di Antonio Bomba
L’ambiente marino e il porto. Temi fondamentali e strategici per ogni partito, coalizione e candidato sindaco in gara alle elezioni comunali di Ancona il 14 e 15 maggio. Mai, come in questa tornata elettorale, questi due argomenti sono centrali in ogni programma elettorale e le proposte sono ampie e variegate.
Per alcuni ad esempio servono interventi diretti a salvaguarda dell’ambiente, per altri indiretti. Resta il fatto che dopo la rapida presentazione in successione delle proposte elettorali di Ripartiamo dai Giovani e Altra Idea di Città, avvenute venerdì e sabato, è possibile tracciare un quadro sulle posizioni a riguardo di tutti coloro che appariranno a maggio sulle nostre schede elettorali con un candidato sindaco.
In questa particolare analisi non possiamo non partire da Altra Idea di Città e Francesco Rubini. Sin da quando lo scorso luglio tutti i partiti e le civiche di sinistra lo incaricarono di rappresentarlo nella corsa a sindaco, egli è stato chiaro: «Il primo punto del programma è l’istituzione immediata di un’Area Marina Protetta». Un concetto ripetuto più volte, ieri compreso nella conferenza stampa tenuta per annunciare l’avvio ufficiale della propria campagna elettorale. Lo scorso 14 ottobre Rubini all’auditorium della fiera della Pesca tenne anche un’importante conferenza sul tema, Amp, con gli interventi in prima persona e via skype di chi questo modello lo adotta già da anni.
Riassumendo il discorso delle personalità intervenute da Guaceto, Porto Cesareo e altre località marino protette: i vantaggi ambientali, economici e di altra natura ci sono eccome ma serve un pò tempo per entrare a pieno regime e trarne i frutti. Detto che l’Area Marina Protetta a quel punto dovrebbe essere estesa a tutti i comuni del Conero, Rubini proponeva anche di far confluire tutto il progetto con il Parco del Conero al fine di attuare una politica omogenea. Per il porto nello specifico invece, Aic è assolutamente contraria al banchinamento del molo Clementino che porterebbe ulteriori grandi navi da crociera nella zona del porto Antico, con tutti i relativi problemi paesaggistico ambientali che ne deriverebbero in un’area che, secondo loro, dovrebbe essere a vocazione turistica e sede di eventi culturali. Senza dimenticare la vicinanza della Fincantieri e le problematiche che ne deriverebbero. Di parere abbastanza simile è Europa Verde e Roberto Rubegni. La scorsa estate il partito ecologista per eccellenza ruppe addirittura con la maggioranza in Comune su questo tema, visto il parere assolutamente contrario del sindaco Valeria Mancinelli non solo ad attuarla, ma, secondo loro, anche solo a iniziare un dialogo, uno studio, su come poterla attuare in futuro. Anche per Ev quindi l’Amp è centrale per il futuro della città e per la sua vivibilità. E a tal proposito nemmeno loro il molo Clementino adibito a ulteriore scalo per l’attracco delle Navi è visto come un qualcosa di positivo per la salute dei cittadini. Sulla stessa lunghezza d’onda è il Movimento 5 Stelle e Andrea Vecchietti. Addirittura, a favore dell’Area Marina Protetta, a maggio scorso, si pronunciò nientemeno che Giuseppe Conte in persona.
Ultimi arrivati, ma già con le idee chiare, è invece Ripartiamo dai Giovani con Marco Battino che venerdì ha espresso contrarietà al banchinamento del Clementino, ma non alla crociere in sé, ritenendo che al momento i turisti che arrivano siano già abbastanza e andrebbero anzi ‘sfruttati’ meglio offrendo loro maggiori servizi, infopoint e percorsi storico-culturali. Necessaria poi, sempre secondo loro, una riqualificazione dell’intero porto Antico per renderlo meglio utilizzabile per l’organizzazione di eventi.
E i contrari All’Amp? Nientemeno che il centrosinistra e il centrodestra che infatti da Rubini e altri sono additati di essere ‘la stessa cosa’.
Ida Simonella, candidata a sindaco per il centrosinistra e da 10 anni assessore nella giunta Mancinelli con delega proprio al porto, la pensa esattamente come la sua diretta superiore sull’Area Marina Protetta. A tal proposito il 10 novembre lo definiva: «Uno strumento giuridico non idoneo per un grande porto commerciale e turistico come quello di Ancona. Perché siamo ovviamente per la tutela del mare. Ci mancherebbe solo. Ma non con l’Area Marina Protetta. È uno strumento vago. Dice che puoi fare di tutto ma poi ogni singola attività va regolamentata. Da quante barche entrano a quanti moscioli puoi pescare. E tu prima il regolamento non lo sai. Pertanto non sai dove porta il percorso e il contesto antropizzato». Sul porto invece, presentando la propria campagna per le primarie il 7 ottobre sosteneva che: «Dà lavoro a 6.500 persone minimo. Ed è la più grande industria ed infrastruttura delle Marche. Siamo strategici perché uniamo il sud-est dell’Europa al nord. Passano tutti da noi. Importante è destinare ai traghetti la banchina 27 spostandone subito altri in altre banchine che vanno tutte elettrificate. È anche un piano conforme al Pnrr».
E il centrodestra con Daniele Silvetti? Benvenute ulteriori navi e relativi crocieristi, ma non ci si può limitare a questo. Durante la sua conferenza stampa del 6 febbraio scorso affermava infatti che il porto «È l’unica grande industria sul territorio» E «Ben vengano più crociere e più turisti, ma il porto non deve più essere un posto di sbarco e basta o adatto a un turismo mordi e fuggi come è stato sino ad ora. Il vero problema è questo. Trattenere i turisti in città». Silvetti per il porto proponeva inoltre anche una riqualificazione di aree da molto tempo in disuso come la fiera della Pesca. Nessun accenno all’Area Marina Protetta che tuttavia, visto il parere favorevole al banchinamento del Molo Clementino, non appare al momento in programma.
In conclusione le proposte delle varie forze politiche in certi casi variano nelle sfumature, in altri la contrapposizione è netta e ideologica prima ancora che strategica. Tuttavia su un punto concordano tutti: basta con questa divisione tra porto e città, sono una cosa sola e come tale andrà fatta percepire e vivere alla cittadinanza tutta.
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