di Antonio Bomba (foto di Giusy Marinelli)
Ballottaggio doveva essere e ballottaggio sarà. Anche se dalle prime sezioni giunte sembrava proprio che il centrodestra potesse farcela già al primo turno.
A scrutini ancora da completare il centrodestra si attesta attorno al 45%, il centrosinistra al 40%. Al di sotto di ogni aspettativa, chi per un motivo o per un altro, tutti gli altri.
La sinistra di Francesco Rubini non arriva all’8% ottenuto 5 anni fa quando le aspettative erano ben altre. Il Movimento 5 Stelle se la gioca fino all’ultimo voto per essere o non essere in Consiglio comunale. Ultimi quelli di Europa Verde che non arrivano al 2%. Chi può sorridere è alla fine Marco Battino e la sua Ripartiamo Dai Giovani che passa ampiamente il 2% e potrà fare ampio tesoro di questa esperienza.
«È comunque un risultato storico – inizia a commentare Silvetti una volta arrivato nella sala stampa di palazzo del Popolo – si respira aria di cambiamento ad Ancona. Si va al ballottaggio. Chiaro che sognavamo di vincere al primo turno ma i sondaggi ci davano al 44-45% e così è stato. Il nostro obiettivo comunque non cambia. Vogliamo governare la città. E io credo – prosegue – che visti i risultati l’amministrazione uscente abbia molto su cui riflettere, ma sono cose che non ci riguardano. Quello che conta è che noi siamo qui a rappresentare la discontinuità e il cambiamento. Apparentamenti? Noi non abbiamo alcun pregiudizio, nemmeno ideologico. Siamo qui per parlare di programmi e proposte per rendere migliore Ancona».
Ida Simonella giunge invece pochi minuti dopo. Si incontra con Silvetti e l’occasione è ghiotta per chiedere ai due contendenti una stretta di mano che puntualmente arriva. L’ assessora al Bilancio fa continui inviti alla calma e alla cautela nel suo intervento, chiedendo a tutti di attendere i risultati definitivi: «È stata una giornata intensa e tesa. Mi è capitato anche con le primarie. Lo stesso clima e lo stesso spirito. È chiaro che è un momento di tensione, ma stamattina mi sono riposata come non facevo da settimane. Lo scenario che si prospetta – passa ad analizzare la situazione politica – è quello del ballottaggio, ma io sono molto cauta perché mancano molte sezioni e i dati sono oscillanti. Quello che mi pare – aggiunge – al momento è che il centrodestra che aveva schierato la presidente del consiglio e tutti i ministri non sono la maggioranza. La sinistra è la maggioranza. Apparentamento? È prematuro ma siamo molto aperti a tutte quelle forze che per sensibilità e appartenenza possono dare un contributo. Hanno vinto nelle frazioni? Non lo so – glissa – i dati non sono completi. Che la situazione fosse in salita (per la sua coalizione, ndr) era abbastanza scontato ma tutti lavorano per vincere al primo turno con il proprio metodo».
E per i prossimi giorni? «Al momento la cosa che più mi preoccupa è che è stato dichiarato lo stato di allerta arancione per domani. Poi, se sarà ballottaggio, vedremo come costruire questa campagna che diventa quasi nuova». La conclusione è sempre in tono cauto: «Soddisfatta? Risultato troppo parziale, le riflessioni si fanno alla fine».
La proposta di Silvetti di non avere preclusioni per nessuno è subito rigettata da Rubini: «Il dato politico che emerge – afferma Francesco Rubini accompagnato dalla co-portavoce di Altra Idea di Città Loretta Boni – è che il voto è polarizzato. Gli elettori hanno scelto di premiare i grandi blocchi. E noi siamo gli unici sopravvissuti». Rubini va avanti e spiega a chi si riferisce: «Penso al Movimento 5 Stelle che è totalmente sparito. Gli altri invece direi che non hanno nemmeno partecipato. Certo, ci aspettavamo un risultato migliore ma siamo abituati a commentare i risultati politici».
Idea di apparentamento o indicazione di voto per il ballottaggio? «Escludo in maniera categorica un’alleanza con il centrodestra. Per il resto noi mettiamo a disposizione il nostro programma, temi fondamentali come l’Area Marina Protetta, no al banchinamento del molo Clementino per le grandi navi da crociera, l’apertura della stazione marittima e la metropolitana di superficie. Solo così si può discutere su qualcosa». Rubini conclude dando responsabilità ben precise per questo exploit del centrodestra «È tutti gli effetti un voto di protesta. Complimenti a chi ha amministrato negli ultimi anni la città per aver portato il centrodestra al 45% e Fratelli d’Italia al 20%. Questa polarizzazione estrema – conclude – lascerà le macerie. Ci saremo solo noi come vera alternativa in consiglio comunale».
Ma tutti i conti, con annesse rese interne, si faranno a risultati acquisiti e a bocce ferme.
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