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Rubini e Battino sulla parata di politici,
il primo: «Sono dei voltagabbana»,
il secondo: «Ce la giochiamo a testa alta»

AL VOTO - I candidati a sindaco rispettivamente della sinistra e di 'Ripartiamo Dai Giovani' criticano la continua passerella di autorità e grandi nomi del Parlamento in atto da giorni ad Ancona, rivendicando il proprio lavoro di ascolto nel territorio

I candidati a sindaco di Ancona posano con Maurizio Sebastiani, a destra, moderatore del primo confronto pubblico tra tutti e sei

di Antonio Bomba

Le imminenti elezioni amministrative ad Ancona sono sentite come non mai. L’occasione appare ghiotta, a molte forze politiche, per spodestare il centrosinistra che governa da tanto tempo questa città. Sarà così? Per saperlo occorrerà attendere lo spoglio delle schede del primo turno (14 e 15 maggio) e dell’eventuale ballottaggio (28 e 29 maggio).

Nel mentre tuttavia, complice anche il fatto di essere l’unico capoluogo di Regione al voto, tanti grandi nomi della politica italiana sono giunti o giungeranno nella dorica per sostenere il candidato a sindaco del proprio partito o coalizione. Vecchi e nuovi presidenti del Consiglio. Ministri ed ex tali, capicorrente, leader vari e onorevoli a iosa. Da settimane è così e la parata si prolungherà fino al silenzio elettorale di sabato, per, in ordine rigorosamente alfabetico, i candidati a sindaco Roberto Rubegni, Daniele Silvetti, Ida Simonella ed Enrico Sparapani.

Gli unici a non aver avuto alcun big a supporto sono Francesco Rubini e Marco Battino.

Il primo da giorni rivendica con fierezza, tramite comunicati e post su Facebook, che il suo endorsement è costituito da chi gli da fiducia da 10 anni e bolla tutti come «Voltagabbana che non sanno nulla della città».

Battino, che per motivi anagrafici politica da una decade non fa, il tanto lavoro di ascolto e dialogo svolto in città e nelle frazioni in questi mesi che permette loro «Di essere qui a giocarcela a testa alta».

Francesco Rubini

Ma andiamo con ordine e partiamo da Rubini che oggi addirittura invia una lettera ad Elly Schlein, la quale domani alle 18 terrà un comizio alle Muse a supporto della candidata di centrosinistra Ida Simonella: «Benvenuta cara Elly, – è l’inizio della missiva – benvenuta ad Ancona dove il  centrosinistra, in testa il tuo partito (Il Pd, ndr) e il centrodestra hanno votato per far arrivare in porto le grandi navi da crociera che nessuno vuole, in una città col porto in pieno centro, con un grave inquinamento asseverato da un serissimo studio epidemiologico. Benvenuta ad Ancona dove il centrosinistra, in testa il tuo partito, ed il centrodestra non vogliono istituire l’area marina protetta del Conero negando anche la possibilità di un referendum cittadino. Benvenuta Elly, non proseguo il lungo l’elenco delle scelte sovrapponibili del centrosinistra e del centrodestra».

Rubini continua la missiva mettendo bene in guardia la segretaria nazionale del Pd, perché secondo lui «Ti racconteranno delle meraviglie realizzate ma ti nasconderanno che hanno deciso di chiudere una stazione ferroviaria, la stazione marittima, che arriva in  centro e che era il terminale naturale della metropolitana di superficie, essenziale per decongestionarci dal traffico e dallo smog. Ora sei qui a sostenere l’insostenibile per un partito e una candidata a sindaca con un programma che perpetua lo status quo di un ceto sociale agiato e dei soliti noti portando questa città ad asfissiare le sue vocazioni e la sua anima».

Il candidato delle liste Altra Idea di Città e Ancona Città Aperta prosegue con i ‘benvenuto’: «Benvenuta Elly, sei stata chiamata a fare da parafulmine a scelte anche inumane come lo sgombero a favore di telecamere e senza alternative dei senza fissa dimora, come avvenuto nel 2013 con Casa de Ni Altri. Senza le precedenti amministrazioni, e la tua candidata sindaca che le rappresenta per continuità, avremmo forse potuto avere un confronto chiaro e forse avremmo concluso che bisognava e bisogna voltare pagina».

