di Antonio Bomba
«Se i conti non tornano, se il personale è scontento e se la sicurezza degli autisti è continuamente messa a repentaglio, le responsabilità vanno ravvisate non solo in un management inadeguato, ma, soprattutto, in un’Amministrazione che non ha vigilato e sta coprendo scelte scriteriate».
Dopo settimane di silenzio sul tema Conerobus, Daniele Silvetti, candidato sindaco per il centrodestra alle elezioni del 14 e 15 maggio, torna sull’argomento e dichiara che la strategia sin qui adottata è stata «Totalmente fallimentare». E lo fa avvalendosi del supporto di uno dei capilista della sua civica Ancona Protagonista, Daniele Ballanti, che sta monitorando l’andamento dell’azienda di Tpl quotidianamente.
«È fuori discussione – affermano in coro – che per come ci è stata illustrata da più parti, la situazione è molto complicata. L’azienda necessita ormai di un piano industriale completo che la ponga nelle condizioni di affrontare le tante criticità. Ancora nessuno si è azzardato a far capire quando e con quanti soldi si procederà con la ricapitalizzazione della società».
Il discorso dei due passa poi al tema esternalizzazioni, per loro «Tante, anzi troppe e troppo costose. La biglietteria è affidata a una cooperativa, le pulizie dei bus a una ditta di Bari, la portineria alle guardie giurate, le manutenzioni dei mezzi pubblici a un’azienda di Jesi. E posso continuare: le manutenzioni degli pneumatici a una ditta di Teramo, mentre quelle dei vecchi mezzi sono rimaste in capo alla Conerobus stessa. Il tutto senza un controllo attento e puntuale sul lavoro fatto dalle aziende esterne».
Per Ballanti poi un altro grave problema è chi non paga il biglietto: «C’è un’alta evasione dei titoli di viaggio – spiega Ballanti – e pochi sono i verificatori. Questa è una delle vere e consistenti voci che gravano sul bilancio, a differenza di quanto sostenuto dall’assessore con delega su Conerobus, che si ostina a dire che gli autobus sono vuoti. A questo quadro si aggiungono anche le cospicue oltre che costose spese legali di recupero delle sanzioni le quali risultano recuperate solo al 30% nel periodo post covid. Come se non bastasse – sottolinea il candidato di Ap – le linee non sono organizzate per viaggiare a pieno carico, molti autobus sono vuoti anche in vista del cambio di turno in deposito. Non in coda – sposta adesso l’attenzione al di fuori dei problemi di Conerobus stessa – la mancanza del rispetto, da parte degli automobilisti, delle corsie preferenziali con una sincronizzazione dei semafori più che discutibile».
C’è poi la questione della sicurezza dei lavoratori e dei mezzi: «Sono aumentati gli episodi di violenza – spiegano ancora i due – e la richiesta di intervento delle forze dell’ordine non è tempestiva per via delle procedure telefoniche da seguire». Poi, Ballanti va avanti «Mancano anche i dispositivi elettronici di controllo come le telecamere in zona Stazione e i capolinea sono occupati da auto in sosta temporanea. Servirebbero infine i bus con cabina chiusa che sono quelli che garantiscono la maggiore incolumità degli autisti».
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