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La giunta ‘rosa’ di Marco Baldassini:
la terza assessora sarà Annamaria Sacchi

FALCONARA - Svelato il nome della candidata in lista con 'Vola Falconara' che in caso di vittoria del 'sindaco' progressista, unico uomo in lizza per questa tornata elettorale delle Amministratrive, entrerà nella squadra di governo

Marco Baldassini (secondo da sinistra), nel giorno dell’inaugurazione della sua sede elettorale

di Francesca Pasquali

È una giunta più “rosa” che “azzurra” quella che ha in mente Marco Baldassini. L’unico candidato uomo nella corsa a quattro per le amministrative punta sulle donne. Tre quelle che faranno parte della sua giunta in caso di elezione. Dopo Maria Ambrogini (Riformisti per Falconara), opzionata come vicesindaca con deleghe a scuola e cultura, e Francesca Rosati (Ancora Falconara), alla quale l’aspirante primo cittadino vorrebbe assegnare servizi sociali e sanità, ieri pomeriggio Baldassini ha ufficializzato il terzo nome. Si tratta di Annamaria Sacchi, in lista con Vola Falconara, ex funzionaria dell’Ufficio tributi del Comune ed ex dipendente dell’Azienda autonoma soggiorno e turismo. Per il momento, le sue deleghe restano top secret. «Attendiamo l’esito delle urne con le preferenze che i cittadini assegneranno al primo turno ai candidati consiglieri», spiega Baldassini. Che, riferendosi alla presenza di Sacchi nella sua ipotetica giunta parla di «scelta condivisa, per la sua vasta competenza in amministrazione pubblica». Bagaglio che potrebbe fare di Sacchi un’assessora «plurifunzionale, vista la sua esperienza in ambito di tributi, commercio, sport e turismo».

Nella giunta a cinque (sindaco escluso), a decidere il nome dei due assessori rimanenti (uomini, a questo punto) saranno le urne. Ma perché una giunta “rosa”? «Perché le donne hanno una marcia in più e perché, nel 2018, da candidato consigliere con Falconare in Movimento, credevo nel primo sindaco donna a Falconara, visto il buon lavoro fatto da Valeria Mancinelli ad Ancona», dice Baldassini. Che coglie l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. L’accordo – ricostruisce – era che «avrei sostenuto Stefania Signorini, unica candidata donna, portando voti dalle periferie solo se il suo non fosse stato un Brandoni ter». «Come è andata – prosegue Baldassini, che oggi siede tra i banchi della minoranza – lo sanno tutti: dopo neanche un anno mi sono allontanato dalla mia lista perché mi sono reso conto di essere usato per raggiungere la vittoria, arrivata al ballottaggio». Adesso, il comandante di Marina mercantile guarda al futuro. E assicura che, in caso di elezione, non sarà un sindaco fagocitatore, che toglie spazio agli assessori. Perché – spiega – «il sindaco non può essere onnipresente ed è giusto che il loro impegno venga pagato anche a livello di immagine», a patto che «si predano le proprie responsabilità».



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