Venerdì prossimo, 23 giugno, l’Ordine dei Geologi delle Marche ha organizzato una geoescursione nei luoghi colpiti dall’alluvione sul territorio dei comuni di Sassoferrato e Senigallia. Un’iniziativa che ha anzitutto uno scopo formativo: i geologi potranno infatti osservare con i propri occhi gli effetti a medio termine dell’alluvione del 15 settembre e trarre così spunti per ulteriori studi e approfondimenti. Ma nel corso della giornata i professionisti avranno anche l’opportunità di verificare di persona gli errori che hanno ampliato i contorni della tragedia, come le deviazioni e le opere per tombare i corsi d’acqua, gli edifici realizzati in aree alluvionali e non solo.
«Come Geologi delle Marche abbiamo il dovere di tutelare il nostro territorio. E quest’opera di difesa si realizza anche attraverso una presa di coscienza, un atteggiamento proattivo che non può prescindere dall’osservazione diretta dei fatti – sostiene in una nota il presidente dell’Ordine, Piero Farabollini – Per molti colleghi, che lavorano in altre aree, sarà un’occasione unica per meglio comprendere gli errori commessi in decenni di incuria e lassismo, ma anche la necessità di realizzare le opere che serviranno a evitare ulteriori drammi. Lo diciamo da tempo: il cambiamento climatico non deve essere un alibi per derubricare queste tragedie alla voce ‘sfortunate coincidenze’. Se Senigallia fosse stata protetta a monte, con un’accurata manutenzione del territorio montano e del reticolo idrografico minore, anche con l’impiego di vasche di laminazione e bacini artificiali, non avremmo avuto un bilancio di vittime così pesante. E lo stesso si può dire per le altre aree della provincia di Pesaro-Urbino. Sono certo che la geoescursione di venerdì sarà un evento che rimarrà impresso a lungo nella memoria mia e dei miei colleghi».
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