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Movimento 5 Stelle:
«Area Marina Protetta e Mobilità,
per noi priorità assolute»

AL VOTO - I Pentastellati rivendicano l'essere in prima fila su ambiente ed ecologia

Enrico Sparapani, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle

di Antonio Bomba

Tra i partiti che in questa tornata elettoral-comunale sta puntando forte sull’Area Marina Protetta c’è anche il Movimento 5 Stelle.

A parlarne è Francesco Prosperi, già in consiglio comunale tra il 2013 e il 2018, sempre con il M5S, il quale quest’anno si ricandida. «Si avvicina l’estate – inizia così il suo pensiero – e presto ri-cominceremo a vedere pubblicate le foto delle barche ormeggiate al Trave in favore dell’Area Marina Protetta. Una proposta che divide favorevoli e contrari con toni a volte anche accesi ma il problema della salvaguardia della nostra costa dovrebbe riguardare complessivamente il modo di fruizione del mare e delle spiagge da parte di tutti a prescindere dello strumento: Area Marina Protetta o altro. Fa altrettanta impressione la distesa di auto parcheggiate sui campi con tutto quello che comporta in termini di rispetto del nostro territorio».

Andando avanti Prosperi spiega come secondo lui «Questa contrapposizione artificiosa tra diportisti e frequentatori della spiaggia non ha senso perché non esiste la contrapposizione stessa, se l’obiettivo è la salvaguardia del nostro mare e delle nostre spiagge. Sono entrambi fragili e degni della miglior tutela con strumenti che consentano, per esempio, un ormeggio più ordinato delle barche lungo la costa, magari controllando in maniera più attenta il noleggio giornaliero delle barche a motore  o ipotizzando un campo boe al Trave, ma al tempo stesso una regolamentazione più stringente dell’accesso delle auto nella baia di Portonovo e al parcheggio delle stesse a monte che è già al limite. Decisivo dovrebbe risultare un servizio di autobus efficiente e comodo da Ancona. Perché non pensare di mettere a budget e destinare una cifra proveniente dagli introiti della gestione dei servizi a Portonovo per calmierare, o magari azzerare, se possibile, il costo del biglietto così da rendere più conveniente l’uso del mezzo pubblico? Quanto costa parcheggiare a Portonovo? Perché rischiare una multa? Lo sviluppo turistico della costa – conclude – non può prescindere dalla tutela complessiva delle nostre meravigliose risorse che vanno tutelate e rispettate. Ovunque».

E sempre per il M5S che candiderà a sindaco Enrico Sparapani, il futuro di Ancona non può prescindere da una mobilità più dolce e sostenibile: «La futura Amministrazione – sostiene Leonardo De Marco – dovrà rispondere a questa necessità, con adeguati strumenti di governo del territorio: Prg, Pums, Peba, per citarne alcuni. Strumenti che aggiornati sui temi e sulle variabili ambientali disegnino una nuova mobilità pubblica urbana con tempistiche progettuali ed esecutive realistiche. Infatti ad oggi molte proposte avanzate sono realizzate solo sulla carta per le dilazioni temporali. L’iter avviato nella ultima consiliatura, per la ‘innovativa’ e impropriamente definita metropolitana filoviaria, causa vizi di forma, ha imposto tempi inaccettabili per la realizzazione, pur con finanziamenti certi e ad oggi restano progetti, come le acquisizioni di mezzi filoviari, ‘nuovi/usati’ e, senza veicoli, niente metropolitana. I tempi sono improbabili – è sempre il candidato De Marco a spiegare – anche per l’annosa realizzazione in corso della autostazione ‘Verrocchio’ con risvolti imprevedibili. L’amministrazione uscente ha messo a verbale la necessità di una ulteriore autostazione, lato sud, a corredo di una zona commerciale storica da rinnovare, ma latente da decenni. Due autostazioni che drenano gli autobus extraurbani verso il centro cittadino, generano risparmi chilometrici da reimpiegare in nuovi servizi alla cittadinanza. Sorprende dunque che la nuova programmazione non impatti nella necessità di nuovi piani aziendali di sviluppo e/o razionalizzazione della ‘partecipata’ comunale al Trasporto Pubblico Locale».

E su Conerobus e il trasporto pubblico De Marco sostiene che «Le attività di cui sopra, spesso intrappolate in rivoli amministrativi, vincolate anche alle revisioni progettuali per poter essere autorizzate, hanno dilatato oltremodo i tempi di gara, per cui occorre ‘muoversi’ velocemente per attivare alternative sostenibili per le funzionalità del trasporto pubblico. Gli ultimi anni, tracciati da periodi pandemici e bellici, hanno lasciato il segno anche nel comparto economico del gestore pubblico, oggi in difficoltà nei bilanci. Il suo management e l’indirizzo politico degli amministratori locali, dovranno approfondire una politica per la razionalizzazione dei servizi e delle risorse per le motivazioni sopra addotte, oltre a migliorare l’integrazione tra servizio urbano ed extraurbano, servirà implementare la gestione interna manutentiva delle infrastrutture a terra e dei veicoli e potenziarne il parco, mettendo a frutto il pieno utilizzo delle vetture filoviarie disponibili. pianificare campagne promozionali a più ampio spettro di utenza, evidenziando le capacità operative del servizio e preservando gli obblighi tariffari dell’utenza, assicurare l’informazione ponendo a regime gli strumenti per l’infomobilità oggi non affidabili, garantire la ‘security’ di bordo dei passeggeri e del personale anche con campagne contro i frequenti comportamenti incivili a discapito dell’immagine».

E infine «Per completare l’impianto di rilancio della mobilità come deterrente al sacrificio ambientale, l’amministrazione comunale deve, in coordinamento con gli altri attori, incentivare al pieno utilizzo di aree parcheggio e scambio oggi trascurate, dare corso alla riattivazione dell’accesso al centro città con la ferrovia ‘elettrica’ alla ‘Marittima’ con la riorganizzazione dei servizi ferroviari suburbani, il riutilizzo delle fermate ferroviarie ora abbandonate e realizzate secondo il protocollo anni 90 tra gli enti territoriali e Trenitalia. Scoperti gli scheletri nell’armadio del tempo perduto, occorre farne tesoro e agire subito – conclude – sfruttando quanto disponibile».

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