di Francesca Pasquali
Potrebbero essere trasferiti nel palazzo azzurro di via Buozzi gli uffici comunali resi inagibili dal terremoto dello scorso novembre. Venerdì prossimo, il Consiglio comunale di Falconara voterà l’acquisto di un locale dell’edificio costruito vicino al cimitero. Centoventi metri quadrati, al piano terra, che al Comune costerebbero 94mila euro.
«L’ennesima dimostrazione che siamo davanti a una “giunta a rimorchio”». Bolla, così, l’iniziativa il candidato sindaco Marco Baldassini che, in veste di consigliere comunale di minoranza uscente, lo scorso 17 novembre, sul tema, aveva presentato una mozione, bocciata dall’assise il 30 gennaio. L’atto impegnava la giunta a mettersi alla ricerca di locali dove trasferire alcuni uffici dell’ala nord del Castello, inagibili da dopo il sisma. Tra le proposte avanzate da Baldassini figuravano i locali al piano terra del nuovo complesso di via Buozzi.
Due mesi e mezzo dopo, l’amministrazione pare essere tornata sui suoi passi, calendarizzando per il prossimo Consiglio comunale l’acquisto degli spazi. «Il raggruppamento di imprenditori laziali che, anni fa, ha rilevato il complesso di via Buozzi dal fallimento e lo ha finito di costruire, dovrebbe pagare circa 177mila euro di oneri di urbanizzazione primaria e secondaria. Nel febbraio 2005, la proposta del vecchio costruttore era di cedere gratuitamente parte dei parcheggi, rendendoli pubblici», ricostruisce il candidato sindaco. «Forse, a seguito della mia mozione di novembre, la giunta ha dato indirizzo di far valutare l’acquisizione di un locale al piano terra, invece dell’area di parcheggio, a scomputo degli oneri di urbanizzazione secondaria per un importo di circa 94mila euro», prosegue Baldassini. Che si dice «nuovamente soddisfatto di stimolare l’attuale sindaco a prendere decisioni, anche se le idee non sono farina del suo sacco, a dimostrazione, ancora una volta, che queste persone che governano la città da 15 anni non hanno alcuna conoscenza né visione delle potenzialità che il nostro territorio offre».
In una campagna elettorale quasi tutta al femminile, l’unico candidato, per ora, è il più attivo, almeno dal punto di vista della comunicazione. Baldassini è stato il primo a scendere in campo. Non era ancora metà gennaio che il suo viso spuntava su un manifesto lungo via Flaminia. Quarantacinque anni, comandante della Marina Mercantile, è consigliere di minoranza. Tre le liste a supporto della sua candidatura: due civiche (Ancora Falconara Marittima e Vola Falconara Marittima) e quella del Terzo Polo, formata da Italia Viva, Azione e Partito Socialista). Sanità, sicurezza, ambiente, commercio e scuola le priorità del suo programma elettorale. Dice che, se verrà eletto, farà il sindaco a tempo pieno e che la sua sarà una giunta molto “rosa” e non politica. Già nero su bianco il ticket con Maria Ambrogini, in quota ai riformisti, che sarà la sua vice, con deleghe a scuola e cultura. Alla psicoterapeuta Francesca Rosati andrebbero sanità e servizi sociali.
Baldassini dovrà vedersela con una terna di donne. A partire dalla sindaca uscente, Stefania Signorini, l’ultima dei quattro a ufficializzare la (ri)candidatura. Sponsorizzata dall’oggi assessore regionale al Bilancio, Goffredo Brandoni, di cui dal 2008 al 2018 è stata assessora a Cultura, Turismo, Sport e Politiche giovanili, al momento, è sostenuta da quattro liste civiche: Uniti per Falconara, con Brandoni capolista, Falconara 2028 (lista dell’assessore Raimondo Baia), Direzione Domani e Falconara in Movimento. Dopo una fase di reticenza, Signorini, che ha 65 anni ed è dirigente scolastica dell’Iis “Cambi Serrani”, ha incassato il sostegno della Lega che, seppur senza simbolo, la appoggia.
Il centrosinistra punta su Annavittoria Banzi. Quattro le liste a supporto dell’avvocata 49enne: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Cittadini in Comune e Si può!. Ambiente, salute, giovani e mare le priorità del suo programma elettorale. Come Baldassini, anche lei dice che, in caso di elezione, sarà sindaca a tempo pieno, ma che non chiuderà lo studio legale che dirige. Quella che, pian piano, sta entrando nel vivo non è la sua prima campagna elettorale. Dal 2001 al 2006, infatti, è stata consigliera comunale di maggioranza, in quota alla Margherita, con sindaco Giancarlo Carletti. Di tutt’altro tono la sfida che si appresta ad affrontare e che il 15 maggio, o il 29 in caso di ballottaggio, dirà chi sarà il sindaco di Falconara per i prossimi cinque anni.
La quarta contendente è Anna Grasso, sostenuta dalla lista civica Falconara Libertas, «ispirata a valori cristiani per una giustizia sociale». Quarantasei anni, tre lauree (Criminologia a Macerata, Sociologia a Urbino e Giurisprudenza a Bari), Grasso è commissaria di Polizia Locale a Jesi, sindacalista Ugl (Unione generale del lavoro) e presidente regionale dell’Anvu, l’Associazione nazionale dei vigili urbani. Nel 2020 aveva fatto parlare di sé per aver lanciato, assieme all’Ugl, una class action contro le multe dell’autovelox nel tratto di Statale nel territorio di Falconara. A meno di due mesi dal voto, la partita è apertissima.
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