«”Il tratto più esteso e meglio conservato di mura romane di tutte le Marche: degli originari due chilometri di cinta muraria che un tempo correvano lungo il perimetro dell’insediamento romano, è rimasta una sezione di circa 200 m. E’ incredibile pensare come questi enormi conci in arenaria continuino a sfidare il tempo dal 174 a.C., quando i censori Q. Fulvio Flacco e A. Postumio Albino appaltarono le mura difensive assieme alla tabernae nella zona dell’antico foro, odierna Piazza Boccolino.” Fonte Sito Istituzionale Osimo Turismo».
Parte dal dato storico Alessandro Buccelli, ex coordinatore di Fi- Cdo di Osimo, per tornare a segnalare l’incuria in cui versano certi angoli della città dei senza testa. «Che la città fosse in stato di totale abbandono e degrado è ormai un luogo comune e per restare in tema “vox populi”. – rammenta in un comunicato – Ma andiamo con ordine. Le nostre periferie sono invase da erbe infestanti; si può notarlo facilmente facendo un giro per le vie periferiche, via Molino Mensa, via Recanati, via Olimpia, via Cesare Battisti, potrei continuare ma chiunque quotidianamente se ne può fare un’idea. Questa mattina ho poi deciso di fare qualche foto all’incuria che regna sovrana nel nostro centro storico dove ormai la Parietaria (o erba Muraria), con tutte le conseguenze che comporta facilmente riscontrabili anche in rete, la fa decisamente da padrona».
La prima domanda che Buccelli di pone è quella su «come mai sul sito istituzionale di Osimo Turismo vengono decantate le Mura Romane (in una foto sono splendide e pulite) e poi tutto di fatto è lasciato all’abbandono? Siete andati a fare i “belli” alla Borsa Internazionale del Turismo (B.I.T) a Milano ed ormai alle porte della stagione estiva accogliamo così i turisti in città? Per fortuna che i dipendenti Astea puliscono le strade tutte le mattine, altrimenti sembrerebbe di stare in “Cambogia”».
Nella sua disamina non tralascia neppure l’argomento più d’attualità cittadina in questi giorni di maltempo. «Dopo la copiosa pioggia dove giustamente ci sono certamente delle priorità perché, e questo faccio davvero fatica a capirlo, i Tre Archi – rimarca Buccelli – non rientrino in queste quando sono l’accesso principale per l’ospedale. Ora le ambulanze devono passare per Via Fontemagna, Piazza Rosselli, via San Francesco, via Pompeiana e via Matteotti; in tutto questo percorso potrebbe tranquillamente esserci un intoppo, senza considerare che se un ambulanza servisse il giovedì l’intoppo sarebbe assicurato. Io personalmente mi sarei vergognato solamente di ordinare la stampa dei cartelli che indicano l’ospedale, che sono vicino ad altre decine di cartelli di divieto che li rendono di fatto irriconoscibili. Ma tutto è sempre questione di stile e di buon senso In secondo luogo, oltre al traffico impazzito in via Pompeiana, la chiusura dei Tre Archi quanto disagio porta a tutte le attività commerciali del quartiere di San Marco già provate dalla situazione contingente? La cosa più bella in tutto ciò, anche se dovremmo sopportare l’esuberanza di chi ci amministra in un’altra stagione estiva, è che presto arriverà il semestre bianco e tutto tra meno di un anno speriamo sia veramente finito» conclude Alessandro Buccelli.
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