di Antonio Bomba
Si è presentato in piena città. All’aperto e davanti all’ex Cobianchi. Di fronte a tutti i cittadini a passeggio lungo corso Garibaldi. Insomma, in mezzo alla gente comune, come è sempre piaciuto a lui. E qualcuno, tra i cento fermatisi ad ascoltarlo, hanno anche pensato che il bel sole che ha accompagnato tutta la conferenza non può essere che un buon auspicio. Chissà se sarà così. Quel che è certo è che Francesco Rubini correrà per la carica di sindaco alle elezioni comunali del 14 e 15 maggio.
A sostenerlo Altra Idea di Città, di cui è leader da molto tempo e nelle cui liste figura anche Gianluca Quacquarini attuale consigliere comunale, e una nuova civica chiamata ‘Ancona Città Aperta’ che rappresenta un mix di esperienza, giovani, neolaureati e stimati professionisti conosciuti come l’architetto Giulio Petti.
Molti non mancano di sottolineare come le cose siano state fatte per bene e con largo anticipo, come dimostra il fatto che entrambe le liste hanno già i loro candidati: tutti e 32 per Aic, 21 che è il numero minimo per Aca, ma questa verrà estesa a 32 da qui al 14 aprile, ultimo giorno utile per presentarsi alle comunali.
«Il fatto che vi siano due liste – spiega immediatamente Rubini togliendosi più di un sassolino dalle scarpe – dimostra che eravamo quantomai aperti a una coalizione. Questo per smentire chi negli ultimi giorni ha tentato di inquinare i pozzi. Di certo non possiamo metterci a disposizone degli ultimi arrivati». Il riferimento al Movimento 5 Stelle che ha chiesto a Altra Idea di Città di fare coalizione con candidato sindaco il loro Enrico Sparapani è sin troppo evidente. «La verità – prosegue sul tema Rubini – è che per mesi abbiamo tentato di formare una coalizione (Assieme anche a Europa Verde, ndr) ma tutti i candidati civici proposti non hanno accettato. La nostra coalizione resta aperta a chiunque condivida il nostro programma, la mia candidatura resta a disposizione, ma i ragionamenti politici devono avere un senso».
E poi via a spiegare il programma elettorale dove «Noi siamo gli unici ad essere una vera alternativa alla città. Centrodestra e centrosinistra dicono sempre le stesse cose sugli stessi argomenti: Loro vedono l’Area Marina Protetta come un male, il banchinamento del molo Clementino come qualcosa di positivo e le esternalizzazioni come una virtù. Noi invece diciamo l’esatto contrario e da questi punti fondamentali non transigiamo. Sono priorità assolute. Restiamo l’unico argine alla deriva neoliberista fatta di privatizzazioni. Loro vogliono poi risolvere i problemi del traffico facendo più parcheggi, noi proponendo nuovi concetti di mobilità. Rappresentiamo i veri partiti progressisti di sinistra, realtà associative e movimenti cittadini vari». E infatti chiarisce subito che «Non vedo, non essendoci condivisione sul programma, un sostegno o un apparentamento al secondo turno. Soprattutto il centrosinistra tornasse a ragionare su temi di sinistra che Daniele Silvetti (candidato del centrodestra, ndr) rischia di scavalcare e vincere. Di questo dovrebbe occuparsi Ida Simonella (Candidata sindaca del centrosinistra, ndr)».
Poi due parole sulle liste stesse da parte del candidato sindaco: «Altra Idea di Città rappresenta la continuità, Ancona Città Aperta un insieme di forze eterogenee per età e competenze che hanno deciso di unirsi per dare una importante voce e nuove proposte per il futuro di Ancona».
«Ho accettato di candidarmi per Aca – spiega Patrizia Santoncini – perché da presidente del Ctp 1 ho visto come 31 riunioni e 15 assemblee siano finite senza che l’amministrazione abbia minimamente ascoltato una sola parola delle nostre proposte. Tutto questo lavoro non poteva andare sprecato».
«Serviva nel nostro territorio – spiega Bianca Lerro anche lei candidata con Ancona Città Aperta – un’azione pratica. Abbatteremo tutti i muri. Mai più sfratti indiscriminati, mai più vestiti e cose personali degli immigrati gettate via durante uno sgombero».
«Ancona – ritiene Loretta Boni, portavoce di Aic – ha bisogno di essere ascoltata. Ce lo chiedono i cittadini. Ma ce lo chiedono anche l’aria i parchi, i monumenti, i musei e tutto ciò che è trascurato in questa città».
«Centrodestra e centrosinistra – sostiene Riccardo Giardi candidato di Aca – sono bipartizan, trascurano i veri problemi. Il porto ad esempio è estremamente inquinante. Alla fine entrambi servono le lobby, solo che quelli di centrosinistra magari, sono un pò più colorati».
«L’aggregazione ad Ancona – chiude la serie di interventi Alessio Moglie co-portavoce di Aic – è riconducibile ad una sola piazza. D’estate la città è vuota e desertica. Servono eventi, centri di aggregazione, iniziative, luoghi dove fare musica e proporre arte».
Questa comunque la lista dei 32 candidati per Altra Idea di Città: Loretta Boni, Alessio Moglie, Chiara Agostinelli, Giovanni Belegni, Marco Benadduci, Mauro Borioni, Arianna Buda, Valeria Campanella, Claudio Antonio Caputi, Matteo Cognini, Luigi Curcetti, Giacomo Curzi, Norma Gradara, Monica Ferraioli, Giovanni Fraticelli, Roberto Frey, Iris Giovannelli, Marco La Fata, Daniele ‘Dede’ Martinelli, Antonella Paoletti, Barbara Paradiso, Alfio Pavani, Sara Pesaresi, Leonardo Pizzolante, Susanna Pugnaloni, Gianluca Quacquarini, Federico Renzi, Marco Sinibaldi, Gianni Socionovo, Patrizia Talevi, Marco Tiberi e Giacomo Zacconi.
E questa invece i 21 candidati di Ancona Città Aperta. Per il 14 aprile diventeranno 32: Raimondo Barrile, Lorella Brandoni, Lucia Capurso, Mauro Carletti, Viviana Falcioni, Maria Emilia Faraco, Mario Giandomenico, Riccardo Giardi, Rebecca Giandomenico, Bianca Lerro, Luca Lucantoni, Giulia Montesi, Giulio Petti, Margherita Montesi, Daniele Pietroni, Patrizia Santoncini, Stefano Scerre, Heidy Gabriela Solustri, Daniele Spinsanti, Anna Vespa e Verrocchio Zaccaria.
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