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«Si è dimesso il direttore Marco Pozzi,
Cardiologia pediatrica allo sbando.
Rischiamo di perdere il servizio»

SANITA' - L'allarme lanciato dal capogruppo dem in Regione Maurizio Mangialardi dopo la lettera di dimissioni presentata dal dirigente del reparto del Lancisi di Ancona. «C'è un costante peggioramento dei servizi sanitari al cittadino a cui stiamo assistendo da tre anni, il tutto nel palese disinteresse della giunta regionale»

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Maurizio Mangialardi

«Si è dimesso il dottor Pozzi: la Cardiochirurgia e Cardiologia pediatrica sempre più allo sbando. Il rischio di perdere il servizio si fa sempre più concreto». E’ l’allarme lanciato dal capogruppo dem in Regione Maurizio Mangialardi.  Mentre sono in corso le audizioni alla IV commissione consiliare sul nuovo Piano socio sanitario regionale, la sanità marchigiana viene scossa da un’ennesima lettera di dimissioni da parte di un dirigente medico. Questa volta a lasciare il proprio incarico è Marco Pozzi, attuale direttore della Sod di Cardiochirurgia e Cardiologia pediatrica e congenita del Lancisi di Ancona.

«La sanità regionale è in grandissima difficoltà – commenta Mangialardi –. Purtroppo le dimissioni del dottor Pozzi evidenziano una volta di più il costante peggioramento dei servizi sanitari al cittadino a cui stiamo assistendo da tre anni. Da molto tempo, insieme dall’associazione “Un Battito d’Ali” che riunisce le famiglie dei bambini cardiopatici, chiediamo alla giunta regionale di intervenire sulle liste d’attesa, sulla funzionalità e operatività del reparto, sulla carenza di personale medico e infermieristico. Da parte dell’assessore Saltamartini abbiamo ricevuto solo promesse che non sono mai state mantenute. Un fatto inaccettabile se consideriamo che stiamo parlando di piccoli pazienti malati di cuore».

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Il dottor Marco Pozzi

Ora il timore è quello che questo servizio possa davvero scomparire. «È un rischio concreto – dice Mangialardi – e il tutto sta avvenendo nel palese disinteresse della giunta regionale e del direttore generale dell’Ospedale di Torrette Armando Gozzini. Questo atteggiamento irresponsabile dei vertici della sanità regionale ha costretto il dottor Pozzi alle dimissioni, senza che sia stato individuato un sostituto. Si rischia seriamente di perdere per sempre la struttura ad hoc dedicata alla Cardiochirurgia e Cardiologia pediatrica e congenita. Si tratterebbe di un depauperamento gravissimo a danno della salute dei bambini: basti pensare che dal 2005, data della sua istituzione, a oggi, il servizio ha permesso di portare il tasso di mortalità dall’11% allo 0,4%. Inoltre, mentre in questi anni il reparto ha avuto una mobilità attiva del 40-45%, la chiusura del reparto o una sua riorganizzazione non all’altezza di quella attuale, porterebbe a una mobilità passiva».

«Il nostro obiettivo – conclude Mangialardi – che porteremo anche in sede di discussione del Pssr, è invece quello di potenziare la struttura e renderla il punto di riferimento per le famiglie di tutta l’Italia centrale. Si potrebbero infatti attivare convenzioni con Umbria, Abruzzo e Molise, regioni che non hanno una Sod di Cardiochirurgia specificamente pediatrica, per fare di Torrette un’eccellenza ancor più riconosciuta e alzare ulteriormente gli standard. Siamo ancora in tempo per correggere le scelte adottate da Saltamartini e Gozzini e lavorare a un vero rilancio. Ma è chiaro che ci deve essere la giusta sensibilità e, soprattutto, la volontà politica della giunta regionale. Una volontà che fino a oggi è mancata, forse a causa dell’inconfessabile desiderio di tagliare questo servizio».

 

Liste d’attesa e holter pediatrici al collasso, incontro tra genitori dei piccoli ricoverati e la direzione dell’ospedale di Torrette

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