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Giorgio Moretti: «Da mio padre Alceo
Berlusconi comprò l’emittente
che rinominò poi in Canale 5»

IL RICORDO - Il figlio del pioniere anconetano della comunicazione in Italia e in Europa, ricorda come avvenne la vendita del network che segnò l'inizio dell'impero televisivo del Cavaliere

Silvio Berlusconi in piazza del Papa nel 2008

di Antonio Bomba

In pochi forse lo sapranno, ma la nascita dell’impero televisivo di Silvio Berlusconi, scomparso stamane all’età di 86 anni, è strettamente legata ad Ancona. Soprattutto però, è legata ad uno dei suoi più illustri rappresentanti, seppur nato a Pesaro.

Stiamo parlando di Alceo Moretti, venuto a mancare il 14 settembre del 2012 all’età di 92 anni. Per quei pochi che non lo conoscono è difficile descrivere Moretti e la sua figura in poche righe. Fiero membro della Resistenza prima accanto a Carlo Azeglio Ciampi e poi innovatore e visionario assoluto della comunicazione in Italia e in Europa tutta. Centinaia le iniziative intraprese e le persone famose a cui fece da ufficio stampa. Il campione di ciclismo spagnolo Federico Bahamontes ad esempio. Per non parlare di quando organizzò negli States le campagne elettorali dei presidente John Kennedy e John Nixon. Giornalista per il Corriere della Sera, la Gazzetta dello Sport e molte altre testate, Co-fondatore dell’Olimpia Milano di basket e mille altre cose, tra cui l’essere contitolare di un’emittente privata milanese, tale Tele Milanocavo.

Alceo Moretti in una foto in bianco e nero tratta da Wikipedia

E proprio da qui parte il legame con Silvio Berlusconi perché quell’emittente fu da esso acquistata per farne Canale 5.

A spiegarci tutto è il figlio di Alceo, Giorgio Moretti, che sta portando avanti eccellentemente l’agenzia di comunicazione cittadina fondata dal padre: «Ebbene sì – esordisce Giorgio – è proprio così. Mio padre era comproprietario dell’emittente con Giacomo Properzj, ai tempi presidente della provincia di Milano, Tele Milano 58. Era, ufficialmente, la seconda Tv privata ad essere stata costituita in tutta Italia».

Perché decise di vendere?

«Erano gli anni ’70 e mio padre doveva trasferirsi con urgenza in Sud America per motivi di lavoro. E così decise di vendere. Non era come adesso che abbiamo zoom, conference call, cellulare e whatsapp. Al tempo esisteva soltanto il telefono e per le chiamate internazionali non funzionava nemmeno tanto bene. Impossibile proseguire l’avventura televisiva. Da qui la scelta di vendere».

Come avvenne l’approccio con Berlusconi?

«La sede della Tv era nel quartiere che decretò la fortuna di Berlusconi quando lo costruì: Milano 2. Venne a sapere e, come detto, causa impegni in Sud America di mio padre, fu una trattativa lampo».
Tuo padre Alceo ti ha mai raccontato qualche aneddoto particolare su Berlusconi? E che considerazione aveva di lui come imprenditore?

«Come imprenditore ne aveva la massima stima e parlava di lui benissimo. Comprese prima di tutti l’importanza della televisione commerciale, o privata che dir si voglia. Berlusconi a un certo punto divenne il broadcaster più importante di tutta Europa perché aprì canali in Francia Spagna e altre nazioni. Insomma, aveva di lui la massima stima e lo considerava 10 anni avanti».

Alceo Moretti in una foto più recente tratta dal sito della provincia di Ancona

L’emittente veniamo poi a scoprire che era conosciuta con diversi nomi. Tele Milano 58 come dettoci da Giorgio, ma anche Telemilanocavo che a quanto pare era la prima dicitura ufficiale. Poi anche Tele Milano e Canale 58. Era nato per fare propaganda elettorale al Partito Repubblicano, ma ben presto si trasformò in un autentico network generalista, mandano in onda film, cartoni animati e rubriche di gastronomia, storia, sport e molto altro ancora.
Poi l’arrivo di Silvio Berlusconi che rilevò materiali, attrezzature, diritti e licenze varie per la simbolica cifra di 50.000 lire. Nel 1980 il cambio di denominazione finale in Canale 5. Il resto, come si suol dire è storia.

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