Cresce l’attesa per l’arrivo della Tirreno Adriatico nelle Marche, teatro come al solito della chiusura della gara ciclistica giunta alla sua 58esima edizione. Domani il primo assaggio, con il transito della quarta tappa, da Greccio a Tortoreto, nel Piceno (da Pescara del Tronto a Maltignano, passando per Acquasanta, Ascoli, Villa Pigna, Folignano e Piane di Morro). Ma è da venerdì intorno alle 12,50 che la carovana entrerà nelle nostra regione e non uscirà più sino all’arrivo, previsto per domenica a San Benedetto. Due le tappe interamente marchigiane: il circuito Osimo-Osimo Stazione in programma sabato e quella di domenica, che vedrà sventolare la bandiera a scacchi sul traguardo nella Riviera delle Palme. Una, la più attesa, praticamente tutta nel nostro territorio: la Morro d’Oro-Sarnano Sassotetto.
In due comuni della nostra regione scuole chiuse: sabato a Recanati ed Osimo. Mentre domani ad Ascoli uscita anticipata alle 11 degli alunni di tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido, venerdì a Comunanza (alle ore 12 per gli alunni delle Scuole Primaria e secondaria di primo grado ad eccezione delle classi che svolgono tempo pieno), Amandola e Sarnano (alle ore 12 per gli alunni di tutte le scuole di ogni ordine e grado).
Una vetrina, quella del grande ciclismo, mondiale: grazie alle dirette televisive le immagini di questi luoghi saranno trasmesse in ben 200 Paesi, mettendo in evidenza il ruolo dello sport come veicolo di promozione turistica e volano per l’economia di un territorio che dopo il sisma si sta muovendo verso la rinascita. Trampolino verso la Sanremo e le classiche del nord Europa, la corsa dei due mari vede impegnati tantissimi dei migliori al mondo: da Roglic ad Hindley, da Alaphilippe a Sagan e Cavendish, senza dimenticare Adam Yates, Van Avermaet, Mas e Mikel Landa, Van Aert e Van Der Poel, In testa, per ora, alla classifica provvisoria dopo tre delle sette tappe il nostro Filippo Ganna, che con Ciccone, Caruso e Formolo rappresenta il plotone italiano (purtroppo privo di marchigiani) in grado di ambire alla classifica finale.
Come detto, venerdì si arriva e si resta nelle Marche. E’ la tappa più dura, più spettacolare, e forse decisiva per la vittoria finale, quella del 10 marzo e non solo per i 168 chilometri e un dislivello di 3.800 metri. L’intero percorso non presenta alcun tratto di respiro: da Morro d’Oro a Sassotetto (dove la corsa dei due mari arriva per la terza volta dopo le edizioni del 2018, vittoria Mikel Landa, e il 2020, primo Simon Yates) è un continuo susseguirsi di salite e discese per un tragitto estremamente articolato sia altimetricamente che planimetricamente. La carovana che partirà da Morro d’Oro attraverserà prima il Piceno (Castel di Lama, Offida, Castignano, Rotella e Comunanza) poi il Fermano con il passaggio ad Amandola e al valico dei Rustici, previsto fra le 14,04 e 14,19 circa.
I corridori transiteranno poi per la prima volta a Sarnano ma non saliranno subito per l’arrivo. Prima è previsto un passaggio nel territorio di San Ginesio e di Gualdo (le cui salite sono classificate Gran Premio della Montagna) da dove si tornerà sotto le tre torri prima del gran finale: la salita sino a Sassotetto dove è previsto l’arrivo fra le 15,45 e le 16,14. E che salita: per arrivare ai 1.465 metri del valico di Santa Maria Maddalena ci sono 14,6 chilometri di ascesa, pendenza massima al 14%, con il tratto centrale all’8,1% di pendenza media e il finale al 7,5%, costituita da lunghi rettilinei intervallati da tornanti. La pendenza si addolcisce solo a ridosso dell’arrivo posizionato vicino alla stele che ricorda il grande Michele Scarponi, l’Aquila di Filottrano, vincitore della corsa nel 2009 e scomparso a 37 anni il 22 aprile 2017 in un incidente stradale mentre si stava allenando nella sua città.
Si prevede il pubblico delle grandi occasioni in occasione dell’evento e quindi il Comune di Sarnano ha disposto diversi divieti e cambiamenti alla viabilità. Il primo passaggio sotto le tre torri è previsto intorno alle 14.10 e la chiusura della strada è prevista per 40 minuti prima dell’ingresso della Tirreno Adriatico nel territorio comunale quindi alle 13.30. La seconda chiusura delle strade avverrà alle 14.20 fino a 15 minuti dopo il passaggio della corsa. La strada che da Fonte Lardina porta al valico di Santa Maria Maddalena e a Pintura di Bolognola sarà invece chiusa già dalle 6 del mattino di venerdì 10 marzo. Questo tratto sarà, quindi, completamente interdetto al traffico e rappresenta gli ultimi due chilometri e mezzo circa del tracciato della corsa. Per gli utenti degli impianti sciistici, sarà possibile raggiungere le piste attraverso la stazione di Sassotetto, arrivando al parcheggio: da lì è possibile usufruire degli impianti che, salvo condizioni meteo avverse, resteranno regolarmente aperti al pubblico. Anche gli sciatori, così, potranno assistere all’arrivo della Tirreno Adriatico.
La tappa di sabato 11 marzo, 193 chilometri e 3mila metri di dislivello, è quella tipica “dei muri” e parte da Osimo stazione ed arriva ad Osimo ma nella parte iniziale del suo percorso è tutta nel Maceratese. Infatti, dopo lo start previsto alle 11,30 si arriverà intorno alle 12 a Recanati e passando per Fontenoce e Sambucheto si salirà nel capoluogo, con il transito della carovana previsto per le 12,30. Poi i corridori si sposteranno a Passo Treia, Treia, Appignano, Montecassiano e Montefano da dove torneranno in provincia di Ancona. Una volta transitati nei territori di Passatempo, Padiglione, Montecavallo e Castelfidardo, tramite via Cagiata davanti al santuario, si salirà in centro ad Osimo da bivio Conte Orsi, via Colombo, via Battisti, Tre Archi, via San Marco e piazza del Comune.
Da lì partiranno tre giri da 34 chilometri nell’hinterland osimano con identico percorso, molto complesso e caratterizzato da quattro muri. Il primo di media difficoltà fino a Offagna. Il secondo alla frazione di Abbazia e gli ultimi due durissimi di via Roncisvalle e di via Olimpia con arrivo sotto al municipio previsto tra le 16,14 e le 16,47. Gli ultimi 10 chilometri sono estremamente impegnativi. Arrivando a Osimo si affronta il muro di via Roncisvalle che prosegue su via del Borgo, tutto in pavé lungo oltre 1 km al 15% medio circa e con picchi del 22%. Segue una breve picchiata prima di scalare via Olimpia per la lunghezza di meno di un chilometro con alcune centinaia di metri al 16% prima di entrare nel centro storico in leggera ascesa su pavé di porfido.
Domenica 12 l’atto conclusivo, con la partenza e l’arrivo a San Benedetto per una tappa da 154 chilometri tutta nel Piceno, mossa nella prima parte e assolutamente pianeggiante negli ultimi 80 chilometri. Si parte forte e si sale con passaggio da Monteprandone e poi salita impegnativa a Cossignano. Una serie di saliscendi attraverso Montalto delle Marche e Carassai fino al passaggio da Ripatransone. La lunga discesa condurrà i ciclisti sino a Grottammare prima di entrare nel circuito di circa 15 chilometri da ripetere cinque volte fino all’arrivo previsto dalle 16,15 alle 16,44.
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