di Antonio Bomba
Ore 16, seggi regolarmente installati e presidenti e scrutatori intenti a timbrare le schede elettorali. Ad Ancona è ormai tutto pronto per il ballottaggio che decreterà il nuovo sindaco della città. In lizza ci sono, in ordine alfabetico, Daniele Silvetti, candidato del centrodestra e Ida Simonella in rappresentanza del centrosinistra.
Si voterà domani, domenica 28, dalle 7 alle ore 23 e lunedì 29, dalle 7 alle ore 15. Subito dopo inizierà lo spoglio delle schede che, stando ai precedenti, dovrebbe concludersi poco prima di cena, dando così alla Dorica un nuovo primo cittadino dopo il doppio mandato di Valeria Mancinelli.
Al primo turno, svoltosi il 14 e 15 maggio, si sono presentati 6 candidati a sindaco. Il più votato è stato proprio Daniele Silvetti con 19.643 voti pari al 45,11% dei voti validi. Seconda è giunta Ida Simonella con 17.979 voti rappresentanti il 41,28% delle schede valide.
E proprio per questo motivo, visto che nessuno ha ottenuto il fatidico 50% più 1 delle preferenze che avrebbe garantito la vittoria immediata, si è reso necessario il ballottaggio.
In due settimane tante ne sono successe. Anzitutto la lista Ripartiamo dai Giovani di Marco Battino si è apparentata ufficialmente con il centrodestra aggiungendosi così, in ordine di preferenze ottenute, a Fratelli d’Italia, Ancona Protagonista, Forza Italia – Civici Ancona, Lega, Rinasci Ancona Civici e Solidali, Civitas Civici Salvi per Ancona e l’Unione Di Centro. Nessun apparentamento ufficiale nel centrosinistra, la cui coalizione resta così composta da, sempre in ordine di voti ricevuti, Partito Democratico, Ancona Futura, Ancona Diamoci del Noi, Riformisti, Ancona Popolare – Centristi per Ancona e Repubblicani per Ancona. Non mancano tuttavia i però. Europa Verde infatti ha ufficialmente indicato ai propri elettori di votare centrosinistra. La sinistra di Francesco Rubini ha espresso la sua completa contrarietà a votare a centrodestra, lasciando ai propri elettori la libertà di scegliere Ida Simonella o fare scheda bianca. Infine il Movimento 5 Stelle che ha lasciato completa libertà ai propri elettori.
Due settimane fa l’affluenza si attestò sul 54,94% dei votanti. Sarà così anche al ballottaggio? Nel 2018 tornarono a votare per la sfida decisiva tra Valeria Mancinelli e Stefano Tombolini il 42,68% degli aventi diritto quando al primo turno erano stati il 54,6%. Vedremo se in questa occasione la percentuale sarà più alta o più bassa.
Parlando sempre di dati, ciò che stupisce è quanto accaduto il 14 e 15 maggio. Perché ben 596 schede, pari all’1,34%, furono dichiarate nulle. Un dato quantomai alto che questa volta, non essendovi candidati consiglieri da votare, non dovrebbe ripetersi.
Per esprimere la propria preferenza infatti, in questa occasione basterà porre una croce sul nome di uno dei due candidati. Ricordiamo inoltre di non fotografare o girare filmati del voto espresso nel segreto dell’urna, essendo questo un reato punibile penalmente. Come ha ricordato ieri la Polizia nelle consultazioni elettorali o referendarie è vietato introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini. Chiunque contravviene al divieto indicato è punito con l’arresto da 3 a 6 mesi e con l’ammenda da 300 a 1.000 euro.
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