di Antonio Bomba
Un assessorato con delega al consumatore e all’utente. Per avere un monitoraggio costante delle situazioni dei gestori, del commercio e dei grandi servizi. È questa una delle novità annunciate da Daniele Silvetti, candidato sindaco per il centrodestra alle elezioni comunali di Ancona del 14 e 15 maggio prossimi, qualora diventasse primo cittadino della città.
L’annuncio è stato fatto ieri, sabato 4 marzo, durante un incontro-conferenza organizzato da Daniele Ballanti di ‘Ankon Civica Verde e Popolare’ in cui quest’ultimo ha annunciato che la propria lista confluirà in ‘Ancona Protagonista’.
Silvetti, dopo essersi consultato con le associazioni di categoria ritiene che «I singoli, i commercianti, gli artigiani, le persone che vivono ogni giorno le problematiche di una città che non riesce a venire fuori perché fino ad oggi si sono rincorse le emergenze, che pur ci sono, seguendo un ordine improvvisato e «La dimostrazione arriva pensando proprio al turismo. Non è possibile che non si abbiano dati statistici sul turismo. Sulle richieste fatte dai nostri visitatori, sulle lacune sottolineate, sui ‘vorrei’ di chi è passato per Ancona. Le frazioni vengono ancora considerate tali senza pensare che il sistema di accoglienza di queste, bed & breakfast e affittacamere ne sono un esempio, si sia sviluppato in modo costante ed esponenziale fino ad essere considerato un motore economico vero e proprio. Mi spingo oltre, la valorizzazione dell’identità dei borghi e lo sfruttamento dei finanziamenti sono determinanti». Poi il rilancio, collegato al tema turismo, di un punto a lui molto caro: Ancona che deve tornare a essere capoluogo di provincia e di regione e fare da traino per tutti in maniera coordinata: «Ancona – spiega – è città metropolitana nel momento in cui ragiona su un territorio più vasto. A nord verso Falconara con la condivisione di servizi, a sud verso il sistema turistico delle vicine Numana e Sirolo. E ancora Agugliano e Polverigi per fare sistema con le loro caratterizzazioni e la filiera gastronomica di tutto il Conero. Insomma – afferma Silvetti – di identità ne abbiamo da vendere».
In ambito più generale nel corso del suo intervento l’attuale presidente dell’Ente Parco ha tenuto a ribadire che «Il nostro programma non sarà un documento freddo, ma una stesura partecipata con i cittadini per gestire il consenso su contenuti fattibili e che mantengono alta la capacità critica. La mancanza di comunicazione e di alternanza in questa città – spiega – ha provocato la stagnazione dello sviluppo del territorio stesso, un vero blocco economico che ha favorito uno sfrenato bisogno di nuove idee. È il momento, prosegue Silvetti – di buone idee e buoni progetti. Ad Ancona è mancato un filo logico, si è andato spesso a tentoni ed è mancata la visione di insieme. Il decadimento culturale – conclude – è sotto gli occhi di tutti, è tangibile, e se l’inaugurazione del Teatro delle Muse sembrava essere l’inizio di un nuovo sviluppo è stato invece l’inizio della fine».
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