di Francesca Pasquali
Neanche il tempo di finire di festeggiare la riconferma al primo turno (51,53% 5.853 voti) che, stamattina, Stefania Signorini era all’opera.
Sindaco, come procede il primo giorno del secondo mandato?
«Sono già attiva con il Coc (Centro operativo comunale della Protezione Civile, ndr) per la situazione maltempo. Si riprende subito con il lavoro».
Ieri, a caldo, ha detto che non si aspettava una vittoria così netta.
«Scaramanticamente non volevo crearmi delle aspettative, ma dentro di me lo speravo».
E oggi?
«C’è la soddisfazione di essere stata apprezzata da tanti miei cittadini per il lavoro svolto, senza affrontare il discorso del ballottaggio».
Cos’è stato, secondo lei, ad aver convinto la maggior parte dei falconaresi a ridarle fiducia?
«Non penso a un singolo progetto, ma a una progettazione per la città, che ha interessato diversi ambiti. L’intervento al parco Kennedy, non utilizzato da anni, il Balcone del Golfo, le piazze, le scuole, l’ingresso dell’aeroporto, atteso da decenni, e i 36 milioni di finanziamenti di Pnrr per tanti progetti. Una serie di interventi che hanno dato la percezione di una visione della città».
Ambiente, opere pubbliche e cultura sono stati i temi dominanti della sua campagna elettorale. Da dove partirà?
«La priorità è l’ambiente, il cui punto forte sono le comunità energetiche. Siamo tra i pochi Comuni che hanno intrapreso questo percorso. Ci facciamo promotori di una transizione energetica importante non solo con gli impianti fotovoltaici, ma anche con sconti del 55% a famiglie e aziende che ne faranno parte. E porteremo avanti la battaglia per l’arretramento della ferrovia».
Per il resto?
«Sono tre gli interventi a cui tengo di più: l’ex Fanesi, una struttura abbandonata e fatiscente nel cuore delle città, che sarà completamente ricostruito e ospiterà la sede della Polizia locale, gli uffici dell’Anagrafe e spazi per anziani e coworking, il teatro all’ex Rialzo e la nuova scuola polo in centro».
Ha già pensato alla prossima Giunta?
«È assolutamente prematuro».
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