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Silvetti Vs Simonella: le ipotesi
sui possibili apparentamenti
e le probabili indicazioni di voto

VERSO IL BALLOTTAGGIO - Il distacco esiguo consiglia ad entrambi i contendenti di intercettare il consenso degli incerti e di chi ha già espresso la propria preferenza per altri candidati

Ida Simonella e Daniele Silvetti

di Antonio Bomba

Daniele Silvetti contro Ida Simonella. I due sfidanti ancora in lizza per la poltrona di prossimo sindaco di Ancona affilano le armi in vista del ballottaggio di domenica 28 e lunedì 29 maggio.

Entrambi, assieme alle rispettive coalizioni, stanno decidendo in divenire la campagna elettorale utile per vincere al ballottaggio, tra comizi, apparizioni in Tv, meeting e confronti con l’avversario.

Non per ultimo però, tutti e due sono alla ricerca del dialogo con coalizioni e candidati a sindaco che non sono riusciti ad accedere al secondo turno, con la speranza di un apparentamento o una semplice intenzione di voto che sbroglierebbe non poche matasse.

Ricordiamo prima di partire con i dati ufficiali in nostro possesso la situazione iniziale. Daniele Silvetti ha ottenuto 19.643 preferenze, mentre Ida Simonella 17.979. Una differenza di 1.664 voti. Se ognuno confermasse questi numeri, senza un voto di più né uno di meno, Silvetti vincerebbe il ballottaggio con il 52,22% contro il 47.88% dell’avversaria. E visto che al ballottaggio ogni voto vale doppio, risulta quantomai essenziale riuscire ad intercettare i favori di chi non ha votato e degli incerti, ma anche di quell’elettorato che aveva preferito uno degli altri 4 candidati. E quale soluzione migliore se non quella di coinvolgere direttamente questi ultimi?

Marco Battino

Iniziamo da Marco Battino e la sua lista Ripartiamo Dai Giovani che porta in dote 948 voti ed è anche quello che meno si nasconde non facendo mistero che «Mi hanno cercato entrambi e nei prossimi giorni parlerò con tutti e due. La cosa essenziale per me è che venga accettato per intero il nostro programma e che vi siano specifiche garanzie che il futuro governo cittadino mantenga quanto eventualmente pattuito con noi. Su questo non transigiamo. Altro per ora – conclude – non posso dire per rispetto delle due controparti». Da nostre più approfondite analisi emerge però che Battino è pronto a fare una proposta identica a Silvetti come a Simonella e che non si tratta di un assessorato o di una poltrona. Preme, invece, come dichiarato da Battino stesso, avere la certezza che le eventuali promesse fatte vengano mantenute. Ci riuscirà? E se si come? Staremo a vedere.

Francesco Rubini

Ammette invece che il canale di comunicazione con il centrosinistra è già aperto Francesco Rubini che porterebbe in dote un potenziale di 2.660 voti: «Vi sono interlocuzioni, certo. Come è normale che vi siano». Possibilità che si riesca a convergere vi sono? «Ripeto quanto ho già detto lunedì a spoglio in corso. Un qualsiasi tipo di intesa è possibile solo su questi 4 argomenti per noi imprescindibili: Area Marina Protetta, riapertura della stazione marittima, metropolitana di superficie, riapertura dello scalo marittimo e no al banchinamento del molo Clementino. Da qui non si transige». Rubini conclude poi che: «Ad ogni modo sono qui per ascoltare la loro proposta, prenderla e portarla al vaglio dell’assemblea di coalizione che avremo sabato. E lì si deciderà cosa fare». Dalle voci che fuoriescono da Aic tuttavia è categoricamente escluso qualsiasi tipo di apparentamento ufficiale. Potrebbe invece verificarsi l’ipotesi che Rubini dia un’indicazione di voto al suo elettorato ma, al momento, la distanza appare incolmabile visto quanto sono poco graditi alcuni punti fondamentali per la sinistra anconetana al centrodestra.

Roberto Rubegni

Anche perché se il centrosinistra si aprisse all’Area Marina Protetta a quel punto rientrerebbero in gioco anche quelli di Europa Verde, giunti ultimi ma pur sempre con 735 potenziali preferenze da portare in dote. Nessuno nell’ambiente parla o rilascia dichiarazioni ufficiali ma l’impressione è che prima o poi anche loro verranno contattati dal centrosinistra come dal centrodestra e, statene certi, chiederanno proprio che si faccia l’Amp. Un punto per loro identitario e su cui hanno rotto con la giunta Mancinelli anni fa, impostandoci poi l’intera campagna elettorale sopra.

Non pervenuto al momento il Movimento 5 Stelle. La delusione per essere rimasti fuori dal consiglio Comunale con 1.584 voti è molta. I bene informati dicono comunque che, qualora il centrosinistra chiamasse, fosse solo per correttezza e creanza, ci si siederebbe al tavolo per ascoltare idee e proposte. Ogni realtà locale però fa storia a sé. E così come in molti comuni d’Italia le due entità si sono presentati alle amministrative assieme, qua ad Ancona la cosa appare lontana dal potersi realizzare.

Però, come ci ha ben insegnato il mondo della politica, mai dire mai. In fondo giorni per scegliere e decidere ci sono ancora.

 

Enrico Sparapani, ha corso come candidato sindaco per il M5S

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