di Antonio Bomba (Foto di Giusy Marinelli)
Andrea Abodi si impegna a creare strutture e a portare grandi eventi sportivi. Daniele Silvetti critica l’amministrazione uscente per i fondi Pnrr ottenuti, ritenuti scarsi. Ciò, assieme al fatto che secondo lui odiano il concetto di filiera perché loro, cioè il centrosinistra, non hanno mai saputo cosa farne quando ne hanno avuto l’opportunità.
È questo il sunto politico del comizio di fine campagna elettorale del centrodestra conclusosi poco fa a piazza Roma.
Sul palco con il candidato sindaco Daniele Silvetti e il ministro per lo Sport Andrea Abodi, anche Marco Battino, la new entry della coalizione di centrodestra in vista del ballottaggio, il quale ha spiegato ancora una volta i perché della sua decisione di dare fiducia a Daniele Silvetti anziché a Ida Simonella.
«Sono qui – ha esordito il ministro Abodi – per salutare tanti amici di vecchia data tra cui Carlo Ciccioli. E per prendere specifici impegni da parte mia e degli altri colleghi di Governo».
Abodi ha fissato la sua azione di intervento nella filiera in questi tre punti: «Anzitutto creare strutture, a scuola e non, per far fare sempre più sport ai giovani. Perché adesso ne hanno poche. Poi, torneranno i grandi eventi sportivi ad Ancona. Per ammirare i grandi campioni, certo, ma anche e soprattutto per promuovere le rispettive discipline e aiutare le società locali. Infine – ha chiuso il tris il Ministro – dato che ho la delega ai giovani, prometto che non staremo a guardare e faremo tanto anche per loro. Tramite l’associazionismo e altre iniziative, essi parteciperanno sempre più attivamente alla vita della città». Poi, guardando Battino «Bravo» gli ha detto «hai fatto la scelta giusta».
E sul candidato sindaco Silvetti: «È il migliore che potevate avere. Conosco il suo percorso. So come è arrivato qui e so quanto vale come persona. Sensibilità e umanità sono caratteristiche importanti» Poi, sulla coalizione «Vedo tante analogie con il 25 settembre e la vittoria del centrodestra. Un gruppo di persone unite per programma e contenuti, che ho letto e vedo ricchi, dove tutti contano e valgono e dove tutti vengono presi in considerazione».
Quindi la conclusione con il più classico degli appelli al voto: «Domenica portate a votare tutti quelli che conoscete, parenti, amici. Convincete gli indecisi e chi ha votato per altri. Viva Ancona, viva Daniele, viva Silvetti».
Sceso dal palco il ministro dello Sport ha poi integrato quanto detto aggiungendo che «In una regione come questa sport e turismo si coniugano in maniera meravigliosa. Le bellezze della città faranno il resto. Ve ne accorgerete nelle prossime settimane che non sarà solo uno slogan. I luoghi di sport – ha poi aggiunto – non sono solo impianti e strutture. Ma ad esempio i cammini. Insomma, tutto ciò che può portare ad avere elementi di unità per una città divisa da troppo tempo». E i grandi eventi che arriveranno? «Penso alla ginnastica. Il tennis manca da troppo tempo. Ma non sono venuto qui per fare proclami ma per prendere precisi impegni. Vedrete quando Silvetti sarà sindaco che diverranno fatti». E per le strutture? «Non si può non partire da un’analisi di ciò che serve in un determinato territorio. Paradossalmente in questo momento i fondi non mancano. È mancata invece la visione. Insomma, si farà ciò che si ritiene più utile».
