E’ stato effettuato questa mattina un sopralluogo al parco del Cardeto per una prima ricognizione riguardante sia i progetti in corso, sia le potenzialità da sviluppare con nuovi progetti o con operazioni di recupero e ripristino di manufatti e porzioni di territorio.
Presenti, il sindaco Daniele Silvetti con gli assessori e i tecnici comunali, accompagnato dal direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Christian Torretta.
«Questa prima ricognizione – ha spiegato Silvetti – ha un duplice scopo. Da un lato ci consente di fare il punto sui progetti in itiniere, con particolare riferimento al protocollo di intesa con l’Agenzia del Demanio per la caserma Stamura e l’insediamento del nuovo Archivio di Stato. D’altro canto ci permette di renderci conto dello stato dell’arte di quei manufatti che sono stati usati fino al periodo precedente al Covid, come ad esempio la Polveriera, e di quei plessi che sono ormai in disuso, come il Deposito del tempo vicino al Campo degli ebrei, fino ad arrivare alla parte del faro, sulla quale l’amministrazione ha aperto un ragionamento con l’Agenzia del Demanio per valutare le possibilità di cessione a fronte di una certezza di funzionalità».
Il sindaco si è soffermato in particolare sui manufatti e monumenti ebraici, sottolineando le necessità di recupero e di ripristino, per le quali l’Amministrazione si è resa disponibile, in collaborazione con la comunità ebraica, che, tra l’altro, Silvetti incontrerà a breve con una visita in sinagoga.
«Sul Cardeto – ha proseguito il primo cittadino – vogliamo fare un investimento non solo in termini politici ma soprattutto in termini progettuali».
L’idea di base che guida il nuovo sviluppo e la rinascita del parco del Cardeto è quella del collegamento da mare a mare in un percorso immerso nel verde e nella storia, a una quota più alta di quella segnata dal percorso viale della Vittoria – corso Garibaldi, che mette in sinergia il mare e l’area archeologica, che l’amministrazione vuole rendere fruibile con la riapertura dell’Anfiteatro. «Attraverso le grandi potenzialità monumentali e architettoniche – ha detto -, intendiamo creare situazioni ed eventi che aiutino non solo il turismo ad avere una risposta, ma anche la vita della città».
Il sopralluogo di oggi è servito dunque ad avere una prima idea circa la fattibilità, le tempistiche e le modalità possibili di gestione di progetti concreti, alcuni dei quali, come quello della caserma Stamura sono già in dirittura d’arrivo.
In termini metodologici un accento importante è stato posto sulla necessità fondamentale del coinvolgimento di altri enti. «E’ un metodo strategico e fondamentale, in questo caso – ha aggiunto – dobbiamo tenere conto delle proprietà e degli stake holder, come l’Agenzia del Demanio e l’Università. Ma vogliamo coinvolgere nella custodia e nella programmazione anche le associazioni e il volontariato, soggetti che possono portare avanti dei progetti su questo territorio. Il parco del Cardeto necessita sicuramente di tutela in quanto parco e anche di interventi di manutenzione e di messa in sicurezza per tutelare l’incolumità dei visitatori, ma i cittadini di Ancona devono tornare nella condizione di fruire di questa parte storica, così importante e significativa della città».
I prossimi step istituzionali per la gestione del progetto di recupero e ripristino di questa parte della città sono: un incontro con la Soprintendenza relativamente alla riapertura dell’Anfiteatro e gli incontri con il Demanio e l’Università, cioè con i soggetti che dovranno partecipare al tavolo delle decisioni riguardanti l’apertura di alcune aree che sono inaccessibili, ma soprattutto di alcuni plessi non più funzionali.
La roadmap tracciata oggi sottolinea dunque alcuni passaggi fondamentali: le manutenzioni e le messe in sicurezza, la restituzione della funzionalità ai plessi in disuso e l’avanzamento delle progettazioni, verificando alcuni snodi strategici, come la possibilità di ricavare uno studentato da 100 posti con la riqualificazione dell’attuale deposito delle derrate e la realizzazione di bar o luoghi destinati all’intrattenimento.
Per quanto riguarda l’accorpamento del Cardeto al Parco del Conero, il sindaco ha riferito di aver cominciato una interlocuzione con la Regione, per una soluzione che, oltre a razionalizzare la gestione, potrà portare vantaggi in termini economici e di finanziamenti.
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