E ancora: «Benvenuta Elly, senza questa classe amministrativa e la sua naturale candidata avremmo potuto forse convenire su diversi aspetti della vita in città, ma sei venuta a sostenere chi Ancona la costringe nella morsa di un cielo grigio di polveri sottili.  Benvenuta comunque Elly – Rubini chiude così l’epistola – augurandomi un tuo ritorno per un bagno al mare e un accogliente bicchiere di vino lontano dalle inquinate menti che questa volta con Te provano ad utilizzare chi non li ha visti all’opera. Per tutto questo nessun voto e nessun sostegno a chi da troppo tempo rema contro la salute e la bellezza». La firma, come già detto, è di Francesco Rubini.

E sempre sulla ‘calata dei big’, nei giorni scorsi l’avvocato aveva bollato i loro arrivi come quelli di: «Politici voltagabbana che non sanno nulla della città. Calenda, Carfagna, Boschi (che poi ha disdetto la presenza causa impegni istituzionali, ndr) per la Simonella. Meloni, Tajani, Salvini per Silvetti. Conte per il Movimento Cinque Stelle, ma esiste questo movimento in Ancona?. Politici navigati che hanno cambiato governi, partiti, idee e programmi come se fossero figurine di un album Panini. Tanti di loro hanno addirittura condiviso molti degli esecutivi succedutesi a palazzo Chigi negli ultimi anni. Gente che non sa nulla della città – rincara la dose Rubini -, delle forze che vengono a sostenere, delle liste per le quali chiedono di votare. Noi questa gente dalla nostra non l’abbiamo. In compenso abbiamo spalle larghe, competenza, ma soprattutto coerenza. Un valore perlopiù sconosciuto ai politici nazionali che in questi giorni spopolano in città».

E ieri ha alzato ancora di più i toni per l’arrivo di Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani, sui social network: «In piazza Roma l’adunata della destra retrograda, conservatrice e para – fascista. Sui social assessori della giunta uscente (Paolo Marasca, assessore alla cultura, ndr), silenti di fronte alle peggiori politiche della giunta Mancinelli in questi 10 anni, che paragonano Simonella a Stamira coniando un surreale “Stam-Ida” come se la candidata del centrosinistra dovesse difendere Ancona dall’invasione dell’impero dei Barbarossa. Un bel teatrino di chi finge di farsi la guerra affinché nulla cambi. Per fortuna in questi anni c’è chi ha davvero tentato di resistere e difendere la città dal predominio del pensiero unico che unisce centro destra e centrosinistra. Sono certo che molti anconetani sapranno riconoscerci questo ruolo».

Marco Battino a comizio in piazza Ugo Bassi

E Battino con la sua lista Ripartiamo dai Giovani? Non molla il colpo e non risparmia critiche nemmeno a Rubini stesso: «In questi giorni – scrive su Faceboo – tutti gli altri candidati alla carica di sindaco sono impegnati ad accogliere politici nazionali con il solo obiettivo di venire ‘sponsorizzati’.  C’è chi si definisce civico, ma il 30 aprile aveva in programma l’arrivo di De Magistris e negli ultimi giorni ha ricevuto la visita di dirigenti di Sinistra Italiana e altri. Noi siamo gli unici a non prevedere l’arrivo di politici a supporto della mia, della nostra candidatura. Il motivo è chiaro, non abbiamo partiti alle nostre spalle, siamo trasparenti e veri. Mentre questi politici scafati sono così impegnati da rifiutare inviti a confronti pubblici giunti dalla cittadinanza noi siamo stati in mezzo alla nostra gente: nelle frazioni, in periferia, al Piano. Senza partiti, senza aiuti esterni e senza soldi siamo lì a giocarcela con tutti a testa alta. Lavoriamo giorno e notte su tutti i fronti, quante nottate trascorse in prima persona ad attaccare manifesti ed organizzare l’attività. L’amore per Ancona non può essere fermato. Non abbiamo bisogno di pacche sulla spalla, abbiamo bisogno di risvegliare Ancona».

 

 

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