E Silvetti? Ha parlato per primo e dopo aver incitato le centinaia di persone presenti con il suo slogan elettorale: «Ancona sei pronta?» «Sì» recitato ben due volte è subito passato ai temi: «Il voto non sarà tra centrodestra e centrosinistra come vogliono farvi credere. Non è uno scontro ideologico. Ma tra chi vuole cambiare e chi ha interesse a lasciare tutto com’è. Perché loro sono chiusi in loro stessi e così hanno ridotto Ancona. Sono autoreferenziali. Invece per noi la città deve aprirsi, tornare grande e recitare quel ruolo di capoluogo di Regione con i fatti. Rilanceremo Ancona – promette – restando in mezzo alla gente. Perché è da lì che vengo. È da lì che veniamo. E quando riceveremo critiche, al contrario loro, le ascolteremo e ne faremo tesoro». Silvetti commenta poi così gli appelli al voto giunti nelle ultime ore e tutti indirizzati a votare il centrosinistra e Simonella: «Lasciatemelo dire, non sappiamo cosa farcene di sedicenti intellettuali che dicono che se vince uno è bene e se vince l’altro la democrazia è in pericolo. Questi non sono intellettuali. Quelli veri sono altri».
Le critiche alla campagna elettorale dell’avversaria Ida Simonella però non mancano: «Hanno sfinito con questo Pnrr e sapete perché? Città come Cagliari hanno portato a casa 1miliardo di euro, altre centinaia e centinaia di milioni. Loro? 58milioni. Cioè spiccioli. Il mercato delle Erbe e la messa in sicurezza delle scuole andavano fatte ben prima e con i soldi del Comune o tramite iniziativa privata». E sulla filiera istituzionale ha aggiunto che: «Sapete perché a loro non piace? Perché hanno avuto la loro opportunità di sfruttarla e non ne sono stati capaci, non hanno ottenuto niente. Noi non saremo così».
Silvetti ha poi accusato gli avversari di scorrettezza: «Al primo turno siamo stati avanti in modo robusto, nonostante tanti attacchi, anche personali, fatti anche nelle ultime ore. E invece noi abbiamo rifiutato la mischia e accettato di restare con la schiena dritta provando a vincere parlando di temi e contenuti. Ma la verità è che il loro sistema si sta sgretolando sotto i loro stessi occhi. Lo avvertono e hanno paura. Il cambiamento è montante in tutta la città, sta crescendo in ogni quartiere. Io ne sono solo il portatore. La città – chiude sull’argomento – deve essere lasciata libera di poter sprigionare la sua migliore energia e tutte le sue capacità. Governeremo con la buona politica».
Non mancano parole di stima per Marco Battino: «Nel ringraziare i partiti e le liste civiche, diamo il benvenuto a Marco Battino. Il programma della sua lista, Ripartiamo dai Giovani, è stato integrato al nostro. È stato un accordo trasparente e alla luce del sole. E anche lui ha dimostrato schiena dritta e correttezza nonostante anche lui è stato vittima di vili attacchi. Perché calunnie e diffamazione sono le uniche cose che sanno fare».
Infine un ringraziamento: «A chiunque si è impegnato in questa campagna elettorale lunga, impegnativa e vibrante».
L’ultimo a parlare è stato proprio Battino: «Grazie per il vostro affetto. Sono stati giorni lunghi ma non difficili. Non volevamo la città così per altri 10 o 20 anni. Quindi abbiamo fatto una scelta coraggiosa. Perché i giovani e Ancona, al momento e da troppo tempo, sono due cose diverse». Battino rimarca poi che: «Chi ci insulta, sui social o anche per strada, è il classico esempio di asimmetria democratica. Se sei con loro Ok, altrimenti sei un ‘venduto’». Due parole poi sugli universitari: «Sono a migliaia eppure ne vedete uno? Occorre fare qualcosa per loro, inserirli nella vita cittadina».
La serata è stata presentata da Fabiola Fava. Presenti tante autorità politiche del centrodestra tra cui l’assessora regionale allo sport Chiara Biondi in rappresentanza di tutto la giunta Acquaroli. Sul palco, prima e dopo i discorsi di Silvetti, Abodi e Battino, si sono esibiti due cantanti che hanno intrattenuto i presenti cantando grandi successi nazionali e internazionali. Non sono poi mancati gli stand con panini, vino rosso e bibite varie.
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