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Parere vincolante su due assessori,
accettazione totale del programma:
Battino si apparenta con Silvetti

VERSO IL BALLOTTAGGIO - Ufficiale l'ingresso di 'Ripartiamo dai Giovani' nella coalizione di centrodestra dopo che questa ha accettato tutte e 4 le condizioni postegli per farne parte. In caso di vittoria entrerà inoltre in Consiglio comunale nelle file della maggioranza, togliendo un seggio a Forza Italia. Pesanti critiche dal centrosinistra, Marasca: «Hai l'età reale di Mastella». Pesaresi: «Ripartiamo dalla prima Repubblica»

Daniele Silvetti firma il programma elettorale di Ripartiamo Dai Giovani

di Antonio Bomba

Adesso è ufficiale. Marco Battino e la sua lista Ripartiamo dai Giovani si apparentano con Daniele Silvetti portando a 8 unità la coalizione di centrodestra in vista del ballottaggio di domenica 28 e lunedì 29 maggio. L’accordo e la relativa documentazione è stato depositato già nella giornata di ieri nelle sedi idonee.

Battino, dopo aver avuto intensi colloqui anche con Ida Simonella, ha dichiarato di aver scelto Daniele Silvetti perché ha accettato tutti e quattro i suoi punti inderogabili: Accettazione completa del programma di Ripartiamo Dai Giovani con tanto di firma simbolica effettuata poco fa davanti agli organi di stampa; parere vincolante sulla scelta dell’assessore alla Cultura, individuato come un uomo dalle spiccate competenze sul campo; l’assessorato alle Politiche Giovanili tutto  per loro, con tanto di istituzione dell’assessorato all’Università e di avviamento al mondo del lavoro per neolaureati. E qui, appare a tutti scontato che l’assessorato andrà a Marco Battino Stesso. E, infine, la libertà di votare in disaccordo con la maggioranza su eventuali temi e mozioni visti da loro come antitetici ai loro principi.

«Abbiamo fatto a entrambi la stessa proposta – rivela adesso il leader di Rdg – ma da una parte ci è stata accettata in toto. Dall’altra in nessun punto. Abbiamo trovate due mondi differenti. La nostra scelta alla fine è si è rivelata scontata». Battino spiega anche che la sua è una scelta fatta, diciamo così, per dare un senso alla sua azione politica: «Ci hanno dato fiducia, basandosi sul programma, quasi mille cittadini. E il programma per noi è ‘la bibbia’. Adesso dovevamo far si che quel programma venisse attuato, mettendolo a disposizione di chi era al ballottaggio. Altrimenti cosa ci siamo candidati a fare? Altro che esserci venduti come sostiene qualcuno». In tutto questo: «Ribadiamo la nostra indipendenza e la natura civica». prima di specificare anche che: «Abbiamo chiesto che l’assessorato alla cultura sia affidato a una persona competente che abbiamo già individuato. Così come un pò tutta la Giunta che dovrà essere capace e concreta. E sì, abbiamo chiesto l’assessorato all’Università con delega al lavoro e allo sviluppo giovanile. E saremo noi stessi a portare avanti questo tema».

Stretta di mano tra Silvetti e Battino

«Ringrazio Battino e la sua lista – è il commento di Silvetti – per l’onestà con cui si è affrontato il dibattito». Poi precisa che «La coalizione si arricchisce di contenuti autentici. Né si intruppa ne si allarga tanto per farlo. Grazie alle altre 7 liste che hanno capito. Saranno loro di Ripartiamo Dai Giovani la vera cinghia di trasmissione ideale per tornare a essere una vera città universitaria e che sappia formare i futuri lavoratori. Ed avere un valido referente per la cultura – chiude il capitolo assessorati Silvetti – non è cosa da poco. La cultura deve essere laica». Difficoltà particolari ad accettare il programma? «Assolutamente no perché non ha alcun punto divergente dal nostro. Pertanto, come detto, lo va ad implementare e ad arricchire. Ma, voglio dire, che non li avevamo con molti altri competitor». Silvetti ammette poi che «Mi sono sentito anche con gli altri candidati a sindaco fuori dal ballottaggio e le loro coalizioni, ma vedo che il M5S non darà alcuna indicazione di voto. Rubini, che stimo e con cui ho un buon rapporto, onesto e schietto, ci ha escluso per ideologia. Spiace ma lo capisco. I Verdi? Staremo a vedere». Silvetti però ci tiene a far notare che «Politicamente e numeri alla mano il 60% dei votanti hanno sfiduciato l’amministrazione uscente votando altre proposte».

Altri particolari non da poco. Essendo Battino apparentatosi, in caso di vittoria entrerà ufficialmente in consiglio Comunale nelle fila della maggioranza, togliendo il posto al secondo di Forza Italia Andrea Ciccarelli. Resterà invece fuori in caso di sconfitta. Ipotizzando poi che tutti coloro che hanno votato Marco Battino diano il fine settimana prossimo la preferenza a Daniele Silvetti, la situazione di partenza al ballottaggio sarebbe di 53,39% a 46,61% per Silvetti.

Come detto dallo stesso Battino per molti protagonisti della politica il suo ‘sì’ è stato solo un accettare poltrone.

«C’è buona politica – attacca su Facebook l’assessore alla cultura uscente che probabilmente si è sentito chiamato in causa più o meno direttamente Paolo Marasca – e c’è cattiva politica. La buona politica tratta sui temi. La cattiva politica tratta sulle poltrone. Il candidato Marco Battino si è presentato a Ida Simonella e Daniele Silvetti e ha fatto la stessa proposta, che già… Tu dare assessorati, io dare voti. Una ha risposto picche, l’altro ha risposto: io dare assessorati. Questa è cattiva politica, a prescindere. Né di destra né di sinistra né di centro: è cattiva e basta. E che a praticarla sia un giovane preoccupa, se non fosse che la sua età reale sarà all’incirca quella dell’onorevole Mastella e che magari qualche vecchia volpe gli stia dando una mano per interessi propri. È comunque giusto chiarire, allora, che Francesco Rubini e Roberto Rubegni ed Enrico Sparapani hanno sempre e solo parlato, e parlano tuttora, di temi, non di poltrone. Una forma di rispetto nei confronti delle cittadine e dei cittadini, prima di tutto, e una maniera seria di occuparsi di politica.  Ps: aggiungete Battino – conclude l’assessore uscente – all’elenco delle preferenze che vi chiedo di tenere sempre d’occhio nel caso foste incerti se andare o no a votare».

Il programma di Ripartiamo Dai Giovani su cui Silvetti e Battino hanno simbolicamente posto le rispettive firme

Critiche anche da chi assessore alla cultura con ogni probabilità sarà in caso vincesse Ida Simonella: «Basta – scrive Carlo Maria Pesaresi – con le solite facce. Ripartiamo dai giovani. E così il giovane Marco Battino muove i primi passi nel mondo della politica popolato da vecchi tromboni assetati di poltrone e privilegi. All’incontro con i candidati che vanno al ballottaggio, forte del suo 2%, Battino avrà preteso rassicurazioni sui temi dell’ambiente, degli spazi ricreativi, della mobilità, della cultura? Macché, ha chiesto poltrone. A Ida ne ha chieste due ed è stato gentilmente messo alla porta. Con Silvetti forse si è accontentato di una poltrona sola o forse i due hanno raggiunto un compromesso, non si sa. Al giovane Battino, che tanto si era lamentato quando per una svista avevamo plagiato il nome del suo movimento ‘Ripartiamo dai giovani’ diamo un consiglio: cambi lui il nome in ‘Ripartiamo dalla prima Repubblica #diamocidellepoltrone».

Sulla stessa linea il comunicato dei Giovani Democratici: «Altro che ‘Ripartiamo dai Giovani’, Marco Battino riparte dalle poltrone. Come Giovani Democratici siamo amareggiati e delusi dal modo di fare politica messo in pratica da Battino e dal suo movimento. Si è presentato alle elezioni con la promessa di farsi carico delle esigenze dei giovani, ora si preoccupa solo dei suoi interessi personali: assicurarsi un posto in Giunta. È triste vedere associata la parola ‘giovani’ a questo vecchio e squallido modo di fare
politica. Secondo noi, la politica vera, che cambia la vita delle persone, non parla di poltrone, ma di valori e di contenuti. Sono soprattutto i giovani che dovrebbero impegnarsi per elevare la qualità del dibattito politico, fuggendo la svendita dei propri ideali per conquistare un ruolo di potere. La speranza di un reale cambiamento dipende da noi, ragazzi e ragazze, che possiamo davvero incidere sul futuro della nostra collettività. La politica si fa per gli altri, non per se stessi e questo richiede coerenza e onestà nei confronti dei propri elettori. Il cambiamento non si fa con i proclami e con le chiacchiere, il cambiamento si fa con i fatti. E l’accordo Battino-Silvetti dimostra di essere una desolante operazione da ‘Prima Repubblica’, con il solo obiettivo di accaparrarsi una poltrona. Pertanto, insieme ai candidati consiglieri Edoardo Carboni, 21 anni e Giacomo Petrelli, 19 anni, rinnoviamo caldamente l’invito a votare al secondo turno la candidata Ida Simonella, garanzia di competenza, di onestà, ma soprattutto di correttezza. Cambiare per davvero è possibile, e noi ci crediamo».

E già ieri Francesco Rubini di Altra Idea di Città, aveva mal giudicato quanto stava accadendo sui social network: «Sono entrato in Consiglio Comunale nel 2013, a 22 anni, ma non mi sono mai nascosto dietro la falsa retorica dell’equidistanza tra destra e sinistra. Destra e sinistra sono due modi di vedere la società, due idee del mondo, due proposte di vita per l’umanità. Non sono due etichette, ma pratiche politiche reali che si scontrano nella quotidianità dei fenomeni sociali. Per questo ho sempre diffidato di questi giovani sorridenti che cercano voti e consenso raccontando che loro non sono ‘né di destra né di sinistra’ e che non vogliono avere a che fare con la ‘vecchia politica’. Non so come finirà il ballottaggio, so che io sono ancora qua, con le idee chiare, le spalle larghe e una coerenza non in vendita. Sono ancora qua, dopo dieci anni, a rinunciare a posti, occasioni e poltrone varie. Altri sono già seduti al banchetto delle politica che tanto vituperavano, pronti a scambiare la loro gioventù e la loro equidistanza per un assessorato».

E a proposito di Rubini, a breve è attesa la riunione decisiva di Altra Idea di Città in vista del ballottaggio: Dato per impossibile ogni tipo di apparentamento, resta da capire se la sinistra anconetana indicherà l’intenzione di voto per il centrodestra o darà libertà assoluta ai propri elettori. Prima di sera lo sapremo.

 



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