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Crac della Civita Park, 4 a giudizio:
amministratore, consiglieri e consulente.
Prosciolti ex dirigenti BM e Medioleasing

CIVITANOVA - Il gup ha deciso il non luogo a procedere per il fronte Banca Marche e della società da questa partecipata. A processo vanno persone legate alla società fallita nel 2015

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I lavori per costruire il palazzetto

 

di Gianluca Ginella

Crac della Civita Park, tutti prosciolti in udienza preliminare gli ex dirigenti di Banca Marche e Medioleasing, rinviati a giudizio due consiglieri d’amministrazione della società fallita, l’amministratore unico e un consulente. La vicenda riguarda il fallimento (avvenuto nel 2015) della società che a Civitanova si era occupata di realizzare il centro commerciale Cuore Adriatico, il palasport e la fiera.

Sotto accusa, davanti al gup Claudio Bonifazi, del tribunale di Macerata, sono finite 14 persone. L’udienza si è svolta ieri. Quattro persone sono state rinviate a giudizio: si tratta di Giuliano Ginnobili, 69 anni di Corridonia, amministratore della Civita Park, Sergio Foresi, 83 anni di Morrovalle e Franco Sagretti, 67 anni di Corridonia, entrambi consiglieri d’amministrazione e Nazzareno Gismondi, 64 anni di Montegranaro, consulente contabile e fiscale della società poi fallita.

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L’avvocato Giancarlo Nascimbeni

Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Vincenzo Carusi, Sagretti e Foresi, quali componenti del cda di Civita park (fallita il 21 gennaio 2015) avrebbero distratto denaro dalla destinandolo al rimborso di finanziamenti concessi alla fallita da aziende partecipanti la Civita Park di cui erano soci. I fatti sarebbero avvenuti tra il 2008 e il 2010. Rimborsi che vanno da 124mila euro a oltre il milione di euro (in un caso 1,6 milioni, in un altro si farla di 1,2 milioni rimborsati a due aziende). Sono inoltre accusati di aver emesso tre fatture per acconti su lavori fittizi, mai eseguiti, dice l’accusa, relativi al contratto di subappalto stipulato fra le medesime per la realizzazione del nuovo complesso commerciale per complessivi 450mila euro.

Foresi e Sagretti erano poi accusati per la vicenda di un prestito milionario. Un’accusa in cui venivano coinvolti anche i dirigenti di Bm e Medioleasing. Per questo capo d’imputazione sono stati tutti prosciolti, anche Lauro Costa, morto il 12 dicembre scorso a 71 anni, che era finito sotto accusa in qualità di presidente del cda di Bm dal 3 maggio 2006 al 30 aprile 2009, di vicepresidente fino al 27 aprile 2012 e componente di comitato esecutivo sino al 24 aprile 2013, e presidente del cda di Medioleasing dall’11 settembre 2006 al 13 maggio 2009.

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Massimo Bianconi

Gli altri dirigenti sono Massimo Bianconi, 69 anni, in qualità di direttore generale Banca Marche, Michele Giuseppe Ambrosini, 75 anni, di Urbino,  come presidente cda di Bm, Tonino Perini, 81 anni di Trecastelli, come vicepresidente cda di Bm, Stefano Vallesi, 67 anni di Macerata, direttore centrale commerciale e vicedirettore generale Area mercato di Bm, Giuliano Bianchi, 69 anni di Macerata e Bruno Brusciotti, 87 anni di Camerino, entrambi componenti del cda, Daniele Cuicchi, 57, di Senigallia, capo servizio commerciale Medioleasing, Giuseppe Barchiesi, direttore generale di Medioleasing, 75, di Ancona, e Claudio Dell’Aquila, 74, di Roma, componente del cda Medioleasing. La procura contestava, a vario titolo, un prestito milionario e la restituzione dello stesso. Secondo l’accusa, Banca Marche era diventata creditrice della Civita Park per un totale di oltre 26 milioni di euro. E a dicembre del 2009 Civita Park aveva venduto a Medioleasing, controllata al 100% da Banca Marche, il terreno su cui sarebbe stato costruito il centro commerciale Cuore Adriatico al prezzo di 30 milioni più Iva, ottenendone la locazione finanziaria. La maggior parte di quei soldi incassati di Medioleasing, oltre 26 milioni, la Civita Park li avrebbe poi utilizzati per estinguere il debito con Banca Marche. Secondo l’accusa, in base a un accordo illecito.

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Gli avvocati Riccardo Leonardi (a sinistra), Salvatore Santagata (al centro) e Nicola Perfetti

A Ginnobili viene contestato di aver ceduto il ramo d’azienda commerciale della Civita Park alla costituenda Cuore Adriatico snc, partecipata al 66% dalla M-Costruzioni, senza ricevere nessun corrispettivo in cambio. Infine Foresi, Sagretti, Ginnobili e Gismondi avrebbero anche falsificato le scritture contabili della Civita Park, registrando debiti, note di credito o fatture fittizie per un totale vicino ai 40 milioni. Tra gli indagati c’era anche Mauro Mattucci, scomparso a 64 anni nell’ottobre del 2020.

Ieri il pm ha chiesto il proscioglimento di tutti i dirigenti di Banca Marche e Medioleasing, e il giudice ha deciso per tutti il non luogo a procedere. I difensori di questi imputati, tra cui Giancarlo Nascimbeni (Costa e Cuicchi) e Nicola Perfetti, associandosi alle richieste del pm hanno chiesto il non luogo a procedere riportandosi alle memorie difensive e ai documenti che avevano depositato sostenendo il non coinvolgimento dei loro assistiti nel fallimento Civita Park. Gli imputati sono inoltre difesi dagli avvocati Riccardo Leonardi, Francesco De Minicis. Pietro Siciliano, Salvatore Santagata, Stefano Chiodini, Guerrino Ortini, Paolo Rosselli.

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