di Antonio Bomba
Altra Idea di Città inizia ufficialmente la propria campagna elettorale. Ad annunciarlo il proprio leader e candidato sindaco Francesco Rubini assieme al direttivo del movimento che riunisce e ingloba tutti i partiti di sinistra ad Ancona.
E la conferenza stampa, tenuta questa mattina nella sede di piazza Medaglie d’Oro, è stata utile per riproporre il programma, ricordare che la candidatura di Rubini è pronta ad accogliere liste e partiti che lo vorranno condividendo ideali e programmi. Ma la presentazione è stata utile anche per ricapitolare quanto accaduto nelle ultime settimane e il tentativo di creare una coalizione con Europa Verde e Movimento 5 Stelle. Il cosiddetto terzo polo anconetano. Un’occasione sfumata ma da cui trarre comunque frutto. Ed è proprio dal tavolo di trattativa saltato chi si è partiti.
Dopo l’introduzione effettuata dalla co-portavoce Loretta Boni, Francesco Rubini ha preso parola specificando che: «Con Verdi, 5 Stelle e le altre civiche eravamo stati chiari fin da luglio. Ci siamo pertanto seduti al tavolo senza la necessità di trovare un candidato terzo o proveniente dalla società civile. Ci riteniamo già rappresentabili per la sinistra, la società civile e le forze critiche della città, visto il lavoro svolto in questi 10 anni. Il nome terzo è stato però chiesto da altri e in nome del bene comune ero disposto a fare un passo indietro. Abbiamo quindi ascoltato e ponderato tutte le proposte pervenute: Sauro Longhi, Antonio Di Stasi, Andrea Nobili. Ma tutte non sono passate perché i diretti interessati hanno manifestato la propria indisponibilità a caricarsi sulle spalle questa coalizione. Io no. Altri però – è sempre Rubini a spiegare – hanno ritenuto non praticabile tale possibilità. Le scelte politiche sono tutte legittime. Sono sicuro che collaboreremo ancora perché abbiamo gli stessi ideali. Tuttavia il tempo stringe e quindi è tempo di iniziare la campagna elettorale. Resta bene inteso – ci tiene a precisarlo – che non stappo lo champagne per una campagna solitaria. Anzi, l’esatto contrario. Perché non c’è una sola ragione seria, politica e identitaria per cui questi soggetti non possano accettare la mia candidatura che resta disponibile per chiunque voglia. Sono certo che arriveranno tanti altri. Fino alla presentazione delle liste (le elezioni sono previste per il 14 e 15 maggio e le liste vanno presentate 30 giorni prima, ndr) non chiuderemo la porta a nessuno».
E sui candidati consiglieri Rubini ritiene che «La lista dei candidati Aic è rappresentativa dei 10 anni di lavoro che abbiamo svolto in tutta la città, dentro e soprattutto fuori il consiglio comunale: «Comprenderanno un vero e proprio pensiero critico frutto del nostro lavoro sul territorio. La gente è stanca di un certo modello di governo. Siamo infatti contrari alla ‘dinastia mancinelliana’. No al potere tutto nelle mani del sindaco e dei soggetti a lui vicini. Dialogheremo con tutti e ascolteremo tutti».
Poi si è entrati nel clou con la presentazione del programma che come è ben noto vede «Al centro di tutto l’Area Marina Protetta. A oggi siamo l’unica forza politica a chiederne apertamente la sua istituzione immediata. Lo facciamo da tempo non abbiamo mai cambiato idea. Molti invece si sono ravveduti lungo il cammino. Poi – prosegue – ribadiamo l’assoluta contrarietà alla grande banchina al molo Clementino per l’attracco delle grandi navi da crociera. È un progetto folle dal punto di vista paesaggistico, urbanistico e della salute. A ciò mi ricollego per parlare della redefinizione del porto che passa per la riqualificazione del ‘porto antico’ dal punto di vista culturale. Poi l’inquinamento e il tema della difesa della salute rispetto alle polveri sottili per noi è molto, molto importante. Per il futuro della città e dei suoi abitanti. Siamo anche fermamente contrari alle esternalizzazioni che tolgono all’amministrazione capacità di agire in prima persona sugli interventi da compiere e che favoriscono il precariato e possono creare una spirale di potenziale corruzione. Infine i giovani. Ancona è incapace di accogliere e trattenere gli studenti che giungono da fuori. Non fosse per l’immigrazione il calo demografico sarebbe molto più evidente. Servono eventi culturali, circoli, spazi giovanili e, non ci vergogniamo, il divertimento notturno».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati