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Omicidio, la compagna di Fausto:
«Mi sono soltanto difesa,
non volevo fargli male»

FABRIANO - Alessandra Galea, 49 anni, ha incontrato il suo legale, Franco Libori: «Contesta qualsiasi responsabilità». L'avvocato dei familiari della vittima, Angelo Franceschetti: «Le indagini si stanno orientando nel senso giusto. Attendiamo l'autopsia»

La vittima Fausto Baldoni

 

di Alberto Bignami

«Al momento non possiamo fare altro che aspettare gli sviluppi delle indagini che, credo, si stanno orientando nel senso giusto». A parlare è l’avvocato Angelo Franceschetti, legale della famiglia di Fausto Baldoni, il 60enne ucciso ieri a Fabriano. In stato di fermo si trova la compagna, Alessandra Galea, sospettata di aver ucciso l’uomo colpendolo con una lampada.

La donna, 49 anni, si trova nel carcere femminile Villa Fastiggi di Pesaro. Il suo legale, l’avvocato Franco Libori, ci ha parlato: «La mia assistita contesta qualsiasi responsabilità. Ha detto di essersi difesa e di non aver avuto la minima intenzione di fare del male, di ferire, ledere e tantomeno di uccidere questa persona».

La palazzina in via Castelli a Fabriano dove è avvenuto l’omicidio

Al momento si attende l’autopsia e l’esito delle indagini dei carabinieri oltre all’interrogatorio di Galea (potrebbe essere mercoledì la data scelta). «Capiremo di più con l’autopsia – riprende l’avvocato Franceschetti, che tutela la famiglia Baldoni -. Sono state sentite dagli investigatori persone che abitano nel condominio dove è avvenuto il fatto».
L’avvocato Franceschetti ha avuto modo poi di confrontarsi con la sorella di Baldoni, Rita, «che sta cercando di non pensare a quanto accaduto perché sia lei, che un terzo fratello, erano legatissimi e molto attaccati tra loro al punto che si sentivano sempre e quotidianamente». Il dolore è dunque immenso.

Alessandra Galea

Viene confermata poi la ricostruzione di come è stato scoperto l’efferato delitto. Fausto Baldoni era stato invitato dalla sorella Rita per le 12,30 a Scheggia, in provincia di Perugia, «un comune abbastanza vicino da Fabriano». Lì Rita Baldoni ha un’altra casa oltre a quella che è proprio dirimpetto rispetto a quella dove è avvenuto il delitto, in via Castelli a Fabriano.
La sorella di Baldoni ha dunque «fatto una prima telefonata qualche minuto prima delle 13 – prosegue il legale -. Il telefono squillava ma non ha risposto nessuno. Questo, un po’ per la premonizione che hanno magari i fratelli tra loro e un po’ perché lei era a conoscenza della situazione che viveva il fratello l’ha fatta subito preoccupare». In quel momento però c’erano altri commensali che erano stati invitati, e il pranzo si è tenuto perché ovviamente non ci si immaginava quanto poi è accaduto e si è scoperto.
Successivamente Rita Baldoni si è diretta all’abitazione di Fabriano scoprendo quanto avvenuto.

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