La sindaca di Ancona Valeria Mancinelli illustra alla stampa i 10 anni del suo governo, circondata dai suoi assessori
di Antonio Bomba
Il secondo mandato della sindaca di Ancona Valeria Mancinelli si avvicina alla sua naturale scadenza. È giunto pertanto il tempo dei bilanci, non tanto del quinquennio ma del decennio di giunta. E l’occasione è capitata questa mattina nell’apposita conferenza stampa indetta a palazzo del Popolo.
Assieme a lei la squadra di governo che l’ha accompagnata in questa esperienza, dal vicesindaco Pierpaolo Sediari a Ida Simonella, prossima candidata a sindaco per il centrosinistra e indicata da tempo dalla stessa Mancinelli come naturale prosecutrice del percorso iniziato nel 2013, a tutti gli altri.
L’inaugurazione delle scuole De Amicis
«La squadra che ha governato – ha iniziato così la sindaca – è composta da sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza, che hanno costituito una coalizione in base a un progetto preciso. È la squadra che ha amministrato la città e oggi consegna questi risultati. Nel 2013 la città aveva bisogno di tanti interventi di manutenzione straordinaria e riqualificazione. Molte delle realizzazioni compiute nei decenni precedenti avevano una ‘età’ che richiedeva questo: oltre 60 edifici scolastici, oltre 50 impianti sportivi, tra i quali il Dorico e il Del Conero, i 2 Teatri, i 12 cimiteri e i 4 mercati coperti, le piazze e gli oltre 500 chilometri di strade urbane, i grandi parchi cittadini. Occorreva intervenire – va avanti Mancinelli – per la vivibilità da parte dei cittadini ma anche per rendere più attrattiva la città».
«A fronte di bilanci comunali «‘poveri’ e totalmente insufficienti – prosegue – siamo andati costantemente a ‘caccia’ di soldi, concorrendo a tutti i bandi possibili, statali ed europei, e abbiamo portato a casa tante risorse, dal bando aree degradate al bando europeo Iti-Waterfront, al bando periferie, ai bandi ministeriali su trasporto pubblico ed edilizia scolastica, e, da ultimo, al Pnrr. Queste risorse – spiega – hanno consentito interventi altrimenti impossibili, dalla riqualificazione del quartiere Archi e Borgo Pio, all’autostazione dell’ex Verrocchio e all’ex Dreher, alla nuova illuminazione fronte mare, alla passeggiata di via XXIX Settembre, ai progetti sul sacello medievale e porto Traianeo, ai tantissimi interventi sugli edifici scolastici. Ora con il Pnrr sono stati finanziati la riqualificazione del mercato delle Erbe, il completamento della Mole, la riqualificazione della biblioteca Benincasa e del Palaveneto, il completamento della pinacoteca».
Valeria Mancinelli in piazza d’Armi durante i lavori
La sindaca sottolinea che «Abbiamo infine potuto dare corso al programma di acquisto di 50 nuovi bus elettrici, totalmente finanziato dal ministero. Ma questi fondi extra bilancio – precisa la prima cittadina – non sono bastati per tutti gli interventi ‘grandi’, pure necessari. Dunque una parte significativa del bilancio comunale si è dovuta impegnare per gli altri interventi: dal Passetto a piazza Cavour, allo stadio Dorico e al Del Conero, alla nuova piscina di Ponterosso a una parte dell’edilizia scolastica, a parte degli interventi necessari su mercati, su altri impianti sportivi e piazze cittadine e, da ultimo, al mercato di piazza D’Armi. Le risorse per la manutenzione ordinaria ne hanno sofferto e per quanto si sia fatto moltissimo anche su questo piano, le necessità sono ancora numerose: nei prossimi anni sarà possibile risalire, perché gran parte degli interventi ‘grandi’ saranno già stati fatti e spesati. Ancona – prosegue Mancinelli nell’estensiva analisi del suo operato – aveva come tutte le città, numerosi e grandi contenitori urbani pubblici e privati, che avevano perso le precedenti funzioni e andavano riutilizzati per nuove funzioni: ex Metropolitan, ex Umberto I, ex palazzo della Provincia, ex Ipsia, ex Stracca, Ex Lancisi. Non bastava disegnarle sulla carta, occorreva trovare soldi e investitori pubblici e privati e creare le condizioni perché arrivassero. Abbiamo approvato le varianti urbanistiche che hanno sbloccato ex Umberto I ed ex Metropolitan, dato attuazione al Prg con la riqualificazione a cura di privati ed altri soggetti pubblici di ex Ipsia ed ex Stracca, condiviso e sostenuto con nostri rappresentanti l’accordo tra Provincia e Università per il recupero dei due palazzi della Provincia. Su altri contenitori si sta lavorando, a partire dall’ex Savoia.
