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Speranza di vita delle donne,
Marche prime in Italia

REPORT ISTAT 2022 - La nostra regione ha anche saldi migratori all'interno e con l’estero positivi. Il tasso di fecondità è però sotto la media nazionale. Popolazione italiana sempre in diminuzione ma non come nel biennio 2020-2021. (L'analisi di Francesco Cittadini)

 

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Francesco Cittadini

di Francesco Cittadini *

Lo studio delle relazioni tra fattori demografici ed economici è fonte di aspro dibattito da sempre. Negli ultimi decenni del secolo scorso è prevalso un orientamento che tende a dare un ruolo di secondo piano agli elementi demografici, ritenendoli marginali e accessori per il processo di sviluppo. Questo filone interpretativo è però recentemente criticato da varie scuole di pensiero, le quali sottolineano il ruolo cruciale svolto dai fattori demografici nella determinazione dello sviluppo economico. Fatti gli onori agli studiosi eredi di Darwin, Wallace e Malthus occupiamoci dei freddi numeri.

DarwinI risultati provvisori attestano la popolazione residente italiana al primo gennaio 2023 a quota 58 milioni e 851mila persone, con una flessione pari al 3 per mille rispetto all’anno precedente. La riduzione rallenta rispetto al 2021 (meno 3,5 per mille) e soprattutto al 2020 (meno 6,7 per mille), anno fortemente influenzato dalle conseguenze della pandemia.

Marche a quota 1 milione e 480mila ovvero meno 4,2 per mille rispetto al 2021. La Provincia di Macerata si conferma a metà strada tra il Nord e il Sud della Regione.

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Fonte: Istat (2022, dati provvisori)

L’Istat afferma che su base nazionale, il calo della popolazione è frutto di una dinamica demografica sfavorevole che vede un eccesso dei decessi sulle nascite, non compensato dai movimenti migratori con l’estero. I decessi sono stati 713mila, le nascite 393mila, toccando un nuovo minimo storico, con un saldo naturale quindi di meno 320mila persone. Le iscrizioni dall’estero sono state pari a 361mila mentre 132mila sono state le cancellazioni per l’estero. Ne deriva un saldo migratorio con l’estero positivo per 229mila unità, in grado di compensare solo in parte l’effetto negativo del pesante bilancio della dinamica naturale. La popolazione di cittadinanza straniera al 1° gennaio 2023 è di 5 milioni e 50mila unità, in aumento di 20mila individui (+3,9‰) sull’anno precedente. L’incidenza degli stranieri residenti sulla popolazione totale è dell’8,6%, in leggero aumento rispetto al 2022 (8,5%).

La speranza di vita alla nascita nel 2022 è stimata in 80,5 anni per gli uomini e in 84,8 anni per le donne. Solo per i maschi si evidenzia, rispetto al 2021, un recupero quantificabile in circa 2 mesi e mezzo di vita in più. I livelli di sopravvivenza del 2022 risultano ancora sotto quelli del periodo pre-pandemico, registrando valori di 6 mesi inferiori nei confronti del 2019, sia tra gli uomini che tra le donne.

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Nel 2022 i decessi in Italia sono 713mila, con un tasso di mortalità pari al 12,1‰. Rispetto all’anno precedente il numero è aumentato di 12mila unità, ma inferiore di 27mila rispetto al 2020, anno di massima mortalità per via della pandemia. Il numero più alto dei decessi si è avuto in concomitanza dei mesi più rigidi, gennaio e dicembre, e nei mesi più caldi, luglio e agosto. In questi soli quattro mesi si sono osservati 265mila decessi, quasi il 40% del totale, dovuti soprattutto alle condizioni climatiche avverse che hanno penalizzato nella maggior parte dei casi la popolazione più anziana e fragile.

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Nel 2022 i nati sono scesi, per la prima volta dall’unità d’Italia, sotto la soglia delle 400mila unità, attestandosi a 393mila. Dal 2008, ultimo anno in cui si registrò un aumento delle nascite, il calo è di circa 184mila nati. Sempre secondo il report Istat, dopo il lieve aumento del numero medio di figli per donna verificatosi tra il 2020 e il 2021, riprende il calo dell’indicatore congiunturale di fecondità, il cui valore si attesta nel 2022 a 1,24, tornando così al livello registrato nel 2020, con un’età media al parto stabile rispetto al 2021, pari a 32,4 anni.

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Le Marche si collocano sotto la media nazionale per il tasso di fecondità totale (1,16) e sopra la media per l’età al parto (32 anni e 6 mesi).

 

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Interessante osservare anche come i movimenti migratori siano in aumento, tornando ai livelli pre-pandemia e registrando anche nel 2022 movimenti migratori interni sfavorevoli al Mezzogiorno. Crescono le iscrizioni dall’estero per trasferimento di residenza mentre continuano a diminuire le cancellazioni per l’estero, 132 mila in calo del 17%. Le Marche, contrariamente a quanto si pensi, hanno un saldo migratorio positivo sia interno che con l’estero.

 

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Secondo le analisi dell’Istituto Nazionale di Statistica, nonostante l’elevato numero di decessi avvenuto in questi ultimi tre anni, oltre 2 milioni e 150mila, di cui il 90% riguardante persone con più di 65 anni, il processo di invecchiamento della popolazione è proseguito, portando l’età media della popolazione da 45,7 anni a 46,4 anni tra l’inizio del 2020 e l’inizio del 2023. Benché le Marche primeggino nelle classifiche riguardanti la speranza di vita, non abbiamo a che fare con la regione più anziana d’Italia, primato detenuto dalla Liguria con una quota di over 65enni pari al 28,9% e una di ultra 80enni del 10,4%.

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* Francesco Cittadini – Dottore Commercialista – Tartuferi & Associati

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