di Antonio Bomba (Foto di Giusy Marinelli)
Pnrr, sanità e primi 100 giorni. Questi i temi principali trattati ieri pomeriggio all’incontro tra i candidati a sindaco di Ancona svoltosi al Museo Tattile Omero e organizzato dall’associazione Vista Mare. Circa due ore di domande e risposte a cui gli aspiranti successori alla carica di Valeria Mancinelli hanno risposto senza indugi o giocando coperti. Non è mancata, qua e la, qualche frecciatina ai rivali. Ma tutto si è svolto nella massima civiltà. Assente Francesco Rubini causa indisposizione.
Tra i quesiti a cui i candidati non avevano ancora risposto in precedenti occasioni, spicca ‘Quali progetti finanziabili con il Pnrr avranno per voi priorità?’
«Il Comune – ha esordito Marco Battino di Ripartiamo dai Giovani – ha sbagliato il bando dei giardini storici e dunque non avremo una riqualificazione di Villa Beer, Pincio e Cardeto. Un sindaco deve saper pianificare e quindi per prima cosa ci baseremo sui concetti di ambiente e della sua cultura, la rigenerazione urbana, la sostituzione dei cassonetti attuali con quelli intelligenti e il recupero degli spazi». Roberto Rubegni di Europa Verde invece darebbe priorità alla «Creazione di nuove comunità energetiche, la riqualificazione degli edifici pubblici, evitare la dispersione dell’acqua. E poi spazio a novità culturali come l’acquario e il museo del mare. Infine, proverei ad ospitare il festival della Sostenibilità».
Si pone seri interrogativi invece Daniele Silvetti, candidato per il centrodestra, perché «Dalla precedente amministrazione vedo che figurano tanti progetti finanziati con i fondi Pnrr, ma non la stipula dei contratti. Poi è inquietante che per gli autobus a costo zero non sia stata indetta nemmeno la gara. Detto questo riteniamo che la priorità sia continuare a mettere in sicurezza tutti i plessi scolastici e le palestre. Il parco del Cardeto inoltre è un’opportunità. Va riqualificato per spazi socio culturali. Il solo utilizzo per l’archivio Storico è riduttivo e non aiuta la fruizione del parco stesso». Ida Simonella, centrosinistra, e assessora proprio con delega ai fondi Pnrr scuote la testa durante l’intervento di Silvetti e, giunto il suo turno, replica: «Avvocato Silvetti la informo che sono accordi quadro di programma con cui abbiamo individuato le ditte che faranno i lavori. Apposta non vede i contratti. Facciamo il contrario di ciò che ha fatto la Regione, tipo con la Orte-Falconara. Per il resto è un’opportunità unica il Pnrr. Ho già avuto modo di definirlo il Piano Marshall della nostra epoca. Un’occasione così non ricapiterà mai più».
«I fondi Pnrr – mette i famosi puntini sulle ‘i’ Enrico Sparapani del Movimento 5 Stelle – Sono stati acquisiti dall’allora premier Giuseppe Conte che ha portato a casa 209miliardi di euro. Per noi – prosegue – è prioritaria la digitalizzazione del Comune che l’amministrazione uscente non ha portato avanti». E qui viene interrotto da Simonella che gli spiega: «Guarda che abbiamo preso e investito 1,5milioni per essa». Riportato l’ordine, Sparapani completa affermando che: «Per noi saranno prioritarie la transizione ecologica e le comunità energetiche, l’inclusione sociale e il sostegno ad anziani e vulnerabili tramite servizi di prossimità».
E proprio quest’ultima proposta M5S è stata la domanda successiva, ‘Quali sono i servizi di prossimità che volete incrementare?’.
«Anzitutto – è sempre Battino a iniziare – occorre comprendere se i servizi attuali corrispondono alle esigenze dei cittadini. Servirà un attento studio». Roberto Rubegni vede invece opportuno istituire «Infermieri di comunità, soprattutto nelle frazioni. Poi va potenziata l’assistenza domiciliare con tanto di formazione dei lavoratori». Per Silvetti «Covid e post covid hanno portato la società a non avere più un ospedale come lo si concepiva prima. E credo che pubblico e privato possano contribuire a smaltire in questo senso. Poi, al plesso attualmente ospitante l’Inrca, vedo bene una cittadella della Salute con 40 posti letto, centrale operativa, posti per la salute mentale e per malati di alzheimer». Sposa la linea della domiciliarità Ida Simonella secondo cui «Occorre arrivare sempre più vicino a chi ha bisogno facendolo vivere in un contesto familiare. Il nostro poi era un bilancio molto spinto verso il sociale ma si può comunque potenziare. Coinvolgerò anche tanto il volontariato tramite la progettualità». «Proponiamo – è ciò che farà Sparapani se eletto sindaco – un potenziamento dei centri diurni e sull’assistenza domiciliare, nonché sulla formazione dei professionisti che andranno ad operare. Poi il co-housing che aiuta i diversamente abili a uscire dal nucleo familiare».
Infine, ‘Quali provvedimenti prenderete’ nei primi 100 giorni di governo?’
Sparapani prevede di «Riorganizzare la macchina amministrativa, prenderne conoscenza e valutare la sua progressiva digitalizzazione. Poi lavorare con l’Autorità Portuale e le altre associazioni di categoria per conoscere meglio le loro esigenze e trovare soluzioni ai problemi». Silvetti parte invece: «Dalla ricognizione economico finanziaria del bilancio comunale. Poi da una mappatura e cubatura per conoscere e organizzare tutti gli spazi cittadini. Infine aiutare i cittadini diversamente abili e dare risposte alle fasce più deboli. Non possiamo infatti dimenticarci che ad Ancona il tasso di povertà è molto più elevato che in altre città». Simonella: «Il Pnrr per me è un’ossessione. Entro metà 2023 ci sono da iniziare tutti i lavori o perderemo i fondi. Poi, assolutamente, un piano straordinario per il decoro che ad Ancona manca assolutamente. Occorrerà una riorganizzazione completa della macchina che se ne occupa».
Rubegni invece punta tutto su: «L’istituzione di due assessorati. Il primo sul lavoro. Perché se è vero che un sindaco non ha potere diretto su questo tema, può sempre lavorare per mettere in contatto le varie parti in causa e aiutarle a trovare soluzioni. E questo è ciò che mi propongo. Il secondo è l’assessorato all’Università. Ci dimentichiamo quanto sia importante l’Università per ancona. Vi sono circa 15mila studenti. E questi una volta laureatisi lasciano Ancona. Occorre invertire questa tendenza e fare di loro gli anconetani di domani. Infine, via ad un piano del verde urbano e al censimento completo del verde. Infine, apertura di un tavolo per lo studio di fattibilità dell’Area Marina Protetta». «Riaprire – è ciò che farà invece Battino – assolutamente il dialogo con chi vive questa città. Una cosa che è completamente mancata negli ultimi anni. Poi il lavoro, attraendo e favorendo giovani imprenditori. Infine spazio al miglioramento della raccolta differenziata e alle manutenzioni urgenti».
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