Un’altra fase della conferenza odierna
Spazio poi all’analisi di quanto fatto per il porto, il cuore economico e pulsante della città: «C’era bisogno di ricucire e ridefinire il rapporto della città – è la considerazione di Valeria Mancinelli – con il suo principale polo produttivo: il porto. Lo abbiamo fatto in stretta cooperazione con l’Autorità portuale, specie durante la presidenza Giampieri, dalla riapertura del porto Antico nel luglio del 2015 a tutte le successive iniziative, ai progetti di sviluppo del porto con i quali tenere insieme economia lavoro e sostenibilità ambientale. Su questa scelta strategica abbiamo concentrato i fondi del bando europeo per l’agenda urbana: i 7milioni di Iti-Waterfront. La città aveva bisogno di costruire rapporti più forti con gli altri comuni dell’area vasta: lo abbiamo fatto su servizi e interventi concreti, non sulla ‘fuffa’ dei convegni: dal progetto per eliminare gli sversamenti a mare costruito e condiviso passo per passo con il comune di Falconara, al progetto per la gestione unitaria dei rifiuti sull’intero ambito provinciale, al consolidamento della gestione unitaria provinciale del servizio idrico- fognario attraverso Viva Servizi. Ancona aveva bisogno di riscoprire una sua identità e una direzione di marcia per il futuro. Attraverso il percorso del Grande Piano Strategico abbiamo accompagnato la città a ridefinire la sua identità: quella di città di mare e portuale anche nel terzo millennio, snodo centrale nel rapporto tra sud-est e nord-ovest dell’Europa. Questo non è solo un profilo economico, ma culturale, di orizzonte e, appunto, elemento di identità, che dà radici forti per confrontarsi con il futuro».
Da sinistra: Paolo Marasca, Valeria Mancinelli, Andrea Guidotti e Ida Simonella
La stessa prima cittadina ha successivamente affrontato uno dei temi da sempre più discussi: il suo metodo di governo. Troppo verticistico e rigido per i suoi critici, perfetto per un’amministrazione comunale che deve fare e subito per i suoi sostenitori: «Il metodo – ha detto – è stato il lavoro di squadra: sindaco, assessori e consiglieri comunali della coalizione di governo, secondo un progetto preciso. Abbiamo governato senza cadere nel ‘teatrino della politica’, cioè evitando con cura quasi maniacale la versione patologica e degradata della politica, quella che in tanti cittadini e in noi per primi suscita disgusto e discredito. Abbiamo perseguito obbiettivi necessari ed ambiziosi senza lasciare nessuno spazio a promesse demagogiche e impossibili, nessuno spazio al battibecco, tanto meno pubblico, su spazi, ruoli o posti al sole delle singole componenti della maggioranza o delle singole persone che componevano, appunto, la squadra. Abbiamo esercitato la responsabilità di decidere, senza continui rinvii e ‘galleggiamenti’, anche quando le scelte potevano essere controverse e difficili, come spesso sono. Le energie di tutti, a partire dagli assessori, sono state concentrate esclusivamente sul lavoro di squadra e sui risultati da ottenere, risultati di tutti, non dei singoli. Non abbiamo concesso alcuno spazio a polemiche fine a sé stesse con le forze di opposizione. Abbiamo chiesto molto ai funzionari e ai dipendenti del Comune e delle aziende partecipate e da molti abbiamo avuto grande impegno, da alcuni in particolare un impegno straordinario, fuori dal comune. Di questo – ha affermato Valeria Mancinelli – li voglio sinceramente ringraziare».
La ruota panoramica in piazza Cavour (Archivio)
La sindaca ha tenuto a ricordare tre interventi che non si vedono ancora, ma che ritiene emblematici del lavoro suo e della sua squadra: «Il primo – ha detto – è la riqualificazione completa del mercato di piazza D’Armi e dell’intera piazza. Il progetto è definitivamente approvato, discusso a lungo e condiviso con gli operatori del mercato, completamente finanziato. I lavori sono già iniziati. Non sarà solo un mercato, ma il cuore pulsante dell’intera città, in cui vivranno insieme tradizione e modernità. Il secondo è la riqualificazione completa del mercato delle Erbe in corso Mazzini, un pezzo della storia e dell’identità di Ancona. Il progetto definitivo è approvato e interamente finanziato con fondi Pnrr, il cantiere aprirà nei prossimi mesi. Il terzo è la viabilità dedicata al collegamento porto-autostrada. L’intervento, promosso e concordato tra Comune, Ministero, autorità Portuale e Regione con l’accordo di programma del 2018, sta diventando realtà: l’Anas ha già cominciato i lavori di raddoppio della variante e, soprattutto, ha approvato il progetto definitivo per la bretella di collegamento tra il bypass della Palombella e la variante, ha tutti i finanziamenti necessari ed è pronta a far partire i lavori entro quest’anno. Il porto avrà la struttura essenziale per il suo sviluppo e Torrette e i quartieri nord saranno finalmente liberati dal traffico pesante che li assedia da decenni».
Infine i divertimenti: «Ancona aveva anche bisogno di eventi – ha concluso la sindaca – che ridessero una funzione al centro città e al secondo polo commerciale naturale, quello del Piano San Lazzaro. Abbiamo avviato il percorso di rilancio con la programmazione dei grandi eventi: dalla Festa del Mare a Tipicità in Blu, alla programmazione natalizia, al Primo Piano Festival e ora il Gran Mercato del Pià».
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