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Le grida di aiuto di una donna
‘soffocate’ dalla musica alta.
Irruzione nell’appartamento: un arresto

ANCONA - I poliziotti delle Volanti sono intervenuti in via Marconi dopo che una 30enne aveva chiamato la centrale operativa gridando e chiedendo soccorso. L'uomo, un peruviano di 31 anni, è stato anche denunciato

Sul posto le Volanti della polizia

Quello di ieri pomeriggio in via Marconi è stato uno di quegli interventi effettuati dalla polizia che dimostrano, ancora una volta, quanto non sia semplice il lavoro di chi indossa la divisa, o ‘giubba’. La necessità di saper intuire e agire, nel giro di una manciata di istanti, affinché una situazione non degeneri. E così, dunque, è stato anche ieri pomeriggio quando una chiamata, fatta di poche parole, è arrivata alla centrale operativa della questura.
Era la richiesta di soccorso da parte di una donna che, al telefono, ha avuto appena il tempo di gridare ripetutamente e in maniera concitata: «Aiuto», dopodiché la comunicazione è stata interrotta bruscamente, probabilmente da un’altra persona che si trovava con lei in quel momento.

Senza riuscire a lasciare purtroppo tutte le informazioni necessarie affinché potesse essere raggiunta, i poliziotti delle Volanti sono partiti a sirene spiegate sapendo solo che la donna si trovava in un non meglio precisato appartamento di un determinato condominio lungo la via.
Accorsi sul posto, hanno individuato il palazzo dopodiché sono entrati salendo le scale, cercando di sentire se da qualche parte potessero provenire delle urla. Ma nulla di tutto ciò.
Nonostante questo, e la fretta di capire dove si trovasse la donna e se fosse realmente in pericolo, i poliziotti non hanno desistito nelle loro ricerche. A insospettirli, è stata poi tutta un’altra cosa: della musica che giungeva da un appartamento; uno stereo tenuto ad alto volume che, in una giornata di festa come quella del 25 Aprile, sarebbe stato anche plausibile.
Il ragionamento degli agenti è stato invece un altro, e perfettamente azzeccato: la musica alta, per soffocare le continue richieste di aiuto.

Rimasti sul pianerottolo e pronti a battere alla porta per farsi aprire ecco che, forse perché osservati dallo spioncino dopo aver sentito arrivare le sirene, la porta si è aperta e a presentarsi davanti ai poliziotti è stato un peruviano di 31 anni che, con tono di voce alterato e gli occhi sgranati, gridando e gesticolando, con insulti e minacce ha urlato agli agenti di andarsene.
Ai poliziotti, in quei brevi istanti, seppur dall’uscio non sono sfuggiti alcuni oggetti spaccati e sparpagliati sul pavimento.
Dovendo sincerarsi dell’eventuale presenza di una donna in casa, nonché del suo stato di salute, sono riusciti ad accedere nonostante la resistenza messa in atto dall’uomo che cercava di spingerli verso l’esterno.

Una volta entrati finalmente in casa, hanno trovato la ragazza che li aveva contattati: un’italiana di 30 anni. Spaventata, ha riferito di aver chiesto aiuto a seguito della violenta lite che si era scatenata con il convivente e a seguito della quale si era venuti, come in altre occasioni, alle mani.
Un litigio per il quale nemmeno la 30enne sapeva bene il motivo di come fosse nato. Complice, però, l’abuso di sostanze alcoliche fatto dal 31enne.
Contemporaneamente ecco che l’uomo, sempre più alterato, ha ripreso a insultare i poliziotti cercando di buttarli a terra, scagliandosi contro di loro.
Bloccato e contenuto, una volta identificato è risultato avere precedenti per reati contro il patrimonio, gli stupefacenti e la persona.
La donna, plausibilmente scossa, aveva due graffi su entrambi i lati del collo e uno sulla guancia sinistra oltre che vari arrossamenti. Successivamente ha riferito di non volere l’intervento del personale medico, rifiutandosi di rilasciare dichiarazioni ma facendo chiaramente capire di far sì che il compagno venisse allontanato. Fatto salire a fatica sulla Volante poiché continuava a scalciare, una volta accompagnato in questura è stato arrestato per i reati di minaccia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Questa mattina, processato per direttissima, il giudice ha deciso per la convalida. Per il 31enne sono anche scattate le denunce per oltraggio a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia.

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