di Antonio Bomba
Daniele Silvetti a sinistra, Ida Simonella a destra. No, i due candidati sindaco non hanno deciso all’improvviso di cambiare opinione politica e relativo schieramento. Ma il sorteggio relativo al posizionamento nella scheda ha partorito questo risultato.
Dopo aver in mattinata certificato la bontà di tutte le liste e dei relativi candidati, la commissione elettorale circondariale di Ancona a metà pomeriggio si è dedicata all’estrazione a sorte delle posizioni nella scheda e delle relative liste a loro collegate. In alto a sinistra dunque, come dicevamo, il candidato sindaco del centrodestra Daniele Silvetti. In alto a destra la candidata del centrosinistra Ida Simonella.
In seconda fila, sempre da sinistra verso destra, Roberto Rubegni e Francesco Rubini. Chiudono il sestetto Enrico Sparapani e Marco Battino.
Questo tuttavia lo schema riepilogativo dei candidati sindaco e dei partiti, indicati, come vuole la prassi, riportando prima tutti i posti a sinistra, dall’alto in basso, e poi quelli a destra, sempre a scendere.
Prima posizione, candidato sindaco Daniele Silvetti. Ordine delle liste: Forza Italia – Civici Ancona, Civitas Civici Salvi per Ancona, Unione di Centro, Fratelli d’Italia, Ancona Protagonista, Lega, Rinasci Ancona.
Seconda posizione, candidato sindaco Roberto Rubegni. Lista: Europa Verde.
Terza posizione, candidato sindaco Enrico Sparapani. Lista: Movimento 5 Stelle.
Quarta Posizione, candidata sindaca Ida Simonella. Ordine delle liste: Ancona Futura, Repubblicani per Ancona, Ancona Diamoci del Noi, Ancona Popolare – Centristi x Ancona, Partito Democratico, Riformisti.
Quinta posizione, candidato sindaco Francesco Rubini. Ordine delle liste: Altra Idea di Città, Ancona Città Aperta.
Sesta posizione, candidato sindaco Marco Battino. Lista: Ripartiamo dai Giovani.
Nei prossimi giorni verrà deciso il colore della scheda che gli aventi diritto al voto per le comunali di Ancona vedranno consegnarsi ai seggi il 14 e il 15 maggio.
E adesso qualche curiosità sui 536 candidati che concorreranno al consiglio Comunale.
Mai come in questa occasione la categoria dei medici è così rappresentata, tanto che vi è una lista, quella di Aldo Salvi, composta più o meno interamente da loro. Ma più in generale è l’intero mondo della sanità ad essere presente, tra infermieri, operatori Oss, dirigenti e altre categorie ivi riconducibili. E in mezzo a questa riunione di camici bianchi ne abbiamo uno anconetano doc, Emanuele Rossi, attuale primario del pronto soccorso di Macerata, che ha il nome identico a quello di un candidato di Rinasci Ancona, ma che lui non è. Il cognome d’altra parte è assai diffuso. Storia nota. Altra professione quantomai rappresentata è quella degli avvocati, ma mai come questa volta ogni arte e professione è presente nelle liste.
Passando ad altra analisi sono davvero poche ormai le forze politiche che non hanno al proprio interno almeno un rappresentante delle tante comunità straniere presenti nella nostra città. Un segno che l’integrazione, e il loro radicamento nel tessuto sociale cittadino, è tale al punto che la partecipazione alla cosa pubblica è divenuta un elemento naturale.
Tra coloro che sono stati insigniti di importanti premi e riconoscimenti, o che quantomeno ci sono andati molto vicino, troviamo il candidato al Nobel per la medicina Saverio Cinti (Civitas Civici Salvi per Ancona), mentre Ida Simonella può onorarsi di ospitare nella sua Ancona Futura ben due cavalieri della Repubblica come Sandro Giannini e Paolino Giampaoli.
Importante anche la presenza sportiva con l’olimpica di taekewondo Sabrina Agarbati (Fdi) e l’olimpico acquisito Luigi Del Buono (Af) dato che, padre e sorella, assieme collezionano un cumulativo di 3 presenze ai Giochi. Ancona Futura però non presenta il solo Del Buono proveniente dal mondo dello sport, ma anche il campione italiano di boxe Mattia Occhinero.
Per quanto riguarda il calcio e l’Ancona, la lista di Carlo Pesaresi accoglie il noto tifoso Eros Giardini, fondatore dei ‘Cuba’, mentre Ancona Popolare scende in campo, è proprio il caso di dirlo, con la leggenda biancorossa Maurizio Zandegù. E per restare in tema calcistico l’Udc candida Francesco Lewandowski. Il suo cognome è ormai sinonimo di gol. L’illustre Robert, da un decennio segna a tutti con le maglie di Borussia Dortmund prima, Bayern Monaco poi e Barcellona adesso. Lui? Non lo sappiamo ma glielo auguriamo.
Tra le figure popolari e conosciute segnaliamo Marco Gnocchini, presidente di Estra-Prometeo, candidato e coordinatore di Ancona Popolare – Centristi x Ancona, il presidente della Croce Gialla Alberto Caporalini (Udc), il commissario di Polizia a riposo Angelo Gramazio (Ancona Protagonista), l’imprenditore Marco Moroder (anche lui con Ap) e l’ex voce dei Mattia Bazar Roberta Faccani (Ancona Diamoci del Noi).
Nei cosiddetti figli d’arte, ma ampiamente in grado di camminare con le proprie gambe senza l’aiuto degli illustri padri e questo ci piace sottolinearlo, troviamo invece Daniele Sturani (Pd), figlio dell’ex sindaco Fabio, Simone Giacchetti (Ev), il cui genitore Lanfranco è co-portavoce di Europa Verde ed ex presidente del parco del Conero e Silvia Fattorini (Ap) il cui padre Ulderico nell’arco della sua carriera è stato vicesindaco ai tempi di Guido Monina, assessore ai lavori pubblici nonché presidente dell’Inrca.
E mentre Rinasci Ancona e i Repubblicani decidono di marcarsi adottando uno schema a specchio, presentando i primi Valerio Fiore e i secondi Valerio Fiori, si prospetta un pacifico quanto simpatico duello tutto in famiglia tra i fratelli Bontempi, visto che Mattia è candidato per Ancona Diamoci del Noi e Luca per Europa Verde. Chi prenderà meno voti dell’altro dovrà pagare una cena? Oppure sarà il contrario? Carne? Pesce? Vegano? Ci faranno sapere.
Dulcis in fundo, figura nelle liste di Rinasci Ancona Antonio Pierluigi, già professore di educazione fisica, maestro nazionale di tennis, fondatore e presidente del Porsche Club Marche, gestore per ben 22 anni del centro sportivo comunale di Ponterosso e meglio conosciuto da una generazione intera di giocatori di calcetto come ‘Antò de Ponterosso’, da leggersi però tutto d’un fiato, ‘Antòdeponterosso’.
Ci perdonerà chi è rimasto fuori dai nostri esempi e che si riteneva degno di menzione. Forse ci siamo dimenticati, magari non vi abbiamo notato. Sicuro non lo abbiamo fatto apposta. Perché a questa tornata siete davvero tanti. Non troppi come dice qualcuno, ma tanti sì. Grazie.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati