In occasione della Giornata europea del Mare e all’avvio della stagione crocieristica e delle vacanze, che vedrà migliaia di navi scalare nei porti italiani, i cittadini e le associazioni di 9 città italiane, tra queste anche Italia Nostra Ancona, hanno deciso di esporre degli striscioni per dire basta all’inquinamento navale. «Il messaggio chiaro “Stop inquinamento navale”, riprodotto su striscioni dai 2 ai 5 metri di lunghezza, mira a sensibilizzare le amministrazioni e autorità competenti, chi lavora in porto e la popolazione locale sull’impatto che l’industria navale ha, oggi, sulle città di porto, la salute delle persone e l’ambiente marino. – fa sapere una nota ufficiale della manifestazione di protesta – Gli striscioni rimarranno esposti il più a lungo possibile, visibili anche dalle navi da crociera che arrivano in porto, in modo che i turisti siano portati a valutare l’impatto che questo genere di turismo e navi hanno sull’ambiente».
«Da anni ormai, Cittadini per l’aria insieme alle tante associazioni che fanno parte della rete “Facciamo Respirare il Mediterraneo” (We Are Here Venice, No Fumi, Associazione Livorno Porto Pulito Aps, Ambiente Venezia, Italia Nostra Venezia, Savona Porto Elettrico, Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest, Forum Ambientalista Civitavecchia, Ecoistituto Reggio Emilia Genova, Italia Nostra Ancona, Comitato Vivibilità Cittadina Napoli, Hub Mat Olbia) – si legge ancora nel comunicato a firma congiunta delle associazioni – chiede l’adozione urgente di misure per proteggere innanzitutto la salute delle persone dalla minaccia rappresentata dai fumi delle navi, alle quali ancora oggi viene permesso di inquinare con delle modalità che sulla terraferma non sarebbero mai consentite. In occasione della Giornata Europea del Mare, le associazioni chiedono ancora una volta al Governo ma anche agli armatori, di ripensare lo sviluppo per questa industria di grande valore per il nostro Paese, che non può più prescindere dalla riduzione delle emissioni. Serve un efficientamento delle navi, l’utilizzo di sistemi e metodi in grado di ridurre i consumi, l’adozione di carburanti distillati, filtri e catalizzatori per ridurre le emissioni di particolato e ossidi di azoto, vele a rotore, l’applicazione dello slow steaming (la riduzione della velocità di navigazione), l’elettrificazione delle banchine».
Sullo sfondo, secondo le 9 associazioni ambientaliste «resta il problema, dopo l’istituzione dell’Area a Controllo delle Emissioni di Zolfo (Seca) nel Mar Mediterraneo che entrerà in vigore nel 2025, di regolare anche le emissioni di azoto, con la creazione di un’area Neca fondamentale per ridurre al minimo i rischi ambientali e quelli per la salute delle persone, nelle città di porto ma non solo».
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