Il tempo stringe, la scadenza dei contratti in proroga è fissata per il 30 giugno e per discutere delle modalità da adottare per la prosecuzione tecnica del servizio rifiuti in atto nelle singole realtà della provincia di Ancona, l’assemblea dell’Ato 2 è convocata in giorno prima, giovedì mattina, 29 giugno, nella sala consiliare della Provincia. La questione è importante ed collegata alla pendenza delle procedure di pertinenza dell’Autorità Garante per la Concorrenza e per il Mercato (Agcm) e della Corte dei Conti. I rappresentanti dei singoli Comuni dovranno decidere l’indirizzo da intraprendere per il riavvio dell’attività istruttoria per la procedura di affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani nell’Ato2 Ancona. Il problema è stato oggetto di dibattito ieri nel Consiglio comunale di Osimo. Con una interrogazione, la consigliera d’opposizione Monica Bordoni (Liste civiche) ha sollevato una serie di quesiti sulla situazione di Ecofon Conero, srl interamente pubblica del gruppo Astea che avrebbe dovuto detenere il 12,5% delle quote societarie della costituenda newco ‘Corum’ (il 75% sarebbe andato a Viva Servizi Ancona e il 12,5 a Jesi Servizi), candidata dall’Ata a gestire in house providing il servizio del ciclo integrato dei rifiuti nell’Anconetano.
Il percorso di costituire la società consortile sembra, però, essersi incagliato dopo i rilievi mossi dalla Corte dei Conti, nello scorso mese di marzo e va comunque rimodulato al più presto se non si vuole mettere a gara il servizio. L’assessore Mauro Pellegrini (Pd) ha ripercorso davanti al parlamentino osimano tutto l’iter seguito negli ultimi anni e mesi in seno alla Ata per arrivare ad individuare procedura e soggetto unico o una rete d’imprese per la gestione in house. «Il 15 marzo 2023 la Corte dei Conti ha mosso 3 ordini di considerazioni. – ha ricordato Pellegrini nella Sala Gialla – Ha ritenuto che l’istruttoria fatta dall’Ata desse luogo a perplessità perché i 47 Comuni d’ambito si sono limitati a far proprie le considerazioni dell’Ata, senza che alcuni siano entrati a pieno nel merito della stessa. Osservazione opinabile, perché l’istruttoria non era dei singoli Comuni bensì dell’Ata. L’altro motivo atteneva alle perdite in bilancio di Ecofon Conero per la remunerazione del Cda e il terzo problema eccepito dai giudici contabili era quello che invece di razionalizzare le socetà partecipate se ne stava creando una in più».
A fronte di questo parere preventivo e non vincolante, nell’ultima assembla Ata di maggio, da parte dei Comuni della Provincia di Ancona «c’è stata una sostanziale indisponibilità a controdedurre le osservazioni della Corte dei Conti per riconfermare le proprie determinazioni. – ha rammentato l’assessore osimano – Si è pensato allora a varie ipotesi per risolvere l’impasse. Osimo ha messo sul tappeto quella di semplificare il quadro societario dando la disponibilità, come azionista del 25% di Ecofon e di Centro Marche Acque per oltre il 50%, di incorporare per fusione Ecofon in Cma che nella sua ragione sociale include i rifiuti oltre che il servizio idrico. Centro Marche Acque è una società tutta pubblica, controllante di Astea spa, attuale gestore del servizio rifiuti nei comuni di Osimo, Sirolo, Numana e Filottrano (soci anche di Ecofon, ndr). E’ una società solida e il servizio in house di igiene urbana può essergli affidato grazie al titolo partecipativo di Astea. Cma detiene infatti le partecipazioni dei Comuni soci di Astea e controlla Astea stessa, che invece dal 2002 al suo interno per un 20% circa ha capitale societario privato e non potrebbe aspirare al servizio in house. Il sindaco Simone Pugnaloni ha comunicato all’Ata di essere disponibile a fare questo passaggio. Si potrebbe optare per una società consortile ristretta solo tra Viva Servizi e Cma visto che tutti i Comuni che afferiscono a Jesi Servizi fanno già parte anche di Viva Servizi». I comuni di Ancona e Jesi sembrerebbero intenzionati a proporre la creazione di un raggruppamento o rete di imprese solo tra AnconAmbiente (piuttosto che Viva Servizi) e Jesi Servizi.
Osimo insiste e chiede di partecipare direttamente all’operazione attraverso la sua società Centro Marche Acque proprio perché i 4 Comuni di Ecofon, «non possono entrare in Viva Servizi che gestisce anche il ciclo dell’acqua. Se per la gestione rifiuti Osimo, Filottrano, Numana e Sirolo sono collegati all’Ato 2 di Ancona, per quello idrico sono invece inseriti nell’Ato 3 di Macerata. – ha puntualizzato Mauro Pellegrini -Gli ambiti insomma sono diversi e non sono ammesse doppie partecipazioni societarie. A questo punto del percorso Viva Servizi potrebbe acquistare il ramo di azienda di AnconaAmbiente, Osimo potrebbe assorbire Ecofon nell’altra sua società esistente – ha aggiunto l’assessore – L’altra proposta è stata quella di offrire la disponibilità anche alla costituzione di un patrimonio separato: attorno ad una ipotesi iniziale di Viva Servizi come unico affidatario in house della gestione rifiuti, si potrebbe individuare un sub-ambito costituito dai 4 Comuni che consentirebbe anche di tener conto della normale separazione che c’è tra l’ambito dell’acqua e quello di Macerata. Ora non si sa bene se la nuova amministrazione comunale di Ancona intende utilizzare ancora lo strumento di Viva Servizi o quello di AnconAmbiente, questo non ci è chiaro. – ha concluso Pellegrini – Osimo ha ribadito la disponibilità a incorporare per fusione Ecofon a Cma ed è pronto a mettere in gioco qualsiasi schema che richieda l’affidamento in house». Giovedì prossimo sono attese le valutazioni dell’Ata.
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