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Jacopo Falà: «Rimetto il mandato
di segretario provinciale Dem,
che abbia inizio una profonda analisi»

PARTITO DEMOCRATICO - È il primo ad assumersi le sue responsabilità dimettendosi. Alla base della decisione le sconfitte rimediate nelle ultime due settimane alle Amministrative. E su Ancona fa notare come per coinvolgere il campo progressista «Si sia perso tempo con generici richiami all’antifascismo e alla difesa della democrazia non sufficienti per costruire alleanze» le quali sono mancate a causa « di un nostro poco saggio arroccamento»

Jacopo Francesco Falà

di Antonio Bomba

Jacopo Francesco Falà rimette il suo mandato di segretario provinciale del Partito Democratico. Alla luce della sua decisione, si legge nel comunicato, la voglia di non trovare capri espiatori ma delle assunzioni di responsabilità serie e condivise, collettive. E per lo stesso motivo van messe in discussione le persone come i metodi utilizzati. Non mancano importanti autocritiche, così come quella rivolta a chi, ad Ancona, ha deciso di ‘arroccarsi’ (testuale) sulle proprie posizioni tra primo turno e ballottaggio, anzichè cercare accordi programmatici con il campo progressista. A breve Falà convocherà gli organismi provinciali.

«Ho ritenuto opportuno – inizia così il suo messaggio, postato anche su Facebook – e anzi necessario attendere alcuni giorni per proporre un commento alla dolorosa sconfitta subita dal nostro partito a livello locale in queste elezioni amministrative. Deve prevalere la lucidità di un’analisi serena al pur comprensibilissimo impeto di pancia dovuto alla cocente delusione. Si rischia altrimenti di cadere nella tentazione autoassolutoria di incolpare questo o quel capro espiatorio, mentre serve al contrario una assunzione di responsabilità seria, collettiva, che investe in primo luogo chi scrive. Voglio dunque innanzitutto tranquillizzare gli organizzatori di caminetti provinciali che si terranno all’inizio della prossima settimana per parlare della segreteria della Federazione di Ancona e chi ha in animo di chiedere le dimissioni di questo o quel dirigente: qualsiasi onesta analisi del voto deve partire dal presupposto della messa in discussione di personalità, metodi e contenuti che hanno condotto a questa sconfitta».

Jacopo Francesco Falà, segretario provinciale del Pd

«In questo senso, desidero comunicare – il messaggio arriva al suo clou – pubblicamente ciò che era già in sé ovvio, ovvero che nelle prossime ore provvederò a convocare gli organismi provinciali dove rimetterò il mio mandato di segretario provinciale. La vita politica dei partiti è fatta di vittorie e sconfitte: ai tanti importanti successi di questi anni, penso per esempio a Jesi e Fabriano, sono seguite delusioni e sconfitte, come quella di Falconara Marittima, dove perdiamo addirittura al primo turno, Chiaravalle e Maiolati Spontini. Soprattutto, aver perso nel capoluogo di Regione – pone l’accento su questa cosa sempre Falà – dopo 30 anni di governo del centrosinistra assume giustamente un rilievo di carattere storico, simbolicamente e concretamente molto rilevante in chiave addirittura nazionale. Non si può far finta di nulla e proseguire come se niente fosse».

Falà richiama adesso ancora una volta l’assunzione di responsabilità collettiva: «Ciò premesso, ritengo che stiano sbagliando coloro i quali vogliono strumentalizzare questo passaggio per scaricare tutte le colpe su qualcuno creando così nuovi equilibri di potere senza passare per una disamina di quanto avvenuto che deve essere basata sui dati e sulle circostanze di contesto. Nelle riunioni degli organismi ci confronteremo proprio su questo, in un dibattito che mi auguro libero, franco, aperto e rispettoso. Gli errori e responsabilità degli ultimi anni, e che andranno esaminate sia nel metodo che nel merito, sono state già ammesse da Valeria Mancinelli per Ancona, e penso di averne numerose io stesso su Chiaravalle, così come altri ne avranno nelle rispettive realtà territoriali».

L’ancora segretario provinciale del Pd tocca poi il punto delle due settimane che hanno diviso il primo turno dal ballottaggio ad Ancona: «Resta l’amaro in bocca per una gestione poco saggia dei 15 giorni tra primo turno e ballottaggio nel capoluogo: il Partito Democratico aveva indicato la via di una apertura maggiore alle richieste delle altre liste, in particolare su temi sensibili come il referendum sull’Area marina protetta. Purtroppo, ancora una volta, non siamo stati in grado di imprimere quel senso di condivisione che era necessario per chiamare davvero a raccolta gli elettori di Altra Idea di Città, Europa Verde e Movimento 5 Stelle. Ciò è tanto più deludente in quanto era giunta dai gruppi dirigenti e dai candidati a sindaco di quelle liste una fattiva volontà di collaborazione, che non si è poi tradotta in concreti accordi politici basati su mediazioni di alto livello sui punti programmatici per un nostro poco saggio arroccamento. Dobbiamo prendere atto, pur ringraziando di cuore chi li ha redatti, che i generici richiami all’antifascismo e alla difesa della democrazia non sono sufficienti per costruire alleanze, per motivare gli elettori, per convincere gli indecisi e gli astenuti. Al termine del primo turno – va ancora avanti Falà – ero fiducioso sulle possibilità di vittoria di Ida Simonella, ma abbiamo sprecato giorni preziosi che avrebbero potuto essere utilizzati per mettere sul tavolo proposte puntuali che potevano portare a intese convinte». Falà trae le conclusioni senza mezzi termini: «Si è trattato di un fallimento dell’intelligenza della politica: invece di apprezzare almeno quella parte di bontà o verità che veniva da proposte alternative ma conciliabili, invece di riconoscere pienamente come interlocutori credibili i rappresentanti delle altre liste, si è preferito tirare dritto, rivolgendosi direttamente ai cittadini ma senza proporre loro in definitiva nulla di tangibile, nessun tema nuovo o aperture su partecipazione e coinvolgimento più ampio. Che serva da lezione: chiudersi nello spazio angusto dei propri convincimenti reputandoli verità assoluta difficilmente aiuta a comporre contesti più larghi e vincenti. Su questo e su molto altro avremo occasione di confrontarci».

Il messaggio si avvia alla conclusione: «Da parte mia, voglio rivolgere il più sentito ringraziamento a tutti i candidati a Sindaco e nelle liste, ai segretari di circolo, agli iscritti, ai simpatizzanti che hanno messo il cuore e il massimo impegno in ogni singolo istante. Non siamo stati purtroppo all’altezza delle aspettative, ma sono certo che sapremo rialzarci grazie alla forza di una comunità nella quale nessuno è indispensabile, ma tutti collaborano per il bene comune: una comunità che conosce la sconfitta e la vittoria, che spesso cade ma sempre trova la forza per rialzarsi.

Non lasciamoci prendere dallo sconforto, ragioniamo – e qui chiude – su quanto avvenuto, metabolizziamolo e, dopo aver riflettuto, traiamo gli insegnamenti per fare meglio nel futuro».

E sempre lunedì, la segreteria Regionale convocata da Chantal Bomprezzi inizierà un’analisi del voto. Sempre lei ha già annunciato che a breve è previsto un incontro con tutti i segretari comunali e provinciali dei circoli Pd.

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