Di Antonio Bomba
Un disgustoso augurio contro il candidato sindaco Roberto Rubegni. Grave episodio quello accaduto ore fa lungo il viale della Vittoria, con l’aspirante primo cittadino di Europa Verde finito nel mirino d’odio di qualcuno al momento non ancora identificato.
Il fatto con ogni probabilità è avvenuto nella notte. ‘Mori’ è la scritta in stampatello che si legge alla nostra destra della figura di Rubegni, vale a dire ‘Muori’ in dialetto anconetano. Apposta, come vi dicevamo, non si sa bene da chi.
È pertanto impossibile, al momento, comprendere se si tratta di un brutto auspicio voluto, quello rivolto a Rubegni, ex amministratore delegato di AnconAmbiente e membro del direttivo regionale di Slow Food, o di un atto di una superficialità infinita perpetrato da qualcuno, magari con l’intento di mettersi in mostra davanti ai propri amici. Situazione quest’ultima che non allieverebbe comunque la posizione di chi ha compiuto il gesto, tantomeno lo giustificherebbe.
Quanto accaduto, tuttavia, ha lasciato di stucco i Verdi, i quali non si spiegano una simile cattiveria e cotanta violenza. Quel che è certo è che per loro non può essere classificata come una semplice offesa.
«Vorrei stigmatizzare – sono le parole della co-portavoce del partito Caterina Di Bitonto, capolista alle elezioni del 14 e 15 maggio – questo sfregio al manifesto di un candidato a Sindaco che non si può definire di cattivo gusto, bensì trattasi di minaccia e violenza».
E mentre Ev valuta se sporgere denuncia contro ignoti, sperando magari che qualche telecamera possa aver ripreso l’autore del gesto, Rubegni dal canto suo auspica che: «Sia stata solo una ragazzata riuscita male. Voglio pensare sia stato questo». «Certo – va però avanti – noi di Europa Verde trattiamo argomenti importanti. Che possono suscitare reazioni fuori dalle righe. Noi includiamo tutti e ascoltiamo tutti. Apposta siamo divisivi e mi ritrovo un ‘Mori’. Alcuni argomenti mi rendo perfettamente conto che possano dare fastidio a qualcuno. Tuttavia, ripeto, auspico la ragazzata».
Sporgerà denuncia?
«No. Per adesso no. Ma è chiaro che se il fatto dovesse ripetersi mi troverò costretto a farla».
Paura per quanto accaduto?
«Paura no, non ne ho avuta. Ma ci sono rimasto tanto male. Quello sì. A casa invece insomma, sono più apprensivi e si sono intimoriti. Ad ogni modo – conclude – quanto accaduto non è giusto e spero sia il primo e ultimo episodio della serie».
In settimana, sempre lungo il Viale, qualcuno aveva provveduto invece a strappare il simbolo di Fratelli d’Italia e il nome del candidato sindaco di centrodestra Daniele Silvetti dal manifesto elettorale del capogruppo in consiglio comunale del partito della premier Giorgia Meloni, Angelo Eliantonio. «Ringrazio il simpatico democratico – sono le parole sarcastiche che Eliantonio ha rivolto su Facebook a chi ha commesso il gesto – che ha risparmiato il mio nome, la nostra volontà e la data in cui tutto questo avverrà. Siamo ai titoli di coda di un sistema che sente mancare la terra sotto i piedi. Strappare e rimuovere il simbolo del partito più votato dagli italiani e il nome di Daniele Silvetti, il candidato sindaco più credibile di queste elezioni comunali, non ci impedirà di costruire una Grande Ancona».
In sua solidarietà è immediatamente corso Gianluca Quacquarini, candidato al consiglio comunale per Altra Idea di Città, cioè il partito più agli antipodi di tutti rispetto a Fdi: «Apprendo che in giornata – è stato il suo messaggio – sono stati strappati manifesti elettorali del candidato al Consiglio comunale Angelo Eliantonio. Gesto da condannare senza se e senza ma. La competizione elettorale non è ancora nemmeno nel vivo e già si verificano questi atti. La sfida deve invece essere rispettosa, leale e civile. Questi gesti fanno male alla democrazia. Calma tutti e mettiamo il rispetto reciproco prima di tutto, confrontandoci sui temi che interessano davvero gli anconetani».
Pronto è arrivato il ringraziamento di Eliantonio: «Ti fa onore ma non sono sorpreso. In consiglio comunale hai sempre parlato di temi. In bocca al lupo Gianluca».
Nel frattempo Quacquarini, sempre su Facebook, ha fermamente condannato l’episodio di cui è rimasto vittima Rubegni, chiedendo che l’episodio venga condannato dalla politica locale tutta: «Un altro brutto gesto per il viale nei confronti dei manifesti dei candidati alle prossime elezioni comunali di maggio. La condanna sia unanime, nell’altra occasione sono stato il solo a prendere posizione. Questo clima non fa bene a nessuno. La mia vicinanza a Roberto Rubegni. Così perde solo la democrazia. Rispetto e lealtà please».
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