Domani, sabato 15 aprile, alle ore 11.30 presso la sala conferenze del Palazzo del Podestà sarà presentato il progetto di riparazione del Palazzetto dello Sport di Fabriano intitolato a Giuliano Guerrieri. Sarà possbile seguire la conferenza in streaming sui canali youtube del Comune. «Sappiamo molto poco, salvo che il costo della sola progettazione è di oltre 180 mila euro. Una cifra considerevole che presuppone un intervento enorme da costi mostruosi.- ricorda in una nota il consigliere comunale Lorenzo Armezzani (Fabriano Progressista) – Quale spazio per dibattito pubblico e politico? Praticamente nullo quindi possiamo solo fare due ipotesi: sarà un intervento di riparazione o di miglioramento? Se fosse solo di riparazione, dovremmo vigilare che l’intervento sia efficace, siano rispettati i tempi ecc. Questioni tecniche e amministrative con nessuno spazio polittico se non quello del controllo. Ma la cifra di spesa fa presupporre che non avremo un intervento di questo tipo. Sarà allora un intervento migliorativo? – si domanda Armezzani – In tal caso, quale sarà lo spazio per il confronto pubblico e politico? Che idee abbiamo per quella struttura? Spazio polivalente per concerti, spettacoli, conferenze o solo struttura sportiva? Come dicevamo, poco spazio pubblico di dibattito ma magari sta volta mi sbaglio».
Il consigliere di minoranza rammenta anche che «finora questa Amministrazione non è stata capace di tirare fuori una sola idea, un progetto o indicare un orizzonte politico. Sarà così anche per il Palasport? Ci sarà detto che non esistono altre soluzioni se non quella proposta dal faraonico studio di architetti che sarà presentato domani? Non mi aspetto grandi cose: la sindaco ha già detto che non c’è bisogno di spazi di dibattito pubblico perché basta il Consiglio Comunale. La legge sulla partecipazione, la celebre 241 del 90, buttata nello scarico. Così è. Con sincerità vorrei tanto essere spiazzato, trovarmi davanti a una proposta sbalorditiva e non vedere solo un costosissimo tetto. Sinceramente, vorrei ricredermi anche se, confesso, mi sto assuefacendo alle delusioni» conclude Armezzani.
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