fa ha anticipato i 2,5milioni di euro di erogazione che ci arrivano dalla regione Marche e che il Comune deve per il trasporto urbano. Noi non li abbiamo ancora incassati, sia chiaro, ma abbiamo deciso di anticiparli comunque. Chiediamo che la Regione faccia altrettanto per il trasporto extraurbano».

Antonella Andreoli (Archivio)

Insoddisfatta della risposta la capogruppo consiliare leghista Andreoli: «La sua risposta fa un pò da scaricabarile. Grazie invece al Governo, al ministro Salvini e al vice ministro Rixi che con il fondo stanziato si sono occupati del problema. Inoltre la crisi Conerobus non deriva dal covid. Si paventa lo smembramento dell’azienda e la cessione in subappalto di molto chilometraggio. La verità pertanto è che non avete saputo gestire l’azienda e non avete saputo recuperare i crediti. E poi perché il servizio noleggio è stato sospeso?».

«Approfondiremo le sue risposte – contro-risponde invece il capogruppo consiliare di Forza Italia Berardinelli – perché molte lasciano adito a qualche dubbio. A noi risulta che la perdita per il 2022 ammonterà a 4milioni di euro. Una cifra importante. Si va incontro al rischio di riduzione del capitale sociale».

Daniele Berardinelli, Forza Italia (Archivio